Critica Sociale - Anno XVIII - n. 10 - 16 maggio 1908

CRITICA SOCIALE 155 g, se la riforma passerà, si sal'Ìt aggiuntf\. una nuova base a quel concetto, cho vit, per varie ,•ie, penetrando negli ordinamenti odierni o costituendo come un'anticipazione della sociefa futura: " Lo Stato, nella politica. amministrativa o nella gestione lici suoi beni (lavori pubblici, forniture, beni rustici, pubblici servizi ed industrie, ecc.), deve possibilmente preferire le associazioni direttamente costituite fra lavoratori. » La lotta contro gli intermediari è più che una nspirazione; ò diritto, scritto per alcuni casi, che do• mani si scriverà per altri. MEUCCIO RUIXI. IL PAR'l'I'l'O SOCIALISTA e le ele3ionl amministrative in Milano TI Comitato dei Ornppi socialisti milanesi ha affi– dato l'incarico ad alcuni soci - fra essi il dott. Pietro ~forra e Alessandro Schiavi, direttore dell'Urficio del lavoro dell'Umanitaria - dì tracciare lo somme lince di un programma economico per le elezioni ammini– strn,tive milauesi, che - se non passa prima (il che non crediamo molto probabile) la proposta di legge Landucci 1 intesa a fflr coincidere le elezioni comunali colle provinciali, nel qual caso si avrebhc a Milano la proroga di un anno - dovrebbero indirsi nel vegnente estate. Naturalmente sulle conclusioni dei relatori de– libereranno poi le assemblee dei Gruppi socialisti. :Ma, perchè intanto - giacchè il tempo stringe - la discussione possa tosto avviarsi, la Critica Sociale apre le sue colonne ai:rli studi dei suoi valorosi amici ed, eventualmente, cli altrettanto valorosi contracl– clittori. Lo facciamo tanto più volontieri, in quanto è evi– dente che l'interesse di questi studi o di queste pro• poste eccede di gran lunga l'àml)ito di una sola città e la contingenza occasionale di una elezione. Inutile aggiungere che riserviamo noi pure la nostra opinione, tanto sui particolari delle proposte, quanto sulla tatticfl elettorale che sarà conveniente seguire. J,; ciò in coerenza a qmrnto sostenemmo cogli amici dei Gruppi, proponendo loro questi studi preliminal'i: che cioè, ormai, eliminate le questioni g-eneriche di libertà, ccc .. il problema delle alleanze non dovrebbe più risolversi aprioristicamente, per generiche affinità e propensioni di partito; ma la soluzione dovrebbe scaturire obiettivamente dai programmi precisi, che soli, se mai, potrehbero fornirne la base. Non più alleanze eo11 partiti, per YAghe ragioni di partito: ma programma di cose concrete, sul qunle divenanno naturalmente allenti coloro che le vogliano, e le \'O– gliano con uguale fermezza e nel medesimo modo. J..,A Cl{IT1C,\. Entro subito in argomento o comincio dalla conclu– sione: il partito socialista a Milano, so vuole compiere \'Oramente la sua funziono di interpreto degli intcres,'ll dolla classe lavoratrice e di rappresentante e portavoce dei suol bisogni o delle suo aspirazioni, de\·e adottare o 1,reclicare e praticare, nello prossime elezioni ammini– strative, la tR.ttica intransigente. Jn questa atmosfera blocchistn, cho no avvolge e cou– quide, la conclusione onunciR.ta può parere un l)tocon– cetto teorico, ma invece ò il risultato dell'osscn'aziono dello condizioni in cui ci tro\'iamo a Milano, e che vorrò rapidamente esponendo, riserbandomi, ove occorra, di 8\'ilupparle ulteriormente. Premetto che la proposta non è determinata neppure <lai piccolo gioco del:e simpatie o delle antipatie perso- nnli, di gruppo o di parte, per i partiti affini, nè dalla preoccupazione, per mo meschina, ma che