Critica Sociale - Anno XX - n.13-14 - 1-16 luglio 1910

CRITICASOCIAUJ co.ne e l'accetta a beneficio del pne"o. Centinaia di mi- I rlprorulrre le prOJ>0rzioni di r i,:l11t lad'l\nalralJeti sono stati qui pionieri della civiltà si I I • un euomcno normale, fl. diradando le foreste, aprendo le miniere coltivando { 0 .Oflco. torroni Incolti. Se il euolo dell'Amorlca do~esee serbanl l~aeclando pur da parlo gli Irlandesi, certo ò che, dovo al dotti, si sarebbe dovuto Intimare a Colombo di non OglCI,all'ostoro, si affollnuo gli Italiani si affollavano avanzare! colle sue ciurme 1rnalrRboto.,, sino a non rnolti anni addietro i to(losci'ii, il• cui Jinosù •*• era chiamato, e se ne i;clorlnvn, l'ol/lci11r1 r,entium. Col DI quo1tl o consimili argomenti dovrebbe analeri1i la tom1>0, Il grande svilUJJJ>Odella ricchezza nazionale, nostra diplomazia per battere In breccia le stupide osti- ago,olato o affrettalo senza dublJlo dall'emigrazione, ha liti\ contro J lavoratori italiani e fuoriro sempre più le reao meno nocessario in Oormanla questo fenomeno .,0_ correnti di simpatia e di bono1'olonza che pur esistono clale, come col tempo lo rendoril In Italia se no sapremo al di là d~ll'Oceano. Noi non chiediamo al Governo un ricavare i maggiori frutti p0ssl1Jill. lntenento costoso; non chiediamo l'impiego di quei mi• Nl, bisogna credere che l'omlgrnzlone tedesca ro11se lionl e di quei miliardi che, ce cl fossero, renderebbero sostanzialmente diversa della nostrn, come taluni vor• di por se stessi inutile l'emigrazione; noi chiediamo solo robboro sostenere con quel P0ll!:limismoche caratto- cho 1, ravore di questo grandioso movimento sia espii- rizza sompre gli Italiani riguardo nllo cose rli casa loro. cata una. vigorosa aziono morato, to1ulonte a rar rllo- "Quando i tedeschi emigravano 11migliaia in America, varo ed apprezzare ai paesi cho so no giovano, e contro - scrivo ancora il Novlcow gll Italiani dice,·ano: ~Il egoistici iotoressl particolari, la grande importanza - Ouardalo qu~I popolo, cho mal,\'nlHcoslancio, che J)0· del nostro peregrino esercito del lavoro. lonza di espaos1ono ! I todoschl non ,·ogliono acconten- tarsi d'una mod.esta agiatezza nella loro J)&tria; essi « Al glorot nostri l'Halla - scriveva ultimamente il sono ambiziosi, _rntraprendontl. \'anno al di 13. degli Novlcow ( 1) - è divenuta II più grande mercato del o,ceanl per conquistare .la ricchezza e la fortuna insieme. mondo per il luoro. Si pub dire che l'Immensa mag- tssl sono un popolo pieno di vigore o di lnlziath•a, non giora~i.a de! luori pubblici Importanti, Intrapresi In un porolo de~enerato che non osa rlbollarsi o mei:11o queah ultimi anni, sarebbero stati Ineseguibili !'lenza Il non OH cambiare le umili condizioni In cui il des,ino concorso degli italiani. Orazio a questi la.ori, si 800 ll0· lo ha posto. - Al contrario, ,1a che l'emigrazione non tute versare sul mercati del mondo qunntità. enormi rll parte plì1 dalla Sax-e o dt1I Wurtemberg ma dalla \'o- J)rOdottl alimentari, che hanno sonslbllmonto migliorato no:,,ia o dalla B,tsillcata, gli Italiani dicono: - Cotc~ti le condizioni delle masso pOJ)Olarldi O~cldento. So sul dlsgrazlnti sono spinti e encclntl via dalla foml'. I.a nostri continente non cl aono ph'1 1 al nostri giorni, grandi :~:'\~;>o:o~!ira~i~:~l~lo~Jll:!~::la s~~n~/;~~1:~ ~!~~~~iJz~~lla ft:,t!