Critica Sociale - Anno XVIII - n. 16 - 16 agosto 1908

CRITICA SOCIALE 255 di tutte le professioni e arri vf\ti da tutto lo classi sociali, troppo spesso senza conoscenza. specifica dei problemi che loro presenta l'organizzazione; ostilità, diffidenza, denigrazione sistematica dei mig-liori, e trattamento economico pari a quello morale, e che può riassumersi nella risposta data da un acuto spi– rito all'inchiesta della Confederazione, che chiedeva alle Leghe: in che modo e misura reh'ibuite i vostri impiegati? " Con <1ualche voto di biasimo! " . .. Ora 1 il problema è particolarmente importante per l'ltalia, perchè l'industria e il commercio, sviluppa– tisi rapidamente, creano una domanda sempre mag• giorc, non solo di mano d'opera, ma di lavoro intel– lettuale e direttivo, che presuppone negli individui SJ>irito di iniziativa, di intraprendenza e di organiz– zazione, quale occorre ad un dirig ente di Lega. Gli uomini d 1 azione e fattivi trova.no nelle industrie e nei commerci un impiego, cho perm ette loro cli sfrut– tare queste loro energie e seguire questo loro tem– peramento, e apre loro un successo personale che ò limitato, solamente, dalle loro qualità morali cd in– tellettuali. Così, tanto nell'elemento borghese, quanto in quello proletario, un numero sempl'O maggiol'O di giovani forze ò oggi sottratto alPaziono politica ed economica, ed è diretto agli impieghi pili rimunerativi ai ser– vizi del capitale; si corre, così. il rischio di vedere l'organizzazione dei lavoratori abbandonata nelle mani dei disoccupati sistematici o dei déclassés d'ogni ge– nere. Eppure, in Italia, più ancora che iu l!..,rn.ncia) l'ele– mento " impiegato,, ha uua decisi,•a importanza - porchè il movimento operaio italiano presenta, come sua caratteristica, una originale fusione del moYi– mento di resistenza con quello cooperativo, e nella impresa cooperativa le qualitlL dei dirigenti hanno una decisiva importanza sul risultato buono o catti\'O che essa può dare. Certo che il lavoro dell'organizzatore presuppone, come dicemmo, spirito di sacrificio e fede nella, buop.a causa proletaria, cioè un idealismo, che non ò ignoto agli italiani, nò ò cosa eccezionale nel movimento operaio, che è una sintesi di sacritici. Ma l'organizzazione operaia non deve contare solo sugli idealisti e sugli eroi e deve, in ogni modo, in– coraggiarli a restare nelle file dei loro compagni. Oc~orre, quindi, migliorare la loro condizione econo• micit, la loro posiziono morale, hl loro coltura. ... Proposte praliche non è facile farne, perchè le condizioni dei nostri impiegati sono, in gran parte, quali le fanno la giovinezz1\ ciel nostro movimento, il locali-smo prevalente, la debolezza federale, la te– nuità. dei contributi, e il rimedio sta, sopratutto, nelle riforme degli ordinamenti sindacali, che pdr– mettano un rapido e solido sviluppo dell'organizza– zione: sopratutto l'aumento delle quote e l'accentra– mento tielle organizzazioni. Però, molte organizzazioni o molte Uooporntive po– trebbero, già fin d'ora, pagar molto meglio i loro impiegati. Senza fissare dei minimi - che sarebbe inutile e difficile - riteniamo che si debha, in linea cli massima, stabilire che non 1>ossaesser fissato un compenso inferiore a quello degli operai della cate– goria meglio pagtda e che anzi lo stipendio debba essere normalmente superiore a questo limite. Sarebbe, anche, utile garantire una specie di car– riera agli impiegati, introducendo il sistema dei mi– nimi, aumentabili periodicamente fino ad un massimo da fissarsi. Di più, sarebbe opportuno stabilire norme fisse e impegnative per l'assunzione e il