Critica Sociale - Anno XVIII - n. 3 - 1 febbraio 1908

CRITICA SOCIALE 47 E'ra autore e regione c'è un rapporto, c'è un introccio che non si infrange e che, appunto, si svela nelPopera che l'artista getta alla luce: il vagabondo, l'ozioso - un caso, un tipo servirà a schiarir meg"uo il pen– siero - nell'opera di un pittore, poeta o scrittore pie– montese sarà sempre un barahba e, solo travisato, sna– turato e non compreso, si presenterà sotto le spoglie di un bècero, di un camorrista o di un l6cch! (Continun). };"'EltRUCCJO llOl-'FI. pL1ìper soiwam> /11t11i./o d'(o-lista che per pr< 11i.ca •e ~pt1·lt11::a. ~ (Jla– nua/e dMla fetti:n1tura it<1ti111ut. Firenze, BarbèrA., 1904, v. 279). :,;on si d\mcnt!eh1, però, elio per noi I 1rnrso11fl.gg1 hanno hn11ortnnza non ln se stessi conslderaU, ma r\gua1·l1atl quo.li lnd1C1, <pia\! portavoce llel JJenslero del\',\. Jl Programma. Soci:1lista di C. KAUTSKY - il volume tanto at/e.';Oe, per un cumulo di vicende, tanto 1'itardalo - non è JJiÙ 11 agli ultimi,,, ma è " all'ultimo ., foglio rii composizio11e e uscirà imma11cob1lme11te nel corrente feb– b1•nio. (P,.nzo L. 3: ve1· gli abl>o11otiL. 2 j con J:ori;;inc (l('l\11 r:1111iglill di ENGELS e i Uodici :limi di )('ggi cccc– ;donali di ì\lEHRING. i ll'e t•ofumi assieme, L. 5). Preghiamo i vecchi co1nmiltenti, che nel frattempo aJJeS• sero mutato indirizzo, a significarcelo pe1' evitare disguidi. CRONACA SOCIALE Internazionali operaie. Angiolo Cabrini ha descritto su queste colonne (1) la recente azione svolta dal Segretariato internazionale delle orgauizzazioni operaie e i moderni positivi con– cetti cui si sono ispirate le discus:Jioni avvenute nella Conrerenza di Christiania . .Accanto a questo organismo sono - specialmente in qne•ti ultimi anni - sorti vari a.Itri organismi internazionali, che collegano lt'edorazioui di lavoratori di una stes~a industria o proressione in vari paesi, o la cui azione - ancora nebulosa e poco apparisMnte - è forse destinata ad una certa impor– tanza in un av,·enire prossimo. L'evoluzione delle organizzazioni ,·erso l'internaziona• lità avviene gradualm~nte, attraverso fasi in parte soltanto superate in alcuni pochi rami del movimento operaio. Dapprima si tratta di un vago sentimento fii solidarietà, che si esplica in platonici voti di Congressi o tutt'al più nell'invio di fondi in occasione di clamorosi conflitti del lavoro. In una successiva fase, le organizzazioni similari di vari paesi risentono la. convenienza di più costanti contatti per la reciproca nozione della situazione del mercato del lavoro nei rispettivi paesi e per scambi di vedute e di informazioni intorno ai metodi e alla tat– tica delle organizzazioni: questi contatti fra Leghe di varie nazioni sostituiscono in parte o completano l'opera di diffusione di inrormazioni, compiuta dagli Uffici del lavoro, e tornano di sommo vantaggio per l'educazione tecnica degli ogenti delle organizzazioni e per evolvere in genere la tattica delle organizzazioni. Q~est.a fa.~e del movimento si esplica, per esempio, coll'111v1Odei frnternal delegfltes fl\tto dalla Ji'ederazione inglese delle t1·ade-unùms al Congresso annuale della Federazione americana del lavoro e reciprocamente, de• legati cbe riferiscono intorno al movimento operaio noi proprio paese nell'anno, e chiudono la loro relazione con calorose proteste di solidarietà; si esplica. poi con lo s.cambio degli organi proressionali, di rapporti spe– ciali, ecc., e poi con Congres~i internazionali particolari, ove i delegati delle singole li'ederazioni nazionali descri– vono la situazione professionale o l'aziono dell'organiz– zazione nel proprio paese, e si discutono talora anche questioni di tattica, fii tutela legislativa, ecc. JI sorgere di organismi internaziooali appartiene q~asi sempre an– cora a questa fase, poichè i Segretariati spesso mirano soltanto a rendere più sistematici e continui i rapporti, periodici i convegni e costanti i contatti fra gli agenti dello organizzazioni. La mobilità della massa operaia da territori con mer• ( 1) L« (Hl'elliVtt del Sl1UU1CaU, IG otto\.lrc•! 