Critica Sociale - Anno XVIII - n. 11 - 1 giugno 1908

CRITICA SOCIALE 167 l'opera che fnceinmo, ron frutti ~cnsihili, per spcz• zRre il hagarinnggio. . .. Quali sono lo forme concrete, i mezzi, il pro– gramma d'azione dei consumatori? )Iolla. somigliRnza si riscontra nei pro,•vedimenti o nelle 1>ropostc che si avanzano, nei vari ambienti munici1>nli, dalle forze rirormt1trici. C'è il ,·ecchio tronro della municipalizzazione dei senizi pubblici, che rinvcrde in Italia, pro1>rio mentre si dh•ulga la incsattissima versione di unR protesa. dltmrle muni– cipalizzatrice in lnghiltorrn. Al tronco già rohusto si innestano poi due nuovi rami: la politica delle abitazioni e quella annonari!\ contro il caro vh•ore, formando In principale trinità della politica dei consunmtori. 1 1'utti i vari mmi d\1zio11e hanno per presupposto un intenrento più 1>enetrn.nte e piì1 efficace del Co– mune· oli ecco, dicono i socialisti, la mnrcn di fab– hrico,'ii socialismo municipale, hl socializzazione dei mezzi di scambio e di produzione. Ecco invece, a parer mio, l'equivoco. Se si mirasse nel una socializzazione di tutti i ge· neri di con~umo popolare, lo si dovrebbe dire. )fa, smontando 1>eu.o per pezzo il programma, si vede che la Roluzionr od orientazione collettivistica non è la preoccupnzione unilnterule cd esclusiva dello 1>ropo~te avanzato per l'interesse dei commmatori. P\!r lo case: lrt soluziono, che si vagheggia ovun– que, ù in fondo liberista: quella cli ristabilire l'equi– librio fra la domanda. o l'offerta di case, faxorendo e stimohrndo le nuove costruzioni. La tesi, che sa– rebbe ben 1>il1 socialistn. del calmiere sui fitti, o di un qualsiasi intervento per la riduzione della ren– dita dei 1>roprietni-ì, non ò presa in grande conside– razione; cd infutti, A"li oneri ai proprietari si riper– cuoterebbero su~li inquilini, 11 calmiere sposterebbe la rendita dol proprietario al primo inquilino caln11e– rato, ecc. 1 ccc. Resta dunque da.... aumentare l'of• fertn · e ch'io mi sappia., qui Marx non c'entra molto. C'c 1 nt;a, si dice, por la formm:ione dei demani co– munali, per l'intervento del Comune come costrut• tore, o così vift. Non entrinmo nei dettagli: a J)fll"~C che il prezzo dell'area ò un coefficiente sccondano nel co~to delle case, l'im1>osseds1unento del plus– Yalorc da parto del Comune è 1rn1messo dal diritto vigente e da molti liberali; cd è questione di trornre vie pratiche e confacenti, dirimendo per es. i duhbi di rcccnle soHe\'nti dal Ocisser. So il socia– lismo fosse nei demani cli aree, anche Ulisse Gobbi sarebbe .. sociulista. Quanto allo nuove costruzioni per rh,tnbilirc l'equilibrio della veneratissima legge ... di cui sopra è principio comunemente arcettato che in 1>rima lin 1 ea si ùevu contare sul risveglio de!Pini ziativa privata, favorenclolfl in ogni modo (esenzioni fiscali giusta la proposta Chiea1t; sgravi di dazi e tariffe trasporti; credito facile; aree offerte dal Co– mune ai costruttori a prezzo di costo; premi di co– struzione, come a Ocnova. a Bologna, ecc. ecc.); l'intervento d<'g-lienti puhhlici ò solo come indispen– sabile ed incvitnbile integrazione, li '.\[ontemartini, buon socialista, è pcrfl'ttamente d'accordo con me in qu<'st 1 ordi11e di i<lcci; e propone, per Roma, cli riparare allu dcficcnzl\ dolio imprese _private, per mezzo ... non del Comu1w, ma di quell'Istituto delle case popolari, che a Milano ebbe molte critiche. La situazione di\•crsn giustificherà i non coincidenti cri– terJ · ma certo 1:1i è che, per le case, non può dirsi che 'la politirtt dei consumatori sia socialista per defini1.ione. l'er Pannona e poi caroviverc 1 d'accordo, la ten– denza. ò a parziali municipalizzazioni, a creazione di agenzie ed 01·gani semi-pubblici intermedi, a fun– zioni munici1>nli di credito, ccc. H Comune, ad es, a Roma, si ftt rsso stc~so importatore e commer– ciante d'ablrn.cchi e cli capretti. Ma non sempre e non esclusivamente il rimedio sta nell'azione del– l'ente collctti,•o. 