Critica Sociale - XX - n. 6-7 - 16 mar.-1 apr. 1910

82 CRITICA SOCIALE mancano, a JJrova, Calissano, assertore primo, Guar• rncino, assertore secondo della purità elettorale di Vito De Bellis) e in combutta coi radicali. Non pii1 protettori per ischerno, covanti l'insidia, ma. coope– ratori palesi e necessari. Radicali in minoranza, vero anche questo; ma eran essi il perno della crisi, la posta, perduta la quale, Luzzatti aveva scacco matto. Dietro i primi, molta gente parlnmentare 1 e il ditta· tore di ieri e forse di domani, non più circonfuso dalla nube, ma, benchè materialmente fuori del banco e del brancoi vivo e presente e solidale co' suoi. Dietrn i secondi, la pazienza (non arrischiamo di più!) dell'Estrema, che è un po', o si crede che sia, la pazienza del paese; e il pericolo, assillante, di una bancarotta, senza riahilitazionc possibile, di ciò che amò chiamarsi, per venti e più anni di sdegnoso zitellonaggio, " democrazia di Governo ,i• E fu per questo pegno, che da noi, già nei primi cento giorni del 1906, si era fatto credito a Sonnino. Le due forze possono dunque fronteggiarsi. Quale prevarrà e con che effetti? Molto dipenderà dal va– lore degli uomini, dal contenuto e dall'attuazione del programma, da noi tutti che saremo là, dal paese che ci dovrebbe essere anch'esso, e dal grembo arcano di Giove. E' egli onesto, savio 1 doveroso - in condizioni siffatte - accordare allo sperimento un istante cli fiato? lI'ermamente, a noi pare che sia. . . . Ma allora - chiederà taluno - dove ne va la "pregiudiziale ,i socialista? Perocchè (è bene ricordal'io) noi s'era detto: Con questa Camera, o altra somigliante, niuna seria riforma sembra più conseguibile. Quindi, riforma elettorale - anzi, precisando: suffragio universale - e, con essa o sopra di essa, appello al paese. Al che i piì1 tepidi opponovano: - Circolo vi– zioso! niforma elettorale e appello al paese ve li ha da dare questa Camera, alla. quale voi negate ogni virtù rinnovatrice; e 11llorn,consapevoli o no, quello che voi chiedete è 11insurreziono ! Ohbiezione, in verità, troppo logica per non rasen– tare il sofisma. Se reggesse, nessuna riforma eletto– rale sarebbe stata mai, senza. rivoluzione. TI Parla– mento, infatti, o funziona, e non dee riformarsi; o non funziona, e riformarsi non può. Ma la storia schernisce e spezza così rigidi schemi. E, allorchè a una pressione di dentro risponde una poderosa pressione rinnovatrice da fuori, anche un Parlamento malsano può risolversi a modificare le proprie basi, prima che ve lo sforzi una rivolta vittoriosa. Questa è la virtil - forse la sola virtù - dei regimi par– lamentari: di poter prevenire le catastrofi, conce– dendo - pur fra riluttanze e contrasti - quel che è maturo nella coscienza popolare. Non illogica dunque la " pregiudiziale ,, ; e meno ancora. inopportuna. La prova? Eccola, eloquente. Il nuovo Ministero, se il telegrafo. non mente, a ri– chiesta dei ministri radicali, porrà nel programma - differito, sia pure, e a scal'tamento ridotto - un al– largamento del voto. Ciò che fu chiamato - e il nome non è proprio -– la nostra" 1>rei:tiudiziale ,i, ecco dunque che comincia. a sortire un effetto palpabile; poco impo)·ta se al– l'intento di deprecare le ostilità dei Gruppi più estremi dell'Estrema, o se - come dovrebbe - pel convincimento sincero dell'ausilio che un suffrngio più esteso darebbe all'azione di Governo de 1 radicali. E comincia a sortire questo effetto, prima ancora che una intensa e pertinace propaganda abbia penetrato e elettrizzato il paese. Sarà