Critica Sociale - XIX - n. 14-15 - 16 lug.-1 ago. 1909

220 CRITICA SOCIALE ostacola l'irredentismoj che in una zona essenzial– mente " grigia :n la soluzione a favore di una stirpe ferisce l'altra e che, quando quest'altra ha la po~i– zione e ],avvenire indeprecabile che lo slavismo ha fra noi, la soluzione irredtrntistica, a favore degli italiaoì, significherebbe la guerra a coltello fra l'I– talia e il mondo slavo adriatico e balcanico, il mondo cioè col quale l'Ualia ha il massimo interesse a pro– cedere d'accordo. Ed eccoci ad una delle funz'oni equivoche e per– turbatrici che l'irredentismo adrit\tico compie anche fra voi, nella sfera dei più ampli interessi nazionali. In questi giorni appunto si è inaugurato l'ultimo tronco della ferrovia dei '!'auri, la ferrovia che riav– vicina Trieste alla Germania meridionale a spese di Venezia e anche in parte di Genova. I nazionalisti triestini, nell'ubbriacatura antislovena, inneggiano oggi alla nuova linea e ravvisano in essa un auspicio di accordo "italo-tedesco,, contro lo slavismo (I); dimenticando che i loro predecessori, più logici, avevano combattuto con ogni loro possa quel trac– ciato ferroviario, appunto perchè troppo tedesco e forse anche perchè troppo colJudente cogli interessi dei porti italiani 1 e ne avevano caldeggiato un altro (come vedremo) piil austriaco (2). Che significa cio? Significa che l'irredentismo - esaminato alla luce del fattore economico - si di– batte fra le co~na di un dilemma formidabile. Se Trieste tende a rinunziare alla sua missione speci– fica di porto " austriaco ,, , viene fatalmente a col– ludere con le sfere d'attrazione dei porti italiani e a fare così il più prufondo degli anti•irredentismi j quello degli interessi in contrasto. Per questo ri– guardo, la ferrovia -dei 'l'auri è ferrovia essenzial– mente " anti-italiana ,,, destinata, ad esasperare lo storico antagonismo fra Trieste e Venezia, antago– nismo in cui risiede la ragione della dedizione di Trieste ali' Austria. Vuole Trieste evitare o attenuare la lotta fratri– cida? E allora, per non soccombere, deve " inau– striaoarsi,, (scusate il neologismo) piì.1che mai, deve stringere viepiù i vincoli col suo Hinterland spe– cifico, che è austriaco (Austria inferiore, Boemia, Moravia, ecc.). Non a caso forse, per 25 anni, il Consiglio comunale di 'l'rieste lottò contro la fer– rovia tedesca e per la ferrovia austriaca; forse era in esso la nozione o l'istinto di fa.re cosa utile in– sieme a 'l'rieste e all'Italia. Ma quella vagheggiata. ferrovia (che un giorno o l'altro si farà) non è soltanto più austriaca; è anche più slava, perchè co11giunge 'l'rieste coi grandi centri industriali della Boemia, dove ln civiltà czeca va sempre più affermandosi. 'l'rieste dunque, ove po– tesse e volesse tenersi l:llla sua miMione austriaca, gioverebbe a un supremo interesse economico ita– liano, non invadendo ulteriormente, la sfera d'attra– zione dei due massimi porti transalpini d'Italia (Ve– nezia e Genova). (') Auéhe qui 11.glsco- corno fuon•lni.r!co - la pregludlzlnlo Ir– redentistica. I tedesehl a Trieste reomo a Gcnovn) sono ul'IR i;rnnde potenza caJ)ltnllstlca, che, da. noi, SI giova anehé politicamente di quel tanto (Il germanismo rimasto ancora nel macchinario dolio Stato. :Ma, come na11ona11tii. !ncl!gon.i m,n e~tstono (ra1lpresen1ano, In rntta lfl.regione ndrl1\tlca, il 2, 6 per cento). Ora, un compromesso naz1onalo non può stringerai C'horra le nazioni !ndlgone esistenti, e queste, fra noi, sono soltanto l'ltllliana e la slava. 11 moderno na– ziouallsmo, al 1101\to,persegue anche qui la sua utopia d! sohlRee!arc gll Sl!H'l. (t) AlllldJ a un trnoelnto che, pe!'forando la cntcnti. del Tauri J)IÙ ad orlerHu, a1•re!Jbc servito meglio agli intercs;;1 di Trieste o diu111cg– .1tln10mene quelli di Vene7,1a e lii 011no,·a. L'11gitazlonc, contro la linea ora lnausruratn e J•ér Ja llt1C1\ IJIÙ "nustrli\oa ft' fu condotta con pertinaci!