'l'al'"olta, per aLbassarc il costo dei consumi, 1mò bastare la concorrenza tra privati, l'aprire nuo,•i Hbocchi d'arrh·o o nuove fonti d'ali– mentazione, il sostituire al bagherino locale, che– tiene il merc,tto a stecchetto, la compag-nia indu– l!triale che scarica sulla piau:n ondate nuo,·e di ge– neri. A Roma (mi Hi perdoni se, per far presto, prendo gli esempi sotto mano) si abbassò il prezzo del pesce l\iutnndo un coraggioso industriale a far concorrenza alla. ricevitoria mettioevale che siµ-no· reggia,'!\ nel lul'ido mercato di R. 'l'<.?odoro. ì\lr~ allora, mi si dirà, la lotta contro i grossisti? l~h! miei cari, lu. dirotti va devo permanere sempre; ma non bisog-nn neppur dimenticare che ciò che im– porta è far calare il corovivero; c, so serve qualrhe congflgno liberista, aia ben\'enuto, almeno tranaito– riRmcnte ! Insomma: non mi pare che convenga, in un ter– reno d'azione immediata come ò il Comune, ed in UJH\ materia apcrimontalmente in rinnovazione come è questa dell'annona, elevare delle pregiudiziali so– cialiste, quali scaturiscono necessariamente da un atteggiamento di cos1 detta intmnsigenza. . .. Riassumendo: nessuna voglia di ficcar il naso in casa d'altri e di criticare il c.1s0 concreto di 3Iilano. i\la mi pare che non ei tlebba. dimenticare: a) che l'agglomerato socilllc 1 interessato e su cui può basarsi una poiltlra fii ronsumatori, è più ampio della classe dei la,•oratori; b) che il programma dei consumatori non può senz 1 11ltro intendersi come uno spicchio di sodnliz– zazione Jella J)roduzionc e ne1►pure dello scaml.)io; e, se ha una diretth•a di inten•enzionismo munici– pale, non esclude forme e mozzi tutt'altro che 1 li sapore collettivi8ta i e) che, 1tttesa la divergenza interna d'interessi fra intcrmedi1trì grossi e pii:coli, o la neCCl'ìsità di cominciare a Hposscsearo i primi, non è sempre ne– cessario nò uLile innlhcrnrn subito il "dnlli all'escr cento! " e conviene sposso procedere in,·ece a gradi. Queste osservazioni, naturalmente, hanno un valore rel:ltivo 1 e 1>oseono esecro smentite e modificate da condizioni locali e dn o Itri ordini convergenti di idee. Il clog-ma, nelle im1)0stazioni programmatico-eletto– rali, è un nssurclo. Mtl il loro v,1lore vuol essere uno solo: cli controbilanchno il <lo~ma contrario! MJ.:L'Ci.:10 Ru1x1. LE CASEAL COMUNE Le condizioni attuali. - Sin da quando 11attuale Olunta del Comune di :Milnno comunicò, in una Relaziono del 7 aprilo 1905, i propri crltert amministrativi al Con– siglio, circa li probioma delle Cuo Popolari, manifestava decisamente l'intenzlono ,li non continuare la costru– zione e la. gestione dirotta dello ca9e stesse, Iniziata gii\ dall'Amminlstrnzlone popolare, mn di accettare soltanto transitoriamonlo, sotto Io stimolo del grande bisogno che la clttll sentiva, di condurre direltamento a compimento le costruzioni già Iniziato; per dovolverlo però, in so– gulto1 all'erigon,10 litituto autonomo, quando Qllesto rosrn co,tltulto. }; n coilltulrlo ,•olse ogni conato. Pii1 tardi, nell'aprilo del 1907, sull'esempio di Homn e di 'l'orino, vcnlrn deliberata l'Introduzione nella città nostra dell'Imposta sullo aree fabbricabili, con un'aliquota delPt 11 0 • F:, qualche mo~c di poi, nel prC1getto riel pre-

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