Critica Sociale - Anno XXII - n. 20 - 15 ottobre 1912

Critica Sociale 'RIVIST'Jf QUINJJ/ClVJILE DEL S<JCI.J-ll/SM<J Nel R~gno: Anno L. 8 - Semestre· L. 4 - All'Estero: Anno L. 10 - Semestre L. 5,50 DIREZIONE:Milano- PorticiGalleriaV. E., 23 - AMMINISTRAZIONE: Via S. Damiano, 16 - Milano Anno XXII - N. 20 Il Non si vende a numeri separati Il Milano, 15 ottobre 1912 SOMMARIO Pol'itlca ed Attualità. Zc,•t,10 i1' $palla .... che la pace è fatta! (LA CRITICA SOCIALE). Proletat·tato • Nazione (Avv. TULLIO COLUCCI). li caso HIUteb,·a .. a: Un sociallsta-11azio11al'lsl<t (Dott. FEDERICO VELLA), Studi economici e sociologici, ÀIICOJ'(t la mo,·ale sessuale (Prof. R. :M:ONDOLFO). . PrlmL rl~levL SUI' ce11slmento 1911: l. Firenze ((Dott. A. SCHIAVI). JCeizactria e bracciantato in Romagna: VII. La questione del?e mac • chille trebbiatrici (Continuazione): La questione nel rapporti fra inezzadrt e braccianti; Ai braccianti non conventya porre la questione, e specialmente In quel modo (Prof. ANTONIO GRAZIADEI). Filosofia, Letteratura e Fatti sociali. Coope.-azio11ee Socialismo ·111 lnghil/e,·ra dal 1810 al 1830 (La C.S. e-f.p.). , Fra Ub,·L e Rtvls.te: Il " babou:vlsmo" dopo Babeur; Le Illusioni. ... "destrlste. di Lassal!e (st.). ' ZAINO IN SPALLA.... CHELA'PACE È PATTA! A un quotidiano, che ci chiese una « impres– sione» sulla pace stipulata, abbiamo brevemente risposto: In Europa, la pace di Ouchy significa l'abban– dono completo, da parte nostra, delle popolazioni balcaniche _:__ dopo che la nostra azione ne suscitò l'attacco disperato alla Tnrchia e noi l'abbiamo sfruttalo - al moniento in cui speravano di rom~ pere al[ine il più che trentennale inganno della Con– venzione di Berlino . . 4 compiere la patriottica ge– sta non rimane ora al Governo italiaho che parte– cipare a una Con/ erenza internazionale delle Po– tenze, la quale guarentisca di nuovo, contro gli op– pressi e in pro dei banchieri tedeschi e d'altri paesi - comunque, non dell'Italia - la intangibile e sa– cra « integrità dell'Impero Ottomano»! In Africa, la pace di Ouchy, per l'Italia, signi– fica: /\.ll'attivo: qualche migliaio di regolari turchi ri- tirati (si spera) dal campo avversario; . Al passivo : molte diecine · di milioni di masche– rata indennità alla Turchia, taglia di guerra ... per le. nostre vitto1'ie; un altro Papato in casa (anzi, clue: c'è anche il Gran Senusso di Kuf ra), se il Vaticano non basta; spogliata l'impresa fin dell'nl– tima parvenza di un'azione liberatrice; la necessità - poichè non è più l-<i'ilTurco ad iimpedircelo - di· afjronlare davvero,· senza presidio di corazzate' alle terga, tulti gli orrori e i disastri e gli sprechi interminabili della più assurda fra· le. guerre. colo– niali, per un milione di chilometri quadrati di sab– bia, di roccia e di steppa irreducibi/e, contro un mitione di indigeni unualmente irreducibili, fra u,n milione di malanni più irrecfocibilì ancora, senza- la I , làrva di un nemico « regolare » _che almanco gua– l'entisca la pelle dei nostri eventuali prigionieri; la impossibilità ormai - dacchè « la pace_ è f<:,lla >'. - cli « fare la pace », una pace purchessia, [inche ho-n sia del tutto realizzalo il macabro SO(JIW : fare il deserto nel deserto. · La leggenda della guerra fra Italia e Turch~a è [inita. Comincia la realtà della guerra fra, l'llalia e la Libia - ossia dell'Italia contro l'Italia. Si potrebbe chiedere se, importando il trattato non già « variazione cli territorio» -- l'rt11!1essione fu già approvatissima - . ma « ?nere rtll~ [ma~ze », esso « abbia e[tetto >i, ossia «esista», pnma di aver ottenuto l'assenso della Camera. Lo Statuto cm– che l'itciliano, art. 5 - assicura di no. M.a la questione è peggio che ozinsa. Si sa yi_à che tutta la Camera, cume ·un sol uomu - itn unmo meno un braccio : 430 contro 30 - volerà con e11- tusiasmo ... l'aopoggio ciel Governo ai deputali nelle {~ture elezioni. Alla quale <<impressione>>, pei· ora e per conto nostro, poco rimane da aggiungere. Chi si pasce di parole ingollerà or::i. - come e dopo tante altre - anche la. menzogna della pace. Ma chi ricordi quanti decennii sono occorsi, quanto sangue, quante centinaia di milioni, alla Francia, per esempio, per assoggettarsi l'Algeria, e noh giureremmo vi sia- propr10 del tutto riescita - e con ·qual frutto concreto - e po~ paragoni le forze e la ricd1ezza delle due nazioni europee e le diffi– coltà e il valore rispettivo delle due Colonie - 01·– mai sul valore della Libia non si fanno più illt1- sioni neppure i pagati per farsene - non ruberù gli allori di nessuna ,pitonessa arrischiando il facile presagio che, pur tJ·oppo, finita la guerra, la guerrh ricomincia - e il sacrificio di pecunia, che per la Turchia era quasi nullo (ce lo dice l'esigua cifra di suoi militi che essa, meno pazza di noi, vi te– neva e che ora dovrebbe ritirare), per noi - tt ogni chilometro di effettivo possesso che vorremo gu;i,dagnare, scostandoci dalla spiaggia - diverrù ogni giorno maggiore con progressione geometrica. E ormai gli spedienti, con cui le falle del Tesoro si tappano o si dissimulano, devon essere ben pros– simi ad esaurirsi. La verità finanziaria -- come la verità economica e la verità militar{l - doyranno ben presto gettare i veli ed apparire in, piena luce. Anche se il famoso stellone ci sarà tanto benigno da evitare lo scoppi-o della conflagrazione europea - incendio ..1cli u1ro. immensa polveriera, per il quale da Tripoli -~~JBa– rebbe accesa la miccia - o da con)ìtRli1'1;JJe-ìl.'Utdia ~i rimaner_ne sp_ettat:ice an!icl\toRR5!reciliWrnr,:1nfiìe . rn qu~st~ 1potes1 felice, no! ifil\IWWtfbnPJ~~- 1 8,\1,yl che c1 sw costata e, apJ!r'òssqQa1\tf\...mentei a.i:pu[– remo quanto possa anèc:Wtlra 61 ;mMtaicf'-'J.RflWM1Bho11e in fatto - in istoria ·IP g&' JPa>i¼r''ìW>1ittt::f>VeBfum1?i1- sLrativa - di que1Pf)~'aèé\f8™2clé!?rél.Ìilflà{.qi,um@s)jofli!~lo di sovranità,"'/'~ ij!lrucMntÌ'J1"!l~i'it<f:@ (.lte~W?~\Jttl'i– ficarlo, cli:i )::tti- oi -SiarhOOJll1mt11ilti lllsse ~simp.ag- .uaim:<KJ

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