Critica Sociale - Anno XVII - n. 23 - 1 dicembre 1907

358 CRITICA SOCIALE Invece di perdere il tempo a confutarmi, non faresti meglio, caro Marchioli, a togliere di mezzo il fondamento della mia accusa, facendoti, a,l es, l'apostolo di una riforma della politica delle orga nizzazioni, che escluda la votazione degli soio1>eri in assemblea e la introduca per via d1 referen(lum a domicilio e per post.a, e che faccia cessare la vergogna della cessazione della stampa in periodi di ~iOJl8ro e che implichi il rispetto della persoua e della libertà. di o~ni cittadino krumiro o non krumiro? Il partito socialista avrà il di sopra degli altri se e qua.udo saprà essere più educatore e rispettare l'uomo e la sua dignità. più degli altri. Ripet;o; ammetlio che avrei potuto esprimere il mio pensiero integrale in forma più umana; seDto vivamente il rimorso del dissidio che fu tra. la mia intenzione educativa e la .forma rude e sin barbara in cui fu espressa, se cosi piace qualificarla; ma non sento di poter togliere un jota alla sostanza del mio pensiero, e mi riserbo, in future occa– sioni e in forma sereua, di continuare a criticare, istruendo ed educando. NU. rntorno ai concetti qui espressi sulla natura della democrazia, si vedano le seguenti opere: ll. SIDOWICK: 'l'he elements o( poli/ics; RITCIIIE: Na– tural J(ights; MAC Cux: 1'he Ethics o( Cittzt11ship; G. MACDONALD: Socialism rmd Society i F100s: Stmlies in politic<rl tlumght (1907); BuRKE: Reflections 011 the Fre11ch Revolutiou; JOIIN MORt.EY: Burke (au hislo– t·ical Essay); F. PoL1~ocK: brlroduction to l11eScience o( polilics. llA SClJOI.tA 1.tAICA Nella Oritica del t• ottobre Gaetano Sal\'èmini il– lustrava egli stesso il significato e i risultati del Congresso di Napoli - degli insegnanti medì - e pubblicava il suo ordine del giorno sulla scuola laica, non approvato dal Cong1·esso. Diamo OA'gi intero il grandioso discorso che egli ha pronunciato in quell'occasione, prima che venga sepolto nei, non ancora pubblicati, Rendiconti ufli– ciali. La scuola laica è ancora. e sarà per qualche tempo, il tema di grande attualità, uno di quelli che più interessano la coltura e quindi la vita e l'anima na• zionale. ·E il pensiero dell'amico Salvèmini è anche, nelle linee essenziali, esattamente il nostro pensiero. LA CRITICA. I. Il primo o rorse Il più Importante frutto della presente discwslone e di quella, che per tutto Panno abbiamo ratto nello Sezioni della Federazione e sui giornali, è il sentimento che abbiamo acquistato della grande com– plessità del concetto di laicità e della grande difficoltà che incontra chi vuol ttssarne le note distintivi:!. In questa estato trascorsa 1 il nostro paese ha dato uno spettacolo straordinariamente umoristico: mentre noi, che della scuola qualche cosa sappiamo 86 non altro per dovere d'ufficio, cl sentivamo e cl sentiamo tuttora assai Impac– ciati noi determinare ohe cosa si debba intendere per laicità della scuol.11e quali ne siano le condizioni ne– cessario, per le strade avvenivano ola~orose dimostra– zioni per la scuola laica; e i preti erano bastonati o le beghine erano Impaurito in onoro e gloria della scuola laica; e nessuno di coloro, che tanto si atfaonavaoo - poveretti I - per la scuola laica, aveva mal sentito il bisogno di chlarlre a se 1:1tessoche cosa fosse questa ramosa, questa Invocata., que11ta acclamata scuola laica. È un caso - tutt'altro cbe raro, del reJto, nei movlmeoti politici - di psittacismo collettivo