Critica Sociale - Anno XXIII - n. 1 - 1 gennaio 1913

0RI'FICA SOCIALE 13 stare principalmente operaia n,e,ll'avvenire, perchè solo gli operai, e i lavoratori più o meno assimifo.bili agli operai; lian110 interesse ad entrarvi. I pie.coii borghesi la temono come produttori; i · contadini coltivatori han.no interessi contrarii ·a quelli dei oonsu,matori e, in generai-e; si organizzano in Coo– perative <li produzione, -che fanno. lavorare salariati; i medii e i. grossi borghesi non hanno, sino ad O'l'a, motivo di temerla come pr-oduttori, in quanto -essa non può f.are concorrenza· alla grande industria e non po– trà mai fare d-el commerdo di espo,rtazione senza perd,ere il proprio carattere; ma, oome consumatori, essi non trovano nella Cooperativa di ,consumo i ge– neri di 'lusso, adatti ai I-oro gusti raffinati. Quindi: la -cooperazione di consumo· non può es– sere i-I mezzo di effettuar-e l'abolizione del regime capitalisti-co, perchè non può raggruppare tutti i CO!l– sumato,ri, ma so,ltanto gli opuai salariati e, non es– sendo, per -ciò, che un movimento operaio, deve es·- 1 sere impregnata di spirito socialista se la classe ope- / raia è socialista; la neutralità •cooperativa è una· fin- i zione, dal. momento in cui -il socia·lismo conqùista la massa operaia. In queste ,condizioni, la questi-one di sapere se le Cooperative di consumo debbono•, o no, esser-e affi– liate al Partito socialista cessa di essere una que– stione di principio, per diventar-e questione di tat– tica e di opportunità. Dicono ancora i neutrali-sti: « la cooperazione ha up valore socia,tizzante suo proprio; apritela a tutti e diventerà formidabile. Osservate come essa si è svi– luppata in Inghi-lterra, in Germania, i,n Isviz:rera, dove è neutra, e quanto poco in Francia, in Belgio, dove ha l'etichetta socialista ». A Basilea, è vero, essa ha spazzato v_iaquasi tutti i lattivendoli ·privati, ma Ba– silea è una pi-ccola città di provincia, e Bruxelles è una capitale, 'e nelle capitali •la cooperazione incontra maggiori difficoltà •che nei centri minori. Si confronti l,a cooperaz,ione a Bristo·l e a Londra, ad Amburg-o e a Berlino. · E chì può dire che, in Belgio, la -èooperazione, se non avesse etichetta socialista, si sarebbe svpuppata . di più? In un paese, dove la società è così profonda– mente -divisa da antagonismi di religione e di clas•se, è inevitabile che gli uomini, che non hanno !,e stesse credenze e le stet.se opinioni, _si dividano. Forsechè. in Germania il Zen/raie Verband e l'A llgemeine Ver-. band, pur .essendo· neutri, non si combattono ugual- . mente? Nè la d,ebolezza delle Fed,erazioni di Coope-' rativ,e, in Francia come in Belgio-, si può attribuire all'essere socialiste, qua'ndo dipende dallo spirito di particolarismo e di ,campanilismo, prodotto dall'evo-'. luzione storica. ' Chi può dire invece quale influenza abbia 1sercitato : sullo svi.luppo della cooperazione la forza di al.trazione. dell'idea socialista? Lo stesso Gide riconosce che, por– tando la cooperazione sul terreno delkt lotta. di olasse, • i cooperatori socialisti le hanno dato- un più vigo– roso impulso e hanno potuto -ottenere· dai loro soci maggior discipli•na e un più vivo spirito di sacrificio. ' Ed è pl'Oprio vero, come i neutralisti dicono, ,eh-e « la cooperazione è socialista per natura, e tende al- · l'abolizione d 7 t profìtto sotto la doppia forma di pro- , fìtto ,commercia,!e, prel,evato sul consumatore, e di . profitto industriale, prelevato sul salario, r-estituen- dolo al ~alariatò? ». · Vediamo. Certo essa sopprime un certo