Critica Sociale - Anno XXIII - n. 4 - 16 febbraio 1913

u4 CRITICAS0CIALE ruèuo {lell'Europa), -colla quale garantire fra queste la giusli'zia politica e rendi:ire i~rossibile la guerra, per– venendo così alla totale abohz10ne delle. forze) armate di terra e di mare e ad un -conseguente colQssale, ri– sparmio cli ricchezza, che favorisse la soluzione della questione sociale'! !0° Delle tre principali questioni in· cui quest'ul- 1 irnn si SC'incle,corrisponde11te1nente ai tre principali ,uonìenti della vita economica: la .produzione, la di– stribuzi"ne, il consumo delle ricchezze, ha oggi mag– giore importanza qu ella della -distribuzione, che :in– volge il •l'OnlliUo t.li interessi fra capitalisti e lavora– lori e il coullillo fr a le due classi, o non piuttosto quelle della produzione e ciel consumo? Di -conseguen– za, è più utile e· più importante, per il proletariato, in gener:1le, un'azione diretta a correggere la distri– buzione delle ricchezz-e (resistenza, cooperazione, pre– videnza, ccc.) ovvero un'azione diretta ad aumentare la produzi one, e quindi la possibilità di occupazione, In quant.it ..ì di beni ofTerti sul merçato, e a diminuire i consumi socialmente improduttivi? In altri termini, ·merita maggiore lui.eia l'interesse del prolelario-lauo- 1·ato1·c, e come tale vittima dello sfruttamento più o meno volontario dei capitalisti, contro il quale è pos– si-bile In resistenza e la lolla di classe; o meritano maggiore tutela gli interessi ciel proletario-disoccu– pato e del pro/e/ario-cons11matore, vitime l'uno e l'al- 1.rodi tul.to l'attuale ordina mento giuridico-economico, contro cui n on v'è alt.ro rimedio che il sostituirgli· un ordinamento col letlivis ta? In altri termini ancora, è maggiore il danno che oggi deriva al proletariato Llullo sfruttamento capitalistico, o quello che gli de– riva dalla disoccupazione, dalla limitata possibilità · di lavoro e dal curo enorme e crescente di tutti i mezzi della ,·ita'/ 1 l 0 Lo scopo principale, cui deve tendere il so– cialismo mediante la collettivizza~ione dei mezzi di produzione e di scambio, è di eliminare lo sfrutta– mento capitalistico, quindi ad esclusivo beneficio dei salariati ·ed affini; o non piuttos~o di creare con essa le eondizioni più favorevoli alla maggiore e migliore produzione possibile, _alminor cç,sto di questa, alla ri– duzione di tu'tte le p((ssività sociali, quindi •le -con– dizioni più favorevoli alla maggiore possibile ric– chezza di tutti? di guisa che il socialismo debba es– sere presentato -come il massimo interesse di tutti, e non d'una sola classe? E non sarà forse questa la condizione necessaria perchè esso universalmente e :stabilmente trionfi? · 12° La lotta per il socialismo nell'avvenire, e per il miglioramento delle condizioni del proletariato n'.el presente, ha valore in quanto è diretta contro le classi borghesi, contro i Governi, contro Io. Stato; o solo in quanto sia diretta a trasformare l'ordinamento giuridico-economico della società? In altri termini, è la borghesia, o non è piuttosto questo ordinamento, che si deve prender di miNJ, in quanto, non ~ià la cattiva volontà di quella, ma la cattiva fatalità d1 que– sto, cagiona la miseria del proletariato? E combat– tere questo ordinamento, vuol dire altra. cosa che concèpil'ne anzitutto uno diverso, non già nelle an– gustie di una semplice formola (-collettivizzazione dei mezzi di produzione e di scambio), ma nelle propor- 1.ioni sempre più sviluppate di una concreta deter– minazione del come esso dovrà esister-e è funzioi;iare; e co11uincere poi la generalità dei cittàdini dell'uti– litµ, della bontà, della giustizia di esso? Vi è dun– que -qual-cos'altro di veramente rivoluzionario, all'in– J'uori del concepire nelle sue grandi linee que.sto nuovo ordinamento che si u110/ dare alla società, e del con-vincere gli altri della sua utilità e bontà per lutti'/ * ** Io' non ho· qui la pretesa di annunciar-e un nuovo Verbo, di espone nuove dottrine, di -creare una nuova ~enc)-enza. Io ho solo voluto buttare là ·qualche idea in forma cli questione, sperando che, se è buona. e se -cadrà in terreno. fertile, possa germogliare. Volli J)orre, o meglio, risollevare, quest10ni . che solo · i. <.logma,ticie i semplicisti potranno l'ite;.ere defia~ti– vamente risolte per i socialisti. Volli porre dei dubbi per spingere alri a ri 11-ettere,forse ad esporre e pro– pugnare· qualche nuovo vero, alimentando la -corrente ..c..: oggi così' 1fovera -- della produzione di pensi~ro socia.Ji,sta-, e· contribuendo a scuotere il marasma, che proviene dalla beatit11dirze tiella fede e èlrilla preoccu– pazione q,uasi esclusiva delle questioni . di- partito (tattica eletto)'ale); e ad elevare il pensiero 'dei stéia-– Iisti al di soprp. di queste•, non già nelle regi<lM pu– ramente astratte e teoriche, bensl verso quelle que– stioni fondamentali, che il pensiero spcialista (e tanto me-no il partito) non ha mai risolte, e dalla -cui solu.-– zione dipende tutto l'avvenire del socialismo. E sono certo chi;i- chiunque non abbia una mentalità impi– grita e -cristallizzata; pe11serà che qualunque dello accennate questioni ha un valore assai maggiore -che non de-cidere, se siano preferibili le alleanze e rin– transigenza, l'andare o non andare al potere, ecc., problema da cui potrà bensl dipendere il colore e il carati.ere politico del partii.o, ma in cui· il socialismo e il proletariato non sono che minimamente interes– sati. Concludendo, per l'av-ven[rè del socialismo, noi. do– vremmo lavorar.e a dargli la consistenza e la potenw di una nuova dottrina scientifìca, contro cui nulla sia più possibile fuarchè il rau-co grido del ve-cchio pensiero in tutto superato e vinto, o l'imprecazione dei pochi interessi individuali sacrificati. ·Convincia– moci che nessun'altra cosa, fuorchè la verità scienti– ficamente accertata, è veramente rivoluzionaria; per– chè una rivoluzione non sta già nell'abbattere il po– tere dei dominatori, bensì nell'attuare nella so-cietit quella parte di veramente buono e giusto che- si è scoperto e che la generalità ha accettato come tale: la rivoluzione non è insomma la ribellione, bensì ciò -che si attua all'indomani della vittoria di questa,. so– stituendo il nuovo all'antico; ed è veramei;ite ri-vol.u– zione solo' in quanto il nuovo sia indubbiam·ente buo– no e giusto. Avanti, dunque, il pensi-ero rivoluzionario, ad ad– ditare Ja mèta, i mezzi, la via! L'indtamento alla ribellione, o viene dopo e in funzione di ciò che quel pensiero addita, o è vacua ed artificio~a « mon– tatura » sentimentale, se I).On colpevole sfruttamento della miseria -cr-~dula e ignara. MARIO Gov1. Abbiamo pubblicato: GINO BAGLIONI Il possibile em.brione . d~ . u:zaa -gra-,ide cionqui~~a. (Aproposito delle « rappresentame dicat goria • deiferrolieri) éon proemio di_FILIPPO TURATI , Qentesimi 25 (fran-co d( port?) Presso la C1~ii-icaSociale, Portici Galleria, 23, Milano. Commissioni coll'importo. - Per almeno 20 copie, 20 °lo di sconto. · Il dotto e interessanl~ studio del ·p1;0/_!'G1No BANDINr, pubblicato nella Critica Socia.le: LAHIFOHMA, ELETTORALE -IN FHANCI " ·tarappresentanza dellsminoranza " venne ora 1•ip1·odoito in elegante opuscolo, al p·rezzo di 'cent. 20, a cura delta Associazione proporziona\jsta di Milano (via Monte Napoleone, 39), la quale aveoe già pubblicato: Cile cosa è la rappresentanza p,;opor– :t.ionale (cent. 10) e L'Allargamento del Suffragio e lll Rnppresentanzl\ proporzionale (cent. 50). - Lo studio clel Bandini {or.ma cosi, . il N. 3° cli une ' Sei·te,· che_si va rapidamente at·ricchendo. R:,IGAMONTI GIUSEPPE, gerente t·esponsabile. · Milano, 28/2 1919 - Cooperativa Tlpogrl\flR OperBI - Via Spartaco, ~- , ' ,. . ~

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