0 110\'(/Jllbrc 1907. cato del lavoro sfavoreVole verso territori con situazione migliore determina una nuO\'a fase nel movimento in– ternazionale operaio. Le Leglle dei paesi più favoriti mirano quanto ò possibile a impedire la migrazione, la. quale normalmente verrebbe a deprimere la situazione del mercato, o mirano ulmeno a regolarla in guisa che non avvenga nei momenti <li lotta o in proporzioni ec– cessive o in modo disordinato. Tn questa ra~c, la colle– ganza internaziona,le si esplica in accordi più o mono transitori o duraturi e solenni, per cui le Leghe inte– ressate, da un lato, mirano a regolare il movimento mi– gratorio stabilendo servizi di informa.,.ìoni sicuro e di mediazione del lavoro, dh•ieti di migrazione in caso di sciopero o serrata, ecc., e, dall'altro - per impedire che le turbe immigrate deprimano tutta,·ia il mercato del lavoro accontentandosi di patti di lavoro prossimi a quelli vigenti nei paesi di partenza - promuovono l'a.– desiono degli immigranti alle organizzazioni, sia. rol ser• vizio di mediazione del lavoro, sia. coll'eliminare o ri– durre le quote iniziali di adesione, sia col computare agli effetti dei servizi di mutualità il periodo di tempo di appartenenza alla organizzazione del paese di ori– ginf>. E".lempio notevolissimo di questa fase di colleganza internazionale è quello che si presenta in una. profes– sione in cui lo squilibrio fra i vari mercati territoriali del lavoro o la mobilità della ,nassa operaia sono assai caratteristici, l'arte muraria: un trattato 1 stipulato in· una Conferenza tenuta nell'agosto scorso a Stoccarda dai rappre~entauti di numerose organizzazioni, ha assai bene disciplinato il passeggio da. Lega a Lega e escogi· tato provvedimenti contro le disordinate migrazioni. lila si può presumere che io un avvenire forse pros– simo questa internazionalità del movimento operaio !\S· suma un carattere nuovo e più importante. In alcu!ie industrie i mercati vanno sempre piì1 allargandosi o la concorrenza fra gli industria.li dei vari paesi si va fa– cendo più accanita. In queste condizioni, è di reciproco interesse dei lavoratori dei rispettivi territort che la concorrenza non abbia. luogo a danno dell'elemento mano d'opera. Non è sufficiente regolare nell'interesse operaio i movimenti migratorii poichè l 'csieten.rn. di ter– ritori anche lontani con bassi sidarì esercita da lungi una azione deprimente sulle mercerli negli a.Itri territorì concorrenti. Così quei renomeni stessi, che conducono le organiz~ zazioni operaie forti e vaste a curare la introduzione di una common rule nel mercato del lavoro non solo locale, ma nazionale, condurranno forse in avvenire a sforzi anche più estesi fra pil1 strette colleganze inter– nazionali di Federazioni operaie, per giungere a fare trionfare la common ,·ule, l'azione livellatrice, nei vari mercati concorrenti: si giungerà così. fO!"se,in avvenire, per opera di Internazionali operaie più strettamente e solidamente formate, a concordati internazionali di tariffe, modellati forse in rorme analoghe a quelle del contratto che regola. in Germania l'industria tipografica e che bene sa tenere conto delle circostanze proprie alle sin– gole località ( 1 ). Già si va delineando la formazione degli organi reciproci, per esempio, colla invocata for– mazione di una colleganza fra le Confederazioni cen– trali padronali della Germania e dell'Au!'ltria e coll'in– teresse che Unioni internazionali di industriali vanno dedicando alle questioni del lavoro, e che potrà mutarle da unioni di Unternehme,· in unioni di Arbeitgeber. Il mO1'imento accennato .~arà.del resto un logico com• plomento del movimento che ha condotto alla stipula– zione di trattati di lavoro fra Stati e allo conferenze internazionali governative sulla protezione del lM'oro: gli industriali dei paesi più avanzati, sotto la pregsìone di masse operaie più saldamente organizza.te e politica– mente più potenti, consentono a. misure legislative tutrici del lavoro 1 purchè però misure analo1{he si introducano nei paegi concorrenti e gravino analogamente ~LI.I costo di produzione per gli industriali avversarì. Co-.ì in du– plice maniera si concorre al li\·ellamento delle condi– zioni internazionali di lavoro. \1) In queste condtzionl I fo11lll lnterna1.lon11II ehe ,si cosl!tuh1cono per i,!stomnt!<:I su~swi nel magg-lorl conn!itl dOI lavoro 11011hanno più soltanto UIHl ru111.lonc di rh\ssleurnzlouc, di u11a pli1 IMga dlstrl- 1.lm :lone del rischi, mo. sono !~tltultl anc11e per !I ellrctto Interesse che I lavoratori el! 11110 Stato hanno a che I Loro conwagnt di 1111 altro Stnto r!csca110 vittoriosi nel contllttl.

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