dunque da abbandonarsi, o non piuttosto da perseverare in essa? Badiamo; questo genere di " pre,:iudizia1i ,, sono constatazioni, e seguono i fatti, non sono dogmi im– mutabili; meglio, pragmatisticamente, sono armi ad un fine. Se il fine si raggiunga, l'armo si gitta ..E il segno della sua vittoria è di essere gittata. Noi non siamo a questo, per fermo. Ma non ci dorremo dav– vero, per amore sviscerato della nostra farmacopea, se un barlume di salute ritorni, prima che la me– dicina. sia tutta inghiottita; meno ancora, per aver titolo a tutta inghiottirla, spegneremo noi quel bar– lume. Nè, d'altronde, al suffragio universale si perviene in un giorno, senza fiera lotta e lungo e sudato la– voro. Un timido allargamento del voto, che non mo– difichi a fondo la demografia elettorale del Mezzo– giorno, tomerebbe forse di danno più che di van• taggio; ritardando, con l'illusione dapprima e con la delusione poi, la soluzione radicale. Così 1'allarga• mento delle circoscrizioni 1 con rappresentanza bensì di una minoranza, ma senza il vero e proprio sistema proporzionale (proposito che si attribuisce a questo i\linistero), sarebbe una riforma decisamente reazio– naria e da oppugnarsi ad oltr&nza. 'l'utto dunque ci spinge, anche su questo terreno, a vigilare e a combattere; e dovremo adunare il consenso illuminato e vasto degli interessati, che ci francheggi nella non lie\'e battaglia. Nè soltanto a riguardo del voto. Non s'è forse annunziato, fra i propositi del nuovo Gabinetto, il ringiovanimento del Senato, con la parziale introduzione del principio elettivo? Questo, mentre il Regno Unito inizia una rivoluzione per strappare alla Camera dei Pari il veto sui Comuni, parrà magari, a certo dottrinarismo latino, schietta ed illuminata democrazia! E che dire del Consiglio scolastico 1 che di provinciale, quale era nel progetto Daneo, si vagheggerebbe regionale? Povera" regione ,, di Ferrari, di Cattaneo, di Mario, cui 1'unitarismo tremebondo dell'Italia. r1.3dentaim• pedì, nonchè di nascere, anche di venir concepita! E a questo ente inesistente, per infonderle vita, si consegnerebbe la scuola ! Or nessuna pregiudiziale ci torrebbe di resistere - se venissero sul tappeto - a cosiffatte follie. Nes• suna, parimenti, ci dispenserebbe da secondare - se acce1111as1:1e mai a concretarsi - una orientazione democratica in seno al Parlamento. Quella, che fu chiamata la pregiudiziale socialista, fu preordinata, anzi, proprio a questo fine. La deliberata agitazione pel suffragio tende, nel pensiero· nostro, a render possibile un effettivo ed efficace Governo radicale e riformatore in Italia. Come diventerebbe pretesto a ostacolarne il profilarsi iniziale? Dovremmo essere dei pazzi ! LA CR1T1CA SocIAu:. SUFFRAGIOUNIVERSALE? Ho letto e riletto, nell'Avanti!, la risposta del Comitato centrale socialista pel suffragio universale al Comitato nazionale pro suffragio femminile, e sono a chiedermi ancora - (molti altri, suppongo, si saranno chiesti con me)-: perchò mal, per una dichiarazione cosl sempliee, hanno speso tante parole? " Come socialisti - bastava rispondere - è ovvio che siamo per il voto esteso alle donne; ma, come partito d'azione, non possiamo troppo complicare le cose; le donne abbiano pazienza (non è questa una delle mag– giori virtù cb'esse dividono con altri non meno prer.io.si animali ~) e verrà anche per loro il momento che i so– cialisti non temeranno di compromettere la propria se– rietà propugnando il voto fumminile1,, Senoncbè il Comitato socialista, o per riluttanza a

RkJQdWJsaXNoZXIy