Critica Sociale - Anno XIX - n. 22 - 16 novembre 1909

CRITICA SOCIALE 349 suoi pregi fu detta la Carta,della mutualità francese. Essa ò, come ,valdeck Rousseau la definiva," legge di libertà, ,, epperciò largamente favorevole alla co– stituzione di associazioni di mutuo soccorso, perchè riduce al minimo esponente le formalità. di ricono– scimento legale, non solo, ma essa è legge sapien– temente benefica, in quanto premia lo sforzo e il sacrificio individuali, tanto per il mutuo soccorso, quanto per la previdenza. La legge del 1898 assicura alle Società di Mutuo soccorso notevoli sovvenzioni. Esse sono: 1° il quarto della somma versata dal socio per la previdenza di vecchiaia; 2° una lira per ogni socio titolare di libretto alla Cassa di previdenza; 3(,12 Jil'e per socio di più che 55 anni di età. Il massimo di sovvenzioni è di lire 3000 fino a l000 soci: a.I di sopra di 1000 soci la sovvenzione non può superare il numero dei soci moltiplicato per 3 1 nè superare 10.000 lire. Nel caso in cui la Società non fa che il servizio per le pensioni, essa non avrà che 0,50 per socio: al massimo 500 lire. Oltre a ciò, viene accordato alle somme versate dalle Società di mut.uo soccorso alla Caissedép6ts et consignations l'interesse di favore del 4 ¼ Ofo. - Il bilancio dello sovvenzioni accordate dallo Stato alle Società. di cui ci interessiamo fu, nel 1908, il se– guente: 1. sovvenzioni alJe società che fitnno il solo servizio di malattia . . L. 375.000 2. sovvenzione per versamenti ai fondi destinati alle pensioni . 2.900.000 3. acconti delle pensioni 1.100.000 4. bonifiche degli interessi alle Società di mutuo soccorso per mantenere il tasso di favore del 4 ½ % 4.100.000 Le Mutue scolastiche, abbiamo già. detto, sono sta.te ammesse a godere dei favori della legge. Nel 1904 - non ho potuto avere dati più recenti pei-chè le belle relazioni al Ministro del Lavoro e della Prc\·iclenza non vengono fatte che ogni cinque anni - 1580 Mutue scolastiche banno ricevuto sovvenzioni proporzionali ai versamenti fatti nel 1903 sui libretti di pensione dei loro soci. Dette sovvenzioni si ele– varono a un totale di 550.155 lire, vale a dire a 348 lire per Società, di cui 460.429 furono ripartite fra 246.387 conti, nel seguente modo: su 13. 156 li– bretti furono iscritte 29.989 Jire, a capitale "alienato"; su 233.231, lire 430.4:40 a Cttpitale "riservato,,. L'assegno medio fu di 1,87 per libretto, cioè a dire 0,44 per l lira di versamento. , Le 8.9.726 lire rimanenti furono assegnate a 165 Società fondate .col sistema del " fondo comune ". La legge 1898 obbliga inoltre i Comuni: a) a fornire alle Società di mutuo soccorso i locali occorrenti alle loro riunioni j b) a fornire i libri e i registri per l'amministra– zione e la contabilità. . • * rn Belgio la legge del maggio 1900 sulle" pensioni operaie di vecchiaia " ha largamente favorito le So– cietà di mutuo soccorso e la loro opera per la pre– videnza. Lo Stato accorda, per ogni lira versata alla Cassa Nazionale di previdenza, il premio di lire 0,60 por lir:t e pet· ognuna delle prime 15 lire versate. Dà inoltre, come premio, per ogni " libretto " su cui il socio di una Società di mutuo soccorso abbia versato almeno 3 lire, clue \i1·e alla Società stessa. Il soccori:Jo dello Stato va indistintamente a tutti i soci della Cassa di previdenza i la legge però sta- bilisce che l'individuo, che dinttamente vi si iscriva, non possa goderne che a partire dall'età di 16 anni. I soci delle Socieh\ di mutuo soccorso godono dei premi dello Stato e possono i.scriversi alla Cassa di previdenza all'età di 6 anni solamente, Con questa disposizione il Belgio ha dimostrato e dimostra di volere aiutare lo sviluppo della mutua– lità scolastica. I premi dello Stato, accordati a favore dei versa– menti del l907, si elevarono complessivamente alla cifra di L. 4.256.901,20 e vennero ripartiti fra 596.093 iscritti: L. 4.254.669 furono date a 595.798 soci di Società di mutuo soccorso j franchi 2830 1 70 a 295 iscritti, versanti di1·ettamente. Notiamo, incidentalmente, che il servizio delle pen– sioni è fatto prevalentemente dalle Società di mutuo soccorso. La sovvenzione di due lire per " libretto " fu ac– cordata a 5341 " Società per le pensioni di vecchiaia" e si elevò ad una somma di L. 1.06/. /30. . * * In Italia, nel 1905, l'on. D. Va.Ieri presentava un disegno di legge alla. Camera dei deputati, tendente ad assicurare, a favore delle Mutue scolastiche e per ogni " libretto "' sul quale siano fatti versamenti per la previdenza di vecchiaia, un premio di lire una. (I disegno di legge cadde senza essere portato in di– scussione alla Camera. Un Comitato interparlamen– tare, presieduto da Luigi Luzzatti, e del qua.le ho l'onore cli far parte, sta ora studiando di dare forma ad altro disegno di legge, portante leggere variazioni a quello Valeri; si vuole con esso sempre affermare uno stesso concetto: il dovere dello Stato di premiare, di sussidiare la previdenza, indivhluale. Lo Stato deve volere, quanto più può, aiutare la formazione di generazioni, che siano tolte all'in– tluenza asservitrice e demoralizzatrice della benefi– cenza pubblica e privata; ciò non può av\•enire che col sostituire alla fiducia nella carità quella, nello sforzo individuale per la previdenza. Per cui noi domandiamo che una legge fissi la partecipazione dello Stato alla premiazione di quelli che, giovani, sanno ri.sparmiare per la vecchiaia. Vi è, oltre che un'utilità morale, un'utilità ecouomica. Non è necessario dimostrare oltre, perchè già lo dimostrai in un precedente articolo, il vantagg-io eco– nomico dei versamenti fatti per tempo alla Cassa di previdenza. Lo Stato, che aiuta i giovani nei primi risparmì, risolve a buon mercato un problema, lo, cui soluzione, iniziata pili tardi, potrehbe costargli ben più caro. E' tanto vero questo che !L Dreyrus, senatore, ha presentato recentemente alla Camera un suo emen– damento alla legge sulle pensioni operaie, col quale la mutualità. scolastica verrebbe ad essere " la base stessa, il fondamento della legge sulle p~nsioni ope– raie ,, e resa obligatoria nelle scuole di Francia. . * ·• Ho precisato ciò che ha fatto e può fare lo Stato Ji fronte alla mutualità scolastica: vengo ad occu– parmi dei Comuni: per quello è un còmpito gene– rale, per questi non può essere, è evidente, che un còmpito particolare, speciale alla loro zona di azione. Una delle obiezioni, gravi, che si muovono alla mutualità scolastica, è di creare nella scuola due categorie di alunni: quelli che possono e quelli che non possono pagare il loro contributo. E' innegabile che, accanto ad un forte uume1·0 di fa,miglie operaie che, per mancanza di spirito di pre• videnza e di sacrificio, non vorrebbero iscl'ivere i loro figli alla mutualità scolastica, ve; n'ha ovunque un buon numero che non può, o per salari deficienti

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