Critica Sociale - Anno XVIII - n. 21 - 1 novembre 1908

336 CRITICA SOCIALE rappresentante più o meno autorizzato, ma nel– l'opera quotidiana. Non disdegnino i lavori più umili. Si rendano utili, si rendano necessarì. E, se questo faranno, conquisteranno il loro posto, fra noi, o accanto a noi, a dispetto di tutte le esegesi bibliche, le disquisizioni filosofiche, i presagi e le cabale degli aruspici. Che se poi questo dovesse dar luogo un giorno a nuovi attriti, a nuove divisioni, noi non pal'te~ cipiamo ai timori dell'amico Negro. Avverrà quello che deve avvenire. Il socialismo non deve sgo– mentarsi dei colpi d'aria uè ridursi esso stesso - per far dispetto ai credenti - a una regola con– ventuale. LA CRI'l'ICA. Al pmssimo numero: ·prn, Cristinni e Socialisti, H. L'atteggia.mento tlel socialismo reggia.no , del prof. GIOVANNI ZIBORD!. Per dare una sorelln alla Confederazione del La– voro, deWavv. M. Rurn1. Ai p,·ossimi numeri : 11 problema, delle assicurazioni operaie in Italia e fuori, di AMILCARE STOHCUI. FRA LIBRI E RIVISTE DAVID LEVI-MORENOS: [ p1·oblemi del Credito e della Coo– perazione per le industrie peschereccie italiane. - Roma, 1908. Il prof. Levi-Morenos, di cui i lettori di questa Rivista conoscono i molteplici scritti su questioni di pesca, pub• b\ica ora un lavoro as~ai notevole sui problemi del Credito e della Cooperazione per le industrie pesche– reccie italiane. Esordisce esponendo le tristi condizioni dei lavoratori del mare, e a tal uopo ricorda che, data l'orgauizza– ziO!l0 odierna della pesca io Italia, i pescatori rimasero esclusi dalla legge sugli infortuni del lavoro e sui be– nefizi della Cassa invalidi per la marina mercantile. Infatti, nel più dei casi, gli strumenti di lavoro appar– tengono ad armatori-capitalisti,che assegnano ai pescatori una parte del prodotto della pesea, oppure ai pescatori stessi, ma solo nominalmente, perchè non ancora pagati e quindi gravati di pegno. Perciò la figura giuridica del pescll-tore è quella del compartecipante o dell'imprenditore, auzicbè del sala– riato; onde la loro esclusione dalle leggi anzidette. Armatori e pescatori, quasi sempre privi del neces• sa.rio capitale di scorta, debbono farselo da prestare dai negozianti di pesce, che naturalmente ne profittano per imporre loro la vendita del pesce a prezzi usurari. E cos'ì, privi di qualslaòl tutela, ln balla dei negozianti di pesee, sfruttati talvolta spietatamente dagli armatori capitali&ti, incalzati dagll impegni vorso i costruttori di barche, i lavoratori del mare versano in condizioni mi– serande. Insomma, conclude l'Autore, la pesca d'alto mare in Italia e all'estero trovasi nella condizione di una proprietà fondiaria lavorata a mezzadria, spesso con l'opera diretta del proprietario, e quasi sempre obe– rata da debiti usurari. ~ra, se fino a questo punto è completa PanaloJ{ia tra l'industria peschereccia e l'agricoltura amezzadrìa, ben diversa ne è però la condizione sostanziale, specialmente per quel che riflette i rimedi. La proprietà fondiaria in ratti trova facilmente credito onesto mercè l'ipoteca sul fondo. Nella pesca marittima manca la proprietà, o almeno ll diritto esclusivo sul fondo; e perciò il pegno o l'ipoteca non possono venir presi che sugli strumenti di. lavoro. Di qui la necessità, per la pesca marittima, di provvedi• menti speciali, che, per essere efficaci, devono mirare: 1° a svincolare H proprietario delle barche dalla. dipen– denza economica per il credito verso il costruttore ed il negoziante di pesce; 2° a ravvicinare il produttore a.l consumatore. Senonchè, mancando nell'industria peschereccia la pro• prietà e il salariato, elementi essenziali della produzione capitalistica, riesce qui impossibile, o a.Imeno irragione• vole, il seguire i metodi di organizzazione adottati trion• faimente per le altre categorie di lavoratori. Al principio della lotta di classe ,·uolsi sostituire l'altro che, con felice espressione turatiana, l'Autore ama chiamare di colla borazione di classe, e che nel caso nostro trova la pro– pria estrinsecazione nei tre fattori fondamentali della. Coopen,zione, del Credito e della P,-evidenza. Conscio di tale necessità l'Autore, flno dal 1893, creava la Società Hegionale Veuetaper la pesca e l'acquicoltura, che, ispirata a cotesti principi e patrocinata dalle più spiccate personalità locali, promoveva in modo efficace l'organizzazione cooperativa dei pescatori, e, mercè una. propaganda attivissima compiuta assieme alla sua con– sorella Lombarda, riusciva a strappare al Parlamento la legge 23 luglio 1904, la prima legge ohe si sia' occu– pata dei lavoratori del mare. Codesta legge autorizza il Governo a prestare sussidi e premi annuali ai pescatori, purchè questi si organizzino in Cooperative di produ– zione, e queste a loro volta ~i riuniscano in Sindacati, a ciascuno dei quali la legge asl!egua la rispettiva zona d'azione. Ma agli intendimenti di cotesta legge non corrispo– sero i risultati. Un difetto organico la viziava. Essa, in· fatti, presnppone l'esistenza spontanea r11 Cooperative di pescatori. Ora " è Impossibile che la più rozza e igno– rante fra tutte le classi lavoratrici d'Italia possa com– piere un tale miracolo di spontanea associazione, se non viene a sussidio e a sprone anzitutto un elemento eco– nomico che dia. l'ubi consistam all'attività cooperativa, elemento economico che non può essere dato da premi a lavoro compiuto, ma dall'onesto credito, ossia antecipo di ctipitale per il lavoro da compiersi w E perciò l'Autore, esprimendo la sua piena sfiducia per la legge attuale, vagheggia ed invoea l'istituzione di un FJ,ueintennediar-io, sottratto a 011alsiasi ingerenza capitalistica e destinato a un duplice ufficio; elargire ere• dito ai produttori. e provvedere al commercio diretto del pesce mettendo produttori e consumatori in immediato rapporto fra loro. A garanzia dell'Ente iuiermediat·io si stabilisca l'assicurazione obbligatoria (oella. forma mutua cooperativa}del m1iteriale da pesca e dei pescatori contro gli infortuni in mare. A dotare poi l'E,,te inte,·uiediario dei fondi necessari, il Governo stanzierebbe somme re– relativamente cospicue, come fecero di recente la Dani– marca, l'Austria-Ungheria e l'Impero del Sole nascente. A queste propoi'ite, che coronano l'antico e fervido apostolato dell'Autore per la redenzione dei lavoratori del mare, vanno i nostri auguri più schietti. MARCO FANNO, . .. AL. LEVI e B. Yrn1sco: Saggio di una bibliografia filoso– fica italiana. - Modena, ed. Formiggini, L. 3,50. Sotto gli auspici della Società filosofica italiana, i pro– fessori Levi dell'Università di Ferrara e Varisco del• l'Uoiver.sità di Roma hanno compilato questa Bibliografia ftlosoflca, che è veraoiente utile non a quelli soltanto che si dedicano agli studì filosofici, ma. anche a tutti coloro che amino seguire il movimento d~I pensiero contemporaneo intorno ai problemi sociali, religiosi, padagogici, ecc. La Francia già da qualche tempo ha pubblicazioni bibliografiche periodiche di filosofia; con questo accurato saggio, di cui va resa lode agli Autori, l'Italia ha potuto mostrare al Congreuo iuternazionale di Heidelberg il fiorire rigoglioso dei suoi studi f\lo– soflci. Lode vn. resa anche f!.ll'editore, che l'opportuna inizia- tiva ha accolto e assai degnamente attuato in un bel I volume alla bodoniana, cbe Inizia la Biblioteca di filo• so{ia e pedagogia da lui iutrapresa. R. MONIJOLFO. La Critica Sociale e il '1 1 empo: per l'Italia, amw L. 22, semestre L. 12. GIUSEPPE RmAMONTI, gerente responsabile. Mllnno, 4/11 1908 • Tlpografta Operai (Soo. ooop.), via Spartaco, 6.

RkJQdWJsaXNoZXIy