num·ero I di in.tcrme<liarii, piccoli· ese1·centi, proletarizzandoli, . cioè· creando ·dei nuovi· proletari, invece di liberare i proletari; ma alla .proprietà individuale degli espro– priati essa s-ostituisce la proprietà di un gruppo cli consumatori, i qua,li possono aumentare sino a com– .prend-ere, ad esempio, tutti i cittadini di un Comune, .div-entando un o~ganismo -come il Comune, per la di– stribuzione·, ,ad esempio, del latte o del pane, •come fa Basil,ea. I vantaggi di questa « libera municipaliz– zazicme·» sono evidenti e c-onsistono nel ribasso del prezzo e neHa garanzia della qualità del prodotto; ma è questo del socialismo? Se, i,] socialismo è l'appropriazione, da parte dello Stato o del Comune o di un gruppo di consumatori, di -certi mezzi di produzione -e di ·scambio, il socia– lismo lo si può ved-ere anche nello Stato prussi,ano che riscatta le miniere e le ferrovie; ma, se il ,socia– lismo implica l'apJ}ropriazì,one collettiva dei mezzi cli produzione e di scambio da parte dei lavoratori stessi, è evid,ente ·,che. il patronato collettivo di un gr_uppo di consumatori,· che impieghi un certò,-,numero di essi -come salariati,. è ciel soci~li:sm~_analogo a un'azienda munièipatè o a un cl-emanio lìsèale. · Nel ·socialismo, consumatori e produttori saranno uniti in Fede!'azioni -coopel'ative, ma oggi le Coope– ratitv,e son,o gruppi più ristretti, nei quali le persone d.ei produttori non si confondono -con quelle dei con– sumatori,· e i-I plus-valore prodotto dai salariati viene indebitamente c-onfìscato I dalla massa dei cooperatori. Che -esso venga confìscato da un capitalista o da dodici azionisti, o d,a cento, da mille cooperatori,. è la stessa cosa per il ·salariato della Cooperativa: lo sfruttamento c'è ugualmente. Il giorno in -cui tutti i cittadini saranno insieme pr.oduttori e consumatori, si troveranno nella impos– sibilità di sfruttarsi da sè; ma oggi la Cooperativa è un'azienda padronale, che può essere un -padrone cle– testabi-t-e, e tanto più può esserlo in quanto, colla neutralità, si isoli dalle a\tre forme dell'organizza– zione operaia ,e subisca più fortement~ le suggestio,ni dello spirito borghese. Insomma, c-onclude Vand-ervelde: o la cooperazione è realmente neµtra, aperta ai borghesi come agli operai, fondata sul principio dell,a collaborazione di classe, preoccupata solo _di fornire ai consumatori merci a basso· prezzo, e, i-n questo caso, rinunci.a a tuttociò che fa la grand-ezza e il valore cli avvenire ddla cooperazione; o è socialista senza portare l'eti– chetta del sociali'smo, e resta puramente Qperaia, ,si ·pone sul terreno della lotta di classe, si associo. ad al– tre forme di o-rganizzazione proletaria nella lotta con– tro il capitalismo, e, in questo caso, non vi è alcuna ragione di credere che· .recluti i suoi soci più facil– mente e 'che abbia ddle possibilità di sviluppo mag– giori delfo ,cooper:azione socialista propriamente detta. E aHo,ra riteniamo che val meglio mettere l'eti– •chetta d'aocordo con la realtà, perchè è una gara·nzia contro le deviazioni, è un'utile preca11zione contro le adesioni non desiderabili, un mezzo per impedire che, coll',aflluire di elemènti non so ci-alist i, ,le Coope– rative cessino di essere strumenti di lot.ta, per volgere all'afTarismo e sacrifìcare al culto esclusiv.o .del dio cliuiclenclo. A. Sctt1.w1. C1,l JJ1·imo gennaio l013, l'Amministrazione si è 1·iunita allei Direzione, alt'unico antico indi-1-izzo: Uffici di O,·itica Sociale Portici Galleria, 23 - ,Milano.

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