i dal quale è naturale che noi sentiamo li dovere di guardarci, chiarendo bene la nostra posiziono In questo difficile e complicato pro– blema.. E per otlenere siffatta chiarezza di posizione, e per evlttLre che alcun equivoco nasca sul nostro atteg~ giamento, lo temo che saremo costretti a votare un or– dine del giorno ftfJSRI lungo, più lungo ancora di quello che cl propone Il F'loravantl. Tale ò appunto l'ordine del giorno che presento lo; è cos1 lungo, che non oso dirlo nemmeuo chllcmetrlco, come quello cbe prcscntni due auol fa al Congresso di MIiano sulla riforma della scuola, perchè dovrei chiamarlo addirittura mirlametrlco. Ma so altra proposta di deliberazione verrà presentata In forma più concisa della mia, purchè sufflcentemcnte chiara e aliena da ogni equivoco, sarò l!eto di ritirare la proptJsta mla, e di votare su quell'altra che meglio ci consenta. di affermare dinanzi al paese I capi saldi delle nostre OJ)lnlonl. La prima Idea, che noi tutti poniamo io questa parola "'laiclti\ 11 ò un'Idea - come dice benissimo il Oent!le - negativa; ma che puro ba la sua grande importanza. Per scuola laica Dol lritendiamo una scuola che non sia per rorza di leggi posta sotto la sorveglianza di nes– suna gerarchia ecclesiastica; e, poicbè siamo In Italia, della gerarchia ecclesiastica cattolica. Le scuole, che hanno preceduto la nostra, erano tutte dominate dn una pregiudiziale eonfe88lonale; in esse non pote,·aoo entrare se non quel maestri, che avessero certe determiuate ideo religiose; e l'opera loro era eor\'egliata di diritto dalle autorlf.à eccle!lla9tlcbe: Il "escovo ueva sotto la pr0J>rla giurisdizione le scuole primarie e secondarie e universitarie della sua diocesi; l'arcivescovo di Pi:rn, per es., hl di diritto flno al '59 cancelliere dell'Università; lo Francia nel Consiglio Superiore per l'istruzione, f\110 al 1878, o'erR Il banco dei vescovi, e c'è tuttora nel Conslgllo Superiore del Canadi\ cattolico francese. La scuola dev'essere, secondo la Chiesa cattolica, un'ap– pendice della Chle!la: dov' essere anzi il luogo, ln cui la Chiesa ha Il dirllto o Il dovere di compiere - ad esclu– sione di qualunque altra organizzazione politica o reli– giosa - lfl. parlo più Importante di quella missione educativa, che afferma concessa a sò sola da Dio. Questa teoria per noi ò morta, e dev'essere morta rer sempre. Nella nostra società - noi affermiamo - lo cui ogni unità di rede rellgloea è svanita, e - crediamo - svanita eenza posslbllltà. di ritorno, le scuole mantenute col denaro pubblico non possono essere messe al servi– zio di ne88una speciale credenza rellglosa;e gli insegnanti delle acuole pubbliche devono e.Here a<1solutamente autonomi da ogni controllo di autorità ecelesla.stlcbe. La laicità della scuola, intesa lo questo senso, noi nella no!ltra legislazione l'abbiamo piena e incondizio– nata i o l'abbiamo avuta fino dalla legge Casati, prima di qualunque altro paose riel mondo. . .. Ma por laicità deve Intendersi la indipendenza legale degli Insegnanti dalla sola gerarchia cattolica? La Chiesa cattolica, In rondo, non è che un'associazione privata, la quale tonde ad espandersi in luogo dello Stato, ad asservire a sè lo Stato, a impadronirsi di tutti gli organi dello Stato, compresa la scuola. Ora questa tendenza ò comune a tutte le organizzazioni religiose, a tuttl i par– titi politici. Il Mazzini per os. - più leale e più sincero di parcc-

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