licenziamento) adot- tando, almeno, quelle nonne che valgono per gli im– piegati delle imprese pri\'ato. 1 1: dovrebbero lo organizzazioni più forti, nel loro ben inteso interesse, provvedere all'assicurnzione del loro personale contro i rischi della malattia, della invalidità, della morte, e garantir loro un compenso per la Yecchiaia, i□scrivendoli, a Joro spese, alla Cassa Pousioni. Sopratutto ò necessario che gli organizzati si con– vincano della utilità e dell'importanza dell'elemento stipendiato e cessino le troppo frequenti vergognose persecuzioni e le denigrazioni sistematiche. Per quanto riguarda la scelta, sarebbe necessario che le organizzazioni si preoccupassero della sele– zione dei migliori nelle loro file per metterli alla testa del movimento, curando e facilitando l'istru– zioue di quelli che, per solide qualità morali, devo– zione alla causa, ingegno, capacità tecnica, danno uflidrvnento cli poter essere buoni capi dell'azienda prolota ria. La Scuola pratica di legislazione sociale, istituita, a tale scopo, dall'Ufficio <lei Lavoro della. Società Umaniraria, può servire da modello ad altri corsi Si• mili, che potrebbero, utilmente, istituirsi presso le C11mere del Lavoro dei principali centri. J,a Scuohl ò biennale e il programma ricorda quello dei corsi creati dalla Commissiono generale tedesca. fl primo corso comprende: storia e stato attuale dell'organiz– zRzioue professionale operaia in l~uropa (5 lezioni) ; igiene del lavoro j prevenzione degli infortuni, ma– lattie professionali (6 lezioni); protezione del lavoro: leg-ge sul lavoro delle donno e dei fanciulli, sull'emi– ~razione, risicoltura, pellag-rn, malaria 1 case popolari, riposo settimanale, ecc. (10 lezioni); contabilità (4 lezioni); statistica ( 4 lezioni); assicurazioni sociali (-t lezioni); istituti rappresentativi della. classe 01>e· raia (2 lezioni). 11 secondo corso comprende: ecouomia politica (12 lezioni); contratto cli lavoro e giurisdizione (12 lezioni); infortuni sul lavoro e assicurazione (10 lezioni); etica sociale (3 lezioni). r corsi sono serali, orali, per gli allievi cli Milano, e per corrispondenza, medii1nte dispense in cui sono raecolte le lozioui. 1.,a tassa scolastica è di L,.5 per l'iscrizione e di L. 5 per l'esumo che si dà. n fine d'a.11110. La Scuola. ò molto frequentata e ha. giìl di1to buoni l'isultuti (1). ... Cet·to, la questione degli impiegati si avvicinerà ta.uto pii1 alla soluzione quanto piì.t progredirà e si rafforzerà l'organizzazione. ~la capirne l'importanza ò già un modo per avvi• cinarsi allo scopo. Un'associazione di impiegiiti di organizzazioni, cho si proponesse, sopratutto, la preparazione, la scelta, il collocamento degli impiegati, ne facesse conoscere l'utilità per le organizzazioni, organizzassse una Cassa malattia e inrnlidità e pensioni per organizzatori, sul tipo di quella tedesca, col contributo delle orga– nizzazioni, sn.rehbe un mezzo eccellente per facilitare la risoluzione del problema. Ciò che occorre, sopratutto, o che noi ci siamo pro• posti colla presente Relazione, è che si mantenga vivo il fuoco sacro dell'ideale negli organizzatori e che le organizzazioni ne ca1>iscano l'alto significato e l'utilità somma, e - auzichè chiudersi in un egoismo, che ricorda troppo l'egoismo borghese e capitalista, o lasciarsi dominare da clifficlenze anarchiche, dettate da un falso spirito di indisciplina, che ò detto anti– o.utoritario, e che è in insanabile contrasto col prin• (I) I 11rogramml di questa scuoh, furono rt1irodott1 e Illustro.ti 11clh1 Critica Socic,le del 16 gunna!o u. 11.,pag. 30.

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