Critica Sociale - Anno XXII - n. 4 - 16 febbraio 1912

CRiTiCÀ SOCÌÀL'.È TAVOLA c. Importazioni nel Regno Unito da Paesi esteri Possedimenti inglesi Valore In Per Valore In Per Periodi mllloni di°sterline cento milioni di sterline cento 1855-59 129 76,5 40 23,6 186U-64 167 71,2 68 28,8 1866-69 218 76,0 68 24,0 1870-74 270 78,0 76 22,0 1876-79 292 77,9 83 22,1 1880-84 312 76,6 96 23,6 1886-89 293 77,1 87 22,9 1890-94 323 77,1 96 22,9 1895-99 366 78,4 98 21,6 1900-04 422 79,2 111 20,8 1905-09 467 76,9 140 23,1 1910 608 74,9 170 26,1 Nel leggere entrambe queste tavole occorre tener presente che, nell'intervallo 1855-1900, molti terri– torii prima considerati come esteri divennero posse– dimenti inglesi; solo dal 1870 al 1900 questo trasfe– rimentò involge 4.754.Q0P miglia quadrate e circa 90 milioni di abitanti. Sopratutto nel leggere la ta-• bella delle esportazioni non occorre dimenticare che il ristagno, che parrebbe indicato dalle cifre verso il 1870-80, è in· realtà dovuto al ribasso di prezzi, come mostra il fatto che, dal 1872, nel mentre l'aumento in valore è stato dell'85 °/ 0 , quello in vo– lume fu del 147 °/ •.. Esse mostrano che le propor– zioni fra commercio estero e coloniale sono rimaste a un dipresso le medesime, e si sono solo lievissi– mamente spostate a favore del commercio colo– niale, e questo in una misura facilmente attribuibile a tale spostamento di possesso in territori e non ad alcun aumento intrinseco di produzione; per di più, esso è sensibile e progressivo solo in riguardo alle colonie autonome (Canada, Australia, Nuova Zelanda), che sono in realtà indipendenti, ed è mi– nimo o stazionario per riguardo alle colonie tropi– cali, burocraticamente _governate. Il fatto che nel 1 910 il commercio inglese con paesi stranieri ( L.st. · 283 milioni) è da solo eguale al totale commercio d'esportazione del 1902 mostra che esso non è diminuito ma accresciuto e i dati statistici del 1911 rivelano che esso dal 1903 in poi è cresciuto del 56,2 °/ 0 : Importazione 1903 L.st. 542.600.000 1911 ,, 680.569.000 EJpo1·taz1ore 290.800.000 454.282.000 Differenza a favore del 1911: 1· .,. , JUJ' 131.959.000 163.482.000 24,1 °lo 66,2¼ TAYOLA D. Riesportazioni 69.574.000 102.721.000 j' I j 33.147.000 47,6 °lo E, siccome nel medesimo periodo, 1 , come conse– guenza della guerra boera e della russo-giapponese, non9hè di immani prestiti di vari Governi per rico– strmre o aumentare il loro materiale di guerra, immensi capitali furono sottratti alla produzione, che non potè, per tal ragione assieme a molte al– tre, tener dietro all'accresciuta produzione dell'oro; noi:i è irragionevole ritenere che, senza questi fat– tori, tale espansione commerciale sarebbe stata an– ~he maggi(!re _e ~orse n<?nsi sarebbe avuto (o solo m proporz10m ridotte) 11 fenomeno universale del rincaro dei viveri. La tavola seguente (E), col darci un'analisi delle if!1pOrtazioni ingles_i a seconda della loro prove– menza nel 1910, c1 mostra che tutte le conquiste inglesi a scopo d'annessione territoriale non sono ., riuscite a .rendere l'lm_pero e la metropoli suffi~ienti a se stessi. . La tavola F pel 1909-10 mostra nel modo più chiaro che i paesi, coi quali in apparenza l'Inghil– terra è in più intensa concorrenza commerciale, sono quelli con cui essa ha gli scambi commerciali più intensi, e che coloro che parlano di lotta e di conflitto insanabile sono vittime dell'illegittima ap– plicazione d'una metafora bellicosa a fenomeni di scambio, che a tal descrizione intrinsecamente con– traddicono. TAVOLA E. Provenienza delle importazioni del R·eg110Unito nel 1910 (in milioni di ste1•line). TOTALE PAESI Materie Materie ·Manufatti lndad1nd1 alimentari greggle mlmlltDN Stati Uniti 86,1 61,9 19,3 117,6 Germania 11,7 5,9 43,6 61,8 Francia. 10,9 6,7 26,1 44,8 Russia 25,0 17,0 1,5 48,8 India. 16,9 19,3 6,8 42,8 Australia 15,2 20,5 2,8 38,6 Argentina. 24,7 4,1 0,2 29,0 Canada . '• 19,8 4,9 1,4 26,6 Egitto 0,6 20,0 0,4 21,0 Nuova Zelanda 9,1 11,8 20,9 Danimarca. 19,0 0,3 0,2 19,5 Belgio 2,1 3,5· 13,5 19,2 Olanda . 12,7 2,8 3,5 18,5 Brasile 1,6 15,9 17,6 Da tutti i paesi esteri . . 186;6 181,1 138,1 607,8 Da tutti i possa- dim. inglesi 71,2 80,0 18,7 170,4 TAVOLA F. i clienti più cospicui dell'Inghilterra (1909-10). Importazioni Espo,·tazioni Totale Lire sterline Lire sterline Lire sterline India ! 1909 85.430.771 #:695.624 80.126.895 . 19,10, 42.768.715 47.032.027 89.795.742 Canada· ! 1909 25.222.968 18.074.767 48.297.730 1910 25.634886 22.614.972 48.249.858 Argentina ! 1909 82.717.295 19.188.387 51.905.682 1910 29.009.738 19.710.537 48.720.275 Fr.ancia ! 1909 44.206.660 31.073.462 75.279.102 1910 44.283.020 83.455.426 77.788.446 Germania { 1909 57.784.665 47.166.686 104.950.841 1910 61.829.590 54905.383 116.734.978 St t· U T ! 1909 118.353.893 59.254.166. 177.607.059 al fil l 1910 117.607.435 62,181.866 179.789.821 Russia l 1909 37.970.085 18.326.844 56.295.929 1910 48.644.648 21.220.727 64,865.875 Gli investimenti di capitali. Se dal commercio passiamo agli investimenti di capitale, troviamo la stessa storia. ll. capitale in– glese investito fuori del Regno Unito è calcolato dal Flux e dal Paish a circa tre miliardi di ster– line (circa 75 miliardi di lire italiane); di questi solo- al più 1402 milioni di sterline sono investiti in possedimenti inglesi e circà 1597 milioni di ster- line sono investiti all'estero. . Il solo Sud-America ne ha ricevuti 622 e nei soli Stati Uniti ve ne sono da 700, circa il 43 °/ 0 ! Da soli, quasi attraggono più capitale che il resto del mondo inglese; nè 11fattore di razza c'entra, perché l' Ar– gentina è latina; e il fatto che gli Stati Uniti attrag– gono pur oggi più capitale inglese d'ogni altra re– gione del mondo entro o fuori l'Impero _mostra che la loro secessione da que·sto nel secolo XVIII e il loro mutar bandiera non ebbero alcuna · influenza economica favorevole alla tesi nazionalista od im– perialista che la bandiera attragga merci o capitali.

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