Critica Sociale - Anno XXII - n. 14 - 16 luglio 1912
224- CRITICA SOCIALE sn cui poggiano gl'individui. Esso completa, pratica– mente, il concetto teorico di un consorzio di esseri razionali, concepito come comunità di esseri liberi; il diritto dimostrandosi come l'ordine coattivo necessario di detto consorzio, ma un ordine coattivo la cui -es– senza è di rendere superflua in definitiva ogni coazione. La coazione giuridica dello Stato è perciò soltanto mezzo al fine della fondazione di una società perfetta. " Lo Stato, come tutti gli istituti umani, che non sono che mezzi, cammina verso la propria autodistruzione; è scopo di ogni Governo rendere il Governo superfluo .... Finchè questo non avvenga, non siamo ancora veri uomini,,. Il diritto, da un concetto di forza dell'indivi– duale, si trasforma in una idea correlativa della vita sociale. Questa nuova formulazione sociale dei concetti del diritto si afferma specialmente nel concetto della pro– prietà, dalla cui nuova interpretazione, necessariamente rivoluzionaria dell'ordine esistente, Fichte fa derivare il suo sistema sociale. Lo Stato sociale deve fare della proprietà una realtà generale; cioè: mentre gli ordina– menti giuridici dominanti si accontentano della pura forma giuridica della proprietà, senza badare se questa forma abbia un contenuto per tutti i soggetti giuridici; questo contenuto integrale deve essere garantito a tutti mediante il diritto. E' " la missione dello Stato dare anzitutto ad ognuno il suo, immetterlo nella sua pro.:: prietà e, soltanto dopo, difenderla ,,. Ciò può effettuarsi solo quando la vita dello Stato sia sottratta alla anar– chia economica, quando anche l'attività economica della vita sociale venga condotta verso. quella forma razio– nale, cui tendono tutti i modi di essere della vita spi– rituale degli uomini. Occorre mettersi ad attuare gra– datamente e consapevolmente lo Stato di ragione, basato su una produzione e una distribuzione organizzata dallo Stato, con l'abolizione della proprietà del suolo, con una nuova distribuzione di esso, e di tutti gli altri rami produttori, che as8icuri ad ognuno una esistenza sufficiente, con l'obbligo generale al lavoro, l'educazione comune dei fanciulli da parte dello Stato - insomma, una organiziazione socialista dell'economia, fondamento e condizione indispensabile di ogni civiltà, che voglia essere veramente tale. Solamente con questo nuovo or– dine, che " solo è vero ordine ;, , potrà essere att.uata l'idea dello Stato e con essa del diritto, Ghe Fichte espresse così: " indirizzare tutte le forz_e individuali, tenendo conto della vita della specie, e fonderle in essa,,. L'orientamento etico della filosofia di Fichte non è causa, ma conseguenza della sua filosofia; e il socja– lismo non è per lui un postulato dell'etica, bensì un risultato del processo del suo pensiero teorico. Anche per Fichte, l'etica sanziona bensì il socialismo, ma non ne è il fondamento. Adler, concludendo, rileva come sia vero, in un senso anche più profondo di quanto non pensasse Engels, che i socialisti possono essere orgogliosi di derivare, non Rolo da Saint-Simon, Fourier e Owen, ma anche da Kant, Fichte, Htigel; perchè, colla sempre più profonda conoscenza, anzi colla riscoperta della filosofia classica tedesca, diventa sempre più chiaro che non v'è idea più storta ed errata del chiamarla una filosofia· bci~– ghese, almeno per ciò che riguarda il suo nucleo essen– ziale, la teoria della conoscenza del teoretico e del pra– tico. Colle idee kantiane di una legge della ragione, che Fichte ha purgata energicamente da ogni equivoco dualista e ha arricchita dell'idea di evoluzione, la cui legge specifica Hegel ha tracciato in modo grandioso, erano piuttosto posti i fondamenti di-nna " filosofia del sociale ,,, che non poteva non diventare una filosofia del socialismo, quando lo sviluppo. della vita sociale e il progresso della sua elaborazione scientifica permisero di comprendere il senso grandioso di quella filosofia. "E, come Fichte voleva, questo ·senso si effettuerà, non più nel puro sogno di un pensatore, ma nel socia– lismo odierno, che unisce gli sforzi di sempre nuovi milioni di uomini ,,. f. p. SYLVA.VIVIA.NI LAVERITÀ SULLE SPESE MILITARI Un opuscolo di pag. 48, con copertina Centesimi 25 (Libreria dell'Avanti! MILANO, S. Damiano, 16). RECENTI PUBBLICAZIONI della CRITICA SOCIALE c. KAUTSKY : Il programma socialista - I prlnolpll fondamentali; con prefazione speciale dell'autore per la traduzione italiana. - Un volume di 344 pagine . • . . . . • . . . . . . L. F. MEHRING:Dodicianni di legglecceZ!lonall (1878- 1890); storia della reazione in Germania con– tro il partito socialista; con prefazione di Ola1'àio Treves. - Un vol. di pag. vm-288 . . . • ,, (Per gU abbonati alla Ot•itka Boclale, sole L. 1,50). S. CAMMARERI-SCURTI: Il latifondo. In Slcllla e l'In– feriorità meridionale . . . . . . . • . . " SYLVA VIVIANI: La verità sulle spese militari (pa- gine 48) • • . • . . • . . • . • . . • " LOSTESSO: Le riforme millt11rl tecniche, I. La marina LO STESSO: II. L'Esercito. Il reclutamento . " G .. BAGLIONI:Per la riformaferroviaria; note e pro-· poste, con introduzione di F. Tu1·ati. . . ,, LO STESSO: Il possibileembrionedi unagrandecon– quista: a proposito delle " rappresentanze di categoria ,, dei ferrovieri ; con proemio di F. Turati ............. ,, F. 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