Critica Sociale - Anno XXI - n. 5 - 1 marzo 1911

ùlHTICAsòètAU parte, la fine dell'analfabetismo e il suffragio universale bonomino sono molto, molto lontani. Il che, però, non impedisce all'on. Bonomi di essere contento come una Pasqua, e di andare in giro a rac– contare che la legge Daneo-Credaro farà sparire l'anal– fabetismo e ci darà il suffragio uni versale ('). La campagna, cba va facendo l'on. Bonomi per un qualunque allargamento del voto e contro il suffragio universale, ha un gran merito. Essa è preferibile alPe– quivoco, in cui sembra vog1iano accuratamente rima– nere la Direzione del Partito e il Gruppo parlamentare, ogni volta che si avvicinano alla riforma elettorale. La campagna per il suffragio universale dev'essere per il suffragio universale sul serio, ovvero deve servire semplicemente a far arrivare in porto nella Camera l'allargamanto luzzattiano? Se la Direzione del Partito e il Gruppo parlamentare pensano, in compagnia dell'on. Bonomi, che la legge Luzzatti, e('cetto il voto obbligatorio e salvo qualche piccola correzione di dettaglio, è buona ed è accettabile, - abbiano, una buona volta, il coraggio e la lealtà. di dire chiaro e tondo che il Partito è invitato a fare la campagna contro il voto obbligatorio e per l'allarga– mento del voto proposto dall'onorevole Luzzatti; abbiano una buona volta il coraggio e la lealtlt cli spiegare quali precise correzioni ortopediche esigono al progetto Luzzatti, afflnchè si veda fino a che punto sono disposti a " contentarsi r.; abbiano una buona volta il coraggio e la lealtà di mettere da parte il suffragio universale, e non pretendano di fa1· servire a un semplice allarga• mento del voto anche quelle fon:e che si moverebbe,·o solo pel suffragio universale e che in un seniplice allargamento luzzattiano si troverebbero tradUe e turlu.pinate / si ren• dano bene conto clel fatto che, con una campagna di questo genere, il Partito non farà se non preparare la piattaforma del ritorno dell'on. Giolitti al Governo sulla base di una riforma elettorale, che si limiti ad abban– donare il voto obbligatorio, ma lar;ci immutate le condi– zioni elettorali dell'Italia meridionale - base fonda– mentale della on"nipotenza politica giolittiana. Che se il Gruppo parlamentare e la Direzione ciel Partito non sono disposti a " contentarsi ,, come l'ono– revole Bonomi, e trovano inaccettabile radicalmente la riforma luzzattiana, anche quando fosse alleggerita del voto obbligatorio, lo dicano una buona volta chiaro e tondo, e spieghino che la campagna pel suffragio uni - versale deve essere anche campagna contro la riforma Luzzatti e contro qualunque riforma del tipo di quella proposta dall'ou. Luzzatti. Nè venga alcuno a dire che una riforma elettorale (1) Ecco In che modo l'on. nonoml, sull' An111ti I Ciel 24 fobbrnio, Cllmostra lnrondato Il biasimo, da me tatto al deputati d'Estrema Sinistra, di avere lasciato demolire lo stanziamento fissato dal pri– mitivo progetto Daneo per la Istituzione delle nuove sc1tole dì1tr11e e i,11fcmUH a spese dello Stato: " Il prof. Solvémlnl accusa - questa volta non me soltanto ma tutta la democrazia - di aver Iasclnto cancellare le m1gllorl dlspo• slz\ont del progetto Daneo circa te sc1101ese1·(1Ue festive pe1· oU (matfabett. Gll ricordo, !ln-eee, che IO stanziamento per queste i;cuole ~ salito A- 1,. 1.700.000 annue; e questo llll'lnruor·t di ogni JJOSSlb!le velo del llr1n1f;tro (lei Tesoro, le cui tacoltit, tilsclpllnnto 11ell'al't. 8, si- 1•ife,•i.