a taluni può anche parere poderosa 1 ohe, anche con un blocco sapien– temente pensato, colti,•ato e stipulato, non si riuscirebbe a demolire, o a intaccare soltanto, la rocca moderata con intonazione politica clericaloide, con riflessi tecnici mo– derni e avveduti; ma è invece la risultante di una ri– flessione - non soltanto generale - sopra un programma di cose, che il partito socialista devo portare innanzi so non ,•uole venir mono ai suoi c6mpiti o allo proprie finalità; o non por il domani soltanto ma, sopratutto, per il dopodoma~i. . .. :Milano si differenzia da tutte le altro città italiane e al va avvicinando più al tipo delle grandi metropoli estere che a quello dello maggiori consorelle italiane i :Milano cioè va diventando il grande centro industrialo italiano, in cui a poco a poco Il lavoro, cioè i lavora– tori, a,·ranno la pre,•alcnza politica, come oggi hanno la prevalenza economica. Quando questa massa operaia, che affluisce continuamente dalle campagne circostanti e lontane 1 si sarà. fissata, dirozzata, avrà. acquistata, in– sieme alla cittadinanza legalo, anche quella spirituale, conquistandone ed esercitandone i diritti, essa costituirì~ Pelemento preponderante ed avrà, insieme ai diritti, do• veri o còmpiti da soddisfare per la tutela degli interes!'li suoi propri e della collettività. Jl partito socialista, che è partito cli avvenire come la classe che rappresenta, deve di ciò preoccuparsi, e nnti– vedere la condiziono di cose che potrà effettuarsi in un futuro prossimo, o prepararvisi e preparare insieme il tcrreuo, la piattaforma, il programma alla classe lavo– ratrice, e cominciare fin d'ora a sbozzare i grandi pro– lilemi che ne costituiscono il nucleo. Oggi, qual o è Il carattere sali onte, soverchiante, della classe lavoratrice - ciel martello, della penna, ciel pen– siero - civica.mente parlando? È quello di essere con– sumatrice. Consumatrice sovratutlo di (:nao, di pano, di latte, di carne, di erbaggi. Orbene 1 il suo interesse ò quello di far sl che il prezzo di vendita di questo case, del 11ane,del latte, della carne, degli erbaggi si anicini il ))iù possibile al suo prezzo cli co'lto e non sia abusl– \'nmente, irrngiouevolmente, quando non rraudolcnto– mente, aumentato a dismisura da chi, per ragioni di monopolio o cli incapacità, o per ragioni cstrin~echo, no trattiene nelle tasche proprie la difl'oronzn, o la dispo1·do inconsapevolmente per rivoli morti. " Tutto rincara, la vita rincara, non si può più vi– "ere ni questo le grida che si le\·ano, più che da ogni bocca, da ogni stomaco, in tutti i centrf grandi e medi i. Oli economisti rispondono che, negli ultimi decenni dol secolo passato 1 si ò verificata una diminuzione generale nei prezzi dei generi di prima necessità, di fronte ad un aumento dei salari, pur riconoscendo che, a partire dagli ultimi anni del secolo xix: o venendo al primi del ,·entc– simo e specie al 1904, J!J05e 1906,e possiamo dire anche al 1907,si riscontra un incremento di essi in molti generi alimentari ( 1 ). Se vi si aggiungo l'aumento fantastico del prezzo degli affitti, vediamo che i consumatori non hanno torto di lagnarsi; poichè essi non possono considerare l'an– damento dei prezzi, come gli economisti, a lunghi pe– riodi decenuali 1 ma pur troppo debbono constatarlo e eubirlo giorno per giorno, o almeno ogui semestre, mentre i salari e gli stipendi, quando aumentano, aumentano una volta tanto, per rimanere stazionari un lungo pe- ( 1 J Jtalta tco110111lca, IOOS, pag. 890.

RkJQdWJsaXNoZXIy