\ lndonrn.llllé cln un éonslgllero ec,mu1rn10 llberale ora detenuto, Cesare Comi.i!, ohe scrisse varie, f!J)IWOzzotl~slme mono– grafie sull'orgomenlo. Ma se, economicamente, con la nuova ferrovia il progresso triestino è più che mai condizionato al regresso di Venezia (1), una politica. d'accordo con gli shwi, che parta da 'l'rieste 1 può giovare per altra via agli interessi economici italiani. L'Italia, che, utilmente, mette i suoi porti al servizio dell'industria– lismo tedesco, si trova invece in grave contrasto col medesimo nei Jfa.lcani 1 su terreno di comune pene– trazione industriale. Nei Ralcani dunque l'ftalia ha tutto l'interesse, auche economico, di accordarsi con lo slavismo, il quale - come fattore di concorrenza industriale - non c'è, mentre invece rappresenta una formidabile forza nazionale, un grande stru - mento di influenza politica) che spiana molte vie e apre molte porte alla penetrazione economica. Chi non vede da ciò il supremo interes::e <lell'(– talia ad un accordo con quei finitimi slavi meridio– nali (sloveni, croati, serbi), che ormai sono, nella loro stragrande maggioranza, sudditi austriaci od ungheresi e saranno forse domani cittadini di un terzo Stato nell'orbita absburghese? Ma questo ac– cordo non può concepirsi senza il compro.nesso na– zionale italo slavo nella regione adriatica, e quindi " italo-sloveno " a 'l'rieste, che con la regione forma un tutto inseparabile. Questo compromesso dove, necessariamente, imperniarsi sulla rinunzia all'idea– lità annessionistica, in quanto (an,:he a prescindere dalle contraddizioni economiche) le condizioni nazio– nali effetti ve della regione adriatica sono tali da escludere che lo slavismo, giovane e progrediente, possa abbandonarla mai allo Stato italiano (2). Ecco il contrasto insanabile fra " irredentismo "e " interessi italiani ,,. Ma anche più insanabile è l'altro: u irredentismo e interessi triestini 11 • Chi scrive ha tentato di approfondire questo lato del problema e spera di chia1·irlo un giorno, meglio di quanto si possa in un l!l'ticolo. Qui gli sia lecito soltanto di affermare (la documentazione partico– lareggiata richiederebbe un volume) che il com– mercio triestino, dal secondo cinquantennio del se• colo xix, ha subito un'evoluzione profonda. Trieste, da mercato di traffici, è divenuta principalmente scalo di transito, un molo proteso fra le regioni slavo,tedesche dell'Austria e l'Oriente prossimo ed estremo. Da ciò i rapporti fra Trieste e l'Austria hanno assunto un carattere peculiarissimo) anche più stretto di quanto avessero prima (3). 'l'.rieate può continuare ad essere un grande scalo, soltanto appartenendo politicamente a.Ilo Sta.to che domina il suo Ifinterlanù, e ciò per una ragione principale: Trieste ha i suoi concorrenti più fonnidabili uel mare del Nord; i porti del Nord sono favoriti da una mirabile rete fluvia1e, che li congiunge più a buon mercato coi principali centri industriali, da cui { 1) Strlllentc contrasto con l'ubbrlaeatura Irredentista, In cui pri– meggiano ora quel moderati veneti, sino a un decennio fa, J>alOSIe rabbiosi ~ antttrlestlnl ". Ciò llasta a capire che cosa ol sia sotto al– l'Irredentismo Yeneto che non può essoro di buona fede. (tJ Qucst'Recordo ltRIO-Slnvo ò nCll desiderala !l.noho del elr('OJI garlllo.ld! nl, I (jUOll però, eontomporo.neamento, non so con quantu logica, seguitano a "fare doll'lrreJent!Smo. " (3J Un eolo Indice etatlstlco: In !>O annl.(185':'-1901), Il traffico tor– rostro (arrivi o 1H1rtenze per forrovio.) si ò sottupllento; quello ma– rittimo 1ioeo p1Ù 0!1e rncldopplato; e Il tramoo terrestro è r:ivpresen– tato, 90 per cento, da merci che vanno e vengono dall'IH11ter1a11d aust1·laoo. In altre 1>a.role; !,'aumento - neeossa.rlamcnto J)ar11llelo a quello terrt>stro - delle esportazioni od Importazioni nrnrltt!me, non riesce a pareggiare le perdite di moltl arlloo\l, li cui trutttco si a,·Olfté1•11-per lCl,·lo di nrnro e cli cui TrlClstc era mérco.to voramcnte lntcnrnz1011ale; nd esempio cito Il eomn1crc!o del grano, ora nsso1·– b!to da Venezia e da Fiume. Anello Il progredire dell'lnd11atrlallsmo ltalhrno ha scemato <1uc11a J)arto di trafflc! trloaUnt cho serv\1·ano ad appron•lglonaro l'ltalla. Ora I duo m,uslm\ artlooU di 11•arnco, rra Trieste e l'/tol!a, sono 1 legnami (esportazione da 'l'rteste) e gli agrumi (1:nportazlone), ma anch'essi tendono a l)rCndoro altrn vie.

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