<Jco110 ci be1t atti·o. Decisamente la democrazia non ò po! così somnrn come comparirà certo nella rutura storia d'Jtal!a del proros• sore Salvémlnl. ,, Or11 1 lo 1rnrlavo precisamente di .... ben altro, cioè delle 11uove scuote rll10-11e /,11fa11tiu, Il cui stanziamento di 64 milioni In un decennio è stato messo sotto Ipoteca per altri usi, e non dell'aumento di retri– buzione al nrnestrl delle vecchie scuole festive e stwa1' ve,· aduW. I,'on. Bonoml è proprio dest.lna.to a non azzeccllrne nessuna In questa disgraziata raccenda della riforma elettorale. Biblioteca Gino Bianco del tipo_luzzattiano non impedisce la conquista del suf– fragio universale. Questo vuol dire barare al giuoco. An– che se la riforma luzzattiana, o qualcosa di simile, fosse stata approvata contro la volontà del Partito socialista, quest'approvazione renderebbe, da sè sola, più difficile il continuare la campagna per una riforma più larga, perchè quelle zone della classe lavoratrice, che fossero soddisfatte della riforma parziale, diventerebbero più tepide nella nuova battaglia, e i partiti conservatori avrebbero buon giuoco a dichiarare chiusa la questione. Se poi la riforma parziale avvenisse col consenso, anzi con la collaborazione del Partito nostro, la conquista della riforma parziale sarebbe logicamente e necessa– riamente la fine di ogni ulteriore campagna per riforme più larghe. L'applicazione di una riforma elettorale insufficiente è un danno, perchè chiude la porta per molti anni ad ogni riforma migliore e più larga. Se credete che una riforma a tipo luzzattiano sia suf. flciente, non nascondete la vostra approvazione, dietro al trucco che essa non impedisce un'altra riforma ... fra cinquant'anni. E se la vedete insufficiente, combattetela a viso aperto, e sforzatevi di farla naufragare. Chi parla di suffragio universale, mentre si propone al momento opportuno di contentarsi di una riforma luzzattiana, meno il voto obbligatorio, rinunziando di fatto, a festa fluita, ad ogni ulteriore prosecuzione della battaglia, costui - Forse senza rendersene ben conto - non solo contrasta, ma, quel che è peggio 1 tra• disce addirittura la causa del suffragio universale. G. SALVÉMINJ. IL COSTO DICOSTRUZIONE nel problerna dell'abitazione Dalle bozze della Relazione di Giti-lio Casalini - non ancora distribuita alla Camera - sulla nuova legge per le cas-dpopolari., stralciamo questo capitolo, che lumeggia uno clei più interessanti- aspetti del problema clell'abita• zione : 'l'ra gli elementi che entrano a rendere elevati i prezzi degli affitti sono, disgraziatamente, i più gravi quelli sui quali la legge meno può intervenire. Il costo di costruzione si è elevato per tre elementi che hanno fatto, ad un tempo, impeto sovra l'abitazione. 1 ° Si è elevato il costo dei materiali da costruzione. Il rincaro è innegabile e fu determinato da due fatti convergenti: l'aumento delle richieste, l'elevazione del salario del personale che lavora in questa industria. L'aumento non è neppure insignificante. Facciamo il caso di Roma: Prezzi dei materiali. 1900 1907 Pozzolana greggia L. 3,- L. 4 1 - al mc. Tufo rosso o giallo ,, 3,50 11 4,25 id. Mattoni ordinari ,, 23,= ,, 40-48 al mille Se l'aumento della domanda ha fatto in tal modo ele• vare i prezzi, non è da sperare che un nuovo incre– mento nelle costruzioni li faccia diminuire. L'unica spe• ranza di salvezza sta nelle risorse della tecnica, la quale - perfezionandosi o battendo vie nuove - potrebbe portare il materiale edili zio a miglior mercato. Lo Stato non ha in questo argomento che due vie aperte: la politica dei trasporti e l'incoraggiamento alle

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