Critica Sociale - Anno XVII - n. 23 - 1 dicembre 1907

354 CRITICA SOCIALE solveranno o no in una delusione, se diverranno un aiuto reale, anzichè un inceppamento 1 alla marcia del proletariato verso la propria reden– zione. Il Gruppo socialista già sperimentò le proprie arrni 1 lo materie siffatte, con alterna fortuua, di– scutendo Pordinamento ferroviario e la legge sulle ri$aie. ]\[a uon erano allora che episodì. Ora è tutto intero il problema che 1 iu blocco, gli viene da– Vfll.lti. Le stesse interpellanze che presentano il mag– giore interesse, quelle sullo sciopero generale, quelle sulle punizioni dei ferrovieri, sì connettono a questi argomenti come rami al tronco. li contratto e i conflitti del lavoro souo la nota saliente, la preoc cupazione assorbente dell'epoca nostra. Un'azione fiacca, passiva, iuorgauica, del Gruppo socialista iu 11uesto arringo ne segnerebbe il suicidio. . * * Attorno a questo, che è il problema centrale, se ue schierano altri minori) ma che non ci toccano meno davvicino. L'iniziativa del Bertesi, per l'abolizione del la– voro r:otturno dei fornai, ha procreato un progetto go\·ernativo 1 la cui genesi anch'essa fu coadiuvata dagli studi e dalle inchieste rlell'Ufficio del lavoro. Si tratta di qualche centinaio <li migliaia di operai da sottrarre alla tenebra materiale e morale che incombe sulla loro esistenza. Essi attendono dall'opera nostra il fiat ltt{T' che ne illumini la vita e il la,voro, che li salvi dalla decadenza fi:::ica, che ne reiiima lo spirito, che li aggiunga davvero alle falaugi combattenti per la redenzione dei lavoratori. Gia<'e presso una Commissione, e vi dorme i sonni tranquilli dell'iunoceuza, un disegno di legge per le Casse di· maternità. L'argomento fu a lungo tnt.ttato iu queste colonne. Pochi altri, come questo, senzi\ cui la legge, che proscrive il lavoro delle donne per nu mese dopo il parto, diventa ironia, hauuo un'altrettanta decisiva influenza sulla vita nou solo delle uostre lavoratrici, ma su quelle delle future generazioni operaie; nessun altro è di soluzioue così facile e piana. E a noi spetta risve• gliare il dormiente, trarre in porto l'iuiziativa lan– g-ueute, poco meuo che abbandonata. Ai proLlemi che toccano propriamente i lavora– tori ùell'inùnstria e dei campi si ;1.ggiungouo, e fauno ressa, quelli relativi alle varie categorie di agenti dello Stato, dei quali discorremmo nel fa. scicolo nit.imo e discorreren10 nei prossimi. Il par– tito socialista vi ha uu diretto interesse premi– nente, come preparatore delle granqi collettivizza– zioni progressive e della futura " amministrazione delle cose ,,. Snlla legge del reclutamento richiamava testè la. nostra attenzione Leonida Bisso lati, nel 1'e,npo. Qui do,·e\'a essere la riduzione delle ferme, l'av– viamento alla nazione armata, tutto un capitolo, e <lei più importanti, del programma socialista. La Camera l'ha ridotta ora ad un moncone, ma il corpo intero della riforma dovrà presto ritornarle <lavanti. 'l'aciamo di proposte minori: quella sulla pre– venzione degli eccidii, materia cosi gravida in Italia di conseguenze politiche, come ne ammae– strnno i ricorsi periodici delle agitazioni popolari; quella, di modesta apparenza 1 ma di contenuto monihneute elevatissimo, per la riforma penale della diffamazione. I due progetti, di iniziativa so– cialista, vennero strozzati in fasce dalla sorda osti– liti1,llelht Ca.mera. Afa un partito socialista vigile non fl \Tebbe dovuto IJermettere, non dovrebbe ras– seg-oari:;i alh\ sommaria ctrozzatura. La riforma della legge dell'emigrazione - anche essa all'ordine del giorno - interessa un annuo contingente di 800 mila reguicoli, fra i più poveri e i più tribolati, emorragia permanente del miglior sangue italiano. E non forse fu reclamata dalle stesse rappresentanze operaie quell'indennità. ai deputati, che sola permetterebbe l'avvento diretto delle classi proletarie nell'arringo parlamentare? Il progetto Chimienti s,)llnecchia negli ultimi limbi dell'ordine <lei giorno, in attesa delle congiunture. Chi provvede a scuoterne il sopore, a dargli un buon colpo di spalla? * * * Molte cose certamente dimentichiamo. E taciamo rlell'imprevisto, che ha pure così gran parte nella vita <lelle assemblee. Ma iJ già detto basta a cli mo– strare quanto pascolo già si offre - anche pre– scindendo da maggiori iniziative sue proprie - al la 1loverosa attività del Gruppo socialista i alla sua prnòenza, alla sua vigilanza, alla sua combat– tività. Nou.,basterà tuttavia ch'esso sappia organizzare in sè stesso il proµrio lavoro. Converrà che gli ,·enga dal di fuori l'alito di fede, il calore d'inco– n1.ggiameuto, e l'assiduo controllo, senza cui la migliore volontà si snerva e si accascia. Di critiche all'azione nostra di rleµutatì socialisti riboccano i nostri giornali, sono prodighi i Circoli, son rigu-r– gitanti i Cong-ressi. Invochiamo la contropartita. IHvochiamo dai facili censori lo stimolo, l'ausilio, la collaborazione incessante e cordiale, che è sempre dimenticata. La invochiamo sopratutto dalle classi operaie, delle quali il Gruppo socialista e l'espressione, se il Gruppo socialista è qualcosa. La Confederazione uaziona!e del lavoro, che tradusse il nostro pen– siero uel mondo <lella lotta economica, deve ora, con un suo sforzo ulteriore, seguirci, seconda.rei, assillarci, precederci anche in quest'altra necessaria e connessa funzione della multiforme attività so– cialista. Essa è con noi in Parlamento. Essa è con uoi nello Stat,o. Non diserti il suo posto. ' Duplice vuol essere la trama dell'opera sua. In basso corre la. sua spola a intrecciare l'ordito delle organizzazioni proletarie. In alto, nei congegni dello Stato, nelle officine della legislazione nazio– nale, è il coronamento necessario della sua fatica. Questa tela è tela òi Penelope, se al duplice sin– crono lavoro non son pronti l'occhio e la mano del tessitore .... LA CRITICA S0CLALE. La organizzazione operaia e la libertàdel lavoro (Replica a Ettore Marchioli) Angelo Crespi ci invia da Londra questo articolo che pubblichiamo volontieri per due ragioni. Anzitutto per l'importanza dell'argomento e pel va– lore degli argomenti con cui egli lo svolge: nei quali, entro certi limiti, è l'anima stessa che informa le ten– denze socialiste da noi rappresentate. A parte le astra– zioni o astrattezze deila forma iu cui Crespi ai compiace, non è forse la sua preoccupazione dell'interesse generale nello spazio e nel tempo, dell'interesso sociale presente e futuro, l'equìva.lente teoretico di ciò che praticamente noi abbiamo sostenuto ed illustrato come senso della mi– sura. nelle rivendicazioni proletarie, come collaborazione di classe? Che lo si derivt come il Crespi fa, da un con-

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