Critica Sociale - Anno XVII - n. 4 - 16 febbraio 1907

Critica Sociale 1YIV/ST .Il QU!NfJICIN.1/LE VEL SOC/.I/LIS1lf() Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 10 - Semestre L. 5 1 50. Letlere e vaglia all'Ufficio di CRITICA SOCIALE - MILANO: Portici Galleria V. E. 23 Anno XVII - N. 4 l'ton si vende <i umnei-i se1xn•ati. Milano, 16 febbraio 1907. SOMMA[~IO Politica ed Attualità. Co,dro lt scom,mi.clu:, a prOJl081to della n111ulfl'Sl11z(ouo di do1unn! (lt.1. CRITICA socuu:), Lt tltlkmi trdtBclit; (t. 111,). l'tt· lii ,·lf,wmo dtlla ltJJl'I' pt,1olt '" 11111/trla lii d1ffm11tt::kmt (I. t. e l'ror .. , oou·o Z&R11oouo1. PuUtlca srolasfi.ca: Per lll riforma della scuola media (Pror R. l!OS• f'oUHcll ,11Uffm•t: Per n mornlo \IOll'Merc\to (P. No~cmoì. Po/Ulca m1111lc1pa1t: Li\ 11olltlca sociale del l,Omlvn f-01111/g Com1cU (Dolt. A~Ot:I.Q Cttt:SPI). - Un bell'l!SCJnj)IO di mun1011rnllsmo pro• fllattlco (l'rot. E. lh:RT.\111:1,LI), La pullUra dd trn.q,orU d'll•lt,·ose locate: 11. 1.'Jnduslr!i\ prh·ata (A\'V, llY.l!CCIO Ruou). Filosofia, Letteratura e Fatti sociali. 1-·.-aLibri ~ Rii;bte: Giustizia (•. 111.)- Polltlca commcrelalc (t. m.) - L'Jtl\llll economici\ (e. 111.)- ~ Xnzlo1mllsmo o t11tor1mzlona- 11e1110 ~ (11 (', F~i·,·m•J (lbJ). IJ/b/loteca di p,·opf1ga11da. CONTRO LE SCOMUNICHE (A proposito della manifestazione di domani) Insistiamo. E speriamo 1 a poco a poco 1 dì riuscire a spiegurci. Aderimmo alla manifestazione anticlericale del 17 corrente, e vi aderimmo toto co1·de, con una bre– vissima lettera, che rammentava la necessità di far seguire alla manifestazione l'azione, e di non cascare, dalla padella della Chiesa ufficiale, nelle braci di qual– siasi altra. Chiesa .... fosse pure ad etichettr, anticle • ricale. Con una postilla sul " vero auticlel'icalismo "' nella Critica penultima, e, nell'ultinHl 1 coll'articolo di fondo, ribadimmo sobriamente il nostro pensiero. Dicemmo tutto il nostro odio per le sacrestie di qunlunque nMnicra j il nostro culto per gli ardimenti tutti del pensiero e d'ogni pensiero; hl nostra fede nella libe– rnzione definitiva dello spirito umano 1 connessa in– tiernmente alla libernzione dell'uomo e clclln vita, clelh1.vita civile, politica, sopratutto economica. Ac– cennammo alla mediocre fiducia che poniamo in una agitazione, che si esaurisse, come tante altre (l'ade– sione anticlericale ci imponeva dunque di diventare smemorati?), nelle strade e nelle piazze, nel giocondo carnevale di un pomeri~gio. Anche ricusammo di ammettere che l'allegra filosofia dei nostri ottimi amici Oalantara e Podrecca, a base di monaci retro• spicionti, di curati grossi o di compirteenti Pei·petue, adempisse intero il programma di una democrnzia, o radicale, o socialista, o semplicemente moderna, su questo spinoso terreno. Ripetendo queste cose, molto " banali ,,, che rias– sumevano non il solo nostro credo, mo. di quanti sono socialisti che abbiano qualche consuetudine colla. ragione .... e col socialitHno, ci pareva. di recare, non pure all'azione anticlericale, ma alla stessa im– minente manifestazione, qualche omaggio più degno 1 qualche men fatuo contributo, che se avessimo issato un vecchio numero clell 1 .Asi110sul nosLro bastone da passeggio. J.fR, sembra, ci enivarno ingannati. Un g-iovane e brillante redattore di un giornale romano che. pur ispirandosi a un raclicrilismo un po' lnrgo di cintura, coml>atte delle buone battaglie, ci inquadrò in una corta trilogia sul''" anticlericalismo stile lifJerty ,,, nella quale ci gabclh1. per " floreali ,, e ci attribuisce, con cortese eufemismo 1 un affam10 di originalità. - µer aver dette quello cose così pe– regriue! - che sarebbe (sciagurati!) il nostro segreto tormento ... L'amico nostro 1/.erboglio, che ridisse, in altra. fornta, il nostrn ed il comune pensiero, è rappresen• tnto - dal medesimo puhblicista - come l'incarna– ,donc di tutto un tipo umano e politico, quello degli "esitanti della vita.,, - contrapposto, s'intende, al tipo, cui appartiene lo scrittore 1 di :i brutale creatore dei fenòmeni storici ,,. E 1 infine, il giornale massimo del nostro partito, che, per amore inveter:lto di fraterna cordialità, se aV\'iene che ci accarezzi, non ha uso di nominarci, ci colloca in compagnia dei discepoli del biblico Onan, non senza appuntarci dolcemente di contrad– dizione1 perchè oggi camminiamo " sulle ovr, della reticenza,,, mentre pur ieri partecipiunmo, oratori, a dimostrazioni u. pinzzaiuolc ,, anticlericali ..... come quella a cui (incoerenza viepiù qualificata) parteci♦ peramo domani. La nostra persona può dunque servire di attacca– panni per appendervi qualche modestissimo ragio uamento. ... l~, innanzi tutto, d'ondo muove questa frenesia di scomuniche, minacciate od inflitte, colle quali si vor– rcbhe iniziata, o ripresll, o ringagliardita la. battaglia, per J'appunto, contro quella Ohicsn, che ebbe nel– l'Indice, e nei roghi