~f' lo 81 deve In gran parto al vlgoroSI lavoratori Questo giudizio è granrlemenio Ingiusto per pilt di una • A parte I lavori pubblici, gll operai Italiani hanno ragiono. l~a diversità che al vuol vedere tra l'emlgra– moHo tu nlore interi continenti. Agli Stati Uniti nel- zlone tedesca o quella Italiana non ò eomplet.amcnto l'Argentina, nel Brasile, centinala di migliaia di ~ttari vera. DIcerto, un tal quale numero di emigranti tedeschi per l'uantl lmprod~ttifl. ed Incolti, 80110 diventati campi partono per l'Ame~ica con un piccolo ,iatico di danaro, di grano, frutteti, vigneti In pieno flore. So si potesse ma\ tuttuta, essi, m fondo, 8000 cacciati dalla miseria. calcolare quel che le mani Italiane versano in fatto di cos come so~o. gl_iitaliani. No ò prova il ratto che, ap– prodoUi, sul mercati del mondo, si comprend~rebbe quale pena lo cond1z10m economiche <lolla Oormanla si ~ono debito enorme di riconoscenza dove la civiltà a codesti re110migliori, l'emigrazione to1loscaò dnnlnuita su vasta nudacl e valorosi pionieri. 11 ,icala. Senza.dubbio non sono i ricchi proprietari tedeschi che so no vanno in America, ma I piccoli agricoltori Ecco: noi slamo convinti che, eo la nostra diplomazln por I quali la vita diviene durls~lma. 1,: 1 lo stesso fo110- sa1)osso mettere un po' doll'entusiaamo cho mettono gli meno a cui si assisto in Italia. So ,cli oml~ranti tedeschi illessl stranieri nel vantare e dlrendoro l'omigraziono hanno In tasca qualche solflo di plì1 cho gli emigrnutl Italiani, resta però sempre ldoutiCR. In Rpiuta che Il Italiana, I paesi cbe l'ospitano non la contraccambio- muovo: la miseria, o, per essere più esatti, il desiderio robbero, no, col compensi voluti dall'on. Ferri, ma, al- di star meglio, la speranza di realizzare fuori del proprio meno, più facilmente si conlncorebbero della opportu- paese una agiatezza ed una fortuna. ,, nltà di tenorio aperte le porte o di non trattarla alla pari di una musa di accattoni o di mangiapane. E sa– rebbe questo forse il più pratico e Il più positivo dei benoftii. Data, dunque, l'identità o quasi di condizioni, è da pr08u1>porre che l'emigrazlono nostra sf'guir:\ lo ste:,s0 corso di quella tedesca o nntrà, concorrendo potente– mente a migliorare lo stato oeonomleo del paese d'ori- •** glne, coll'uccidere so stessa. Ma qui al presenta Il rovescio della medaglia. r~'attl- Qualcuno, veramente, 11011 ò di questo nnlso. L'onoro• viti\ dolio Stato In favore doll'omlgrazlone non produrr:'l volo Carlo F'erraris, nella Holailono pii, ,·olte citata 1 i mail di cui accennammo in 1>rlnetplodi questo studio? constlltato che " nè l'lntonslflcarijl della produzione o Non no aumenterà, cioè, Il numero In modo eccessivo 0 degli acambl, nò la maggior domanda di lavoro. nè Il non estenderà ad altre regioni lo spopolamento che già dlffoudonl della coltura Intellettuale, nè l'uere inlda.to si è anerato In Basilicata? una buona legislazione sociale, nò lo assodate libortil Noi non abbiamo ne89una Intenzione di nasconderci politiche • banno giovato sin qui a diminuire l'emi~rn– queato lato oscuro del problema; elamo anzi con,lntl dono Italiana, sostiene che C891\costituisce .i m1 (mo• che, sulle prime, l'aziono dello Stato, quale noi l'invo- meno iuseparabilt dalla 11osh'a costitu.:io11e eco11omit-o– chlamo, produrrà un eccitamento non piccolo del mo- sodale ... vlmonto emigratorio. Ma non crediamo cho sarebbe Il Invero, l'emigrazione va tuttavia crescendo uel 11uo caao di apaventarsene, glacchò la maggior porto dei mali complesso, tanto nell'Italia morldlonAle, quanto nelln. non al guariscono che affrettandone Il corso. Infatti, 110 centrale e settentrionale, tanto rte rl\•olln ai paesi tran11• guardiamo gli esempi che cl nngono dagli altri paesi, ocoanlcl 1 quanto se diretta verso l'~:uropa o verso lo dobbiamo constatare come l'emigrazione non ha avuto re({I0nl del Mediterraneo. La questiono ò che da noi, In neHun luogo un cre,cendo continuo, ma, dopo essere anche dove é aumentato II benessere, ò ,alita contem– glunta a clrro altissime, ò dlaceea a poco a poco ftno a I poraneamente, io ugua1e se non superiore misura, la ---- popolazione, e quindi I termini del problema sooo rl- C'> v. cort'kre d'ltall", J& dlHmbre 1tot. muti in,arlati o quasi. e eolo potranno differenzlar8l

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