Critica Sociale - Anno XVIII - n. 19 - 1 ottobre 1908

290 CR11'1CA SOCIALI, Che era, infatti, quel "doppio aspetto "sotto cui, ~ià nel primo programma del partito dei lavoratori italiani - Oc11ova, 1892 - si dovca profilare l'azione prolehtria: di una lotta di mestieri per i migliora– menti immediati della vita operaia, e di una !alta µiù ampia, intesa a conquistare i pubblici poteri? ~oltanto, mentre allora l'organizzazione era infante e il partito quasi un desiderio e così il gracile or– ganismo pareva uno solo oggi l'una e l'altro fecero i muscoli e le ossa - son di\,entati persone - e le norme della convivenza son fatto pili difficili 1 come fra adulti. L'una e l'altro hanno esigenze ed cape· rienze proprio da affacciare e da cimentare al con– t.rollo reciproco. Si tratta dunque, non di conflitto, ma di specificazione e divisione di lavoro - rispon– denti a una evoluzione superiore, a un più complesso o molteplice stato di vita. L'apparire di Higola e di Chiesa - due magnifici organizzatol'i - e il lol'O balzarn nell'avanscena del Congresso socialista hanno questo significato : essi dicono tutti\. l'importanza che il movimento operaio ha preso o va prendendo semprn di pili nell'azione ciel partito socialistlt . .\la il partito socialista era. nato lLppunto per questo: per infondere al movimento operaio una importanza superiore - decisiva nelltL politica e nella storia del paese. Considerare questo progresso come un regresso, come una minaccia. o un pericolo pel partito socialista, è ignorare l'abbicì della teoria soeialista 1 o confondere il partito con un club di aristocratici e di filosofanti. Il pericolo, In minaccia vi sarebbe se i rapprescn• tanti autorizzati dcll'orgauizzazione rinnegassero o rnspingessern il partito. Ma la realtà fu il contrario. Perchè Bigola e Chiesa - e nei loro discorsi era puro la voce e l'accento di tutto il più cosciente movimento proletario italiano - pa1'larrmo esclusit·(t· mente comesocialisti. Essi invocarono non solo l'aiuto del partito, ma prospettarono i danni irremediabili che reciprocamente coglierebbero organizzazioni e partito se 11011 dovcssel'O camminare di conserva. E nou solo nelle grnndi linee generali, nella visione dei remoti fini dn 1·ag-giungere, ma nell'azione quo– tidiana, nei particolari pili minuti del metodo. L'espe– l'ienza cli questi quindici anni di storia disse agli operai organizzati la parola medesima - li trasse alla stessa conclusioue - a cui perveniva il partito. I~ chi scrive queste lince non poteva, nel suo di– scorso couclusivo 1 so non foro la parafrasi - in altro stile - dei discOl'si, materiati di esperienza operaia, di Rigola e di Chiesa. Nessuna maggior gioia gli poteva derivare che dalla necessità di questo plagio. Or questa, ap1n111to, ò stata la vittoria delle cose. Indubbiamente il riformismo, teorizzando ed intuendo in 1>arte quello cho l'esperienza operaia doveva cre– simare, cbhc una funzione necessaria. Ma il suo suc– cesso sarà stato tanto maggiore se - come noi pen• siamo - questa sua funzione (>UÒ oggi dirsi esaurita. Se il movimento operaio, nelle sue correnti più evo– lute, abbandona l':,berrazione insurrezionale e il mezzo termine integralista, il riformismo vince e muore nel medesimo istante. Sono i fatti, anzi, che hanno vinto con lui e per lui. C'è chi teme che nl partito poco pili resti da fare? Shuno dunque così proasimi all'ultima meta? C 1 ò, a.I contrario, dtt ricominciare. Ogni fase della vita ci risospinge agli inizi. rI metodo - che trionfò come tesi - attende il suo svolgimento nell'azione concreta. ~fa ò l'n,zionc nutrita dell'esperienza di un quindicennio, sorrcttrl eia un esercito decuplicato 1 liberata. dai clubhi e dalle amiJagi che la incepparono sin qui. E l'utopia che !Cende in terra - il conato che si traduco in realtà - la teoria, il partitoi il programma che diventano storia. LA CRITICA SOCJAl,Jo;, GLI ORDINI DEL GIORNO APPROV I. Dil·ettiva, tattica e programma. a) Socialismo e sindacalismo rivoluzionario. Jt, X CONGlo•;:-so N'At.IO~AU: SOCIALISTA constata con soddisfazione che per l'a:;ionc ese1·<·l– tata dalla pa1·te interp·alisla, il Pa1'lito ha st1pe1·atoil triste veriodo delle p,·ofonde disco1·clie,1·iporla11do 1 colla dimiJwila accentuazione delle tendenze esl1·eme,una maggiore co1·dial1tit di rappo,·ti fra i compagni; e ritenendo esse1·e oppo1·tuno e necessa1·io che la direttiva det l'artilo socialista - che è un pa,·tito di classe - coincicla con quella dei Si11dacmti O))Crai; ricorda come i Sindacati opemi abbiano chial'a– mente i·,jJucliata,nel lol'O ·1•ecenteCong1'esso di Modena 1 la clolll'ina <-' la p1·atica pei· te quali si tende a 1·iclun·e a continui .-;U:l'ili conati di sciope1·Ogene,·ate insw·1·e– :;ionatc l'<izione del 1n·olelm·ialo 1 la quale invece (leve esplicai-si no,·malmenle (<:ioè all'infuori dei pel'iodi ve- 1·amente rivotuzionm·i che 7m() aU1·aversai·ela stol'ia di un popolo) 1iella elevazione continua delle organiz– zazioni ope1·aie,fiancheggiata dalla graduale conquista del potere vomico; ricorda altresi come i principi e i metodi del Sin– dacalismo 1·ivotuziona1·io - pe1· la sfiducia gettata sul• l'a:;ione pat·lamenta,·e e in gene1·e sutla conquista dà JJOleripubblicii}Jt,'i'la te01·iadell'anlistalismo e la con– seguente ai;ve1·sione ad ogni inlei·vento dello Stalo, ccc. - stanno in aperta opposi;ione ai p1·incìpi e ai metodi fissati dal Congresso di Genova del 1892 e successiva- 11l<'nle sviluppali e inlegi·ali secondo il p01·talo dell'espe- 1·ienza sto1·ica fin qui compiuta dal prolelal'iato; e quindi dichiara incompatibili con i p1·inc:ip'i e i metodi del Partilo socialista ta dottrina e la pratica clet Sinrtacatismo 1•/volu:ionario. b) Partito socialista e Confederazione del Lavoro. - Sciopero generale. - Scioperi nei servizì pubblici. I 1. Co:w1u:sso 1 riaffermando il detibemto del Congresso inte,·na– z·ional<.! cli Stoccanla che slabiiiva: "l'attività. cfot Par– tito dover ese1·cilani sop,·alutto nel dominio della lolla politica tlet proletariato, e quella dei Sindacali p1·inci– palmente net dominio della lotta economica delta classe operaia III e dichiarava che " i Sindacati non compi- 1·anno completamente il loro dove1·enella lolla di eman– cipa:;ione dei tavomtori se non quando i lm·o alti si in[Ol'meranno ad u.no spirito intei·amente socialista II i alferma che il Pai-titosocialista italiano deve man– tenere i più intimi 1·appo1·ticon la Coufetlernzio110 tlcl LM·oro, cui spella i·egolare la disciplina rlet movimento operaio e degli appelli alla solidarietà pl'Oletaria; e fa vot.i r.:he si stabiliscano organi di intesa vermanente fm le 1·appresentanze del Pm·Wo e quelle delle 01·uani:;:;a– zion.i proletal'ie corifedemle, am.:hepe1· i delibei·ati 8Ulia azione elciloi·ale, 1Ja1·lamenta1·e,comunale 1 e per la scelta delle cancliclalure, dovunque ciò sia J)Ossibile senza danno pe1· t'unilù proleta1·ia; considera lo sciopero grucralo come a1·11w pe1·ico– losa nelt'attuale perioclo _ sto1·ico,per i dannosi effetti ùnmecliati, e pe1·ehèdistoglie il p1·olelal'iato dall'opera paziente cli O1·r;a11i:;,;,azione, di elenamento 1 cli conquista graduale; afferma ehe lo sc:iopcl'Ogenemle puU essei·e efficace come extrema ratio del pl'oleta,·ialo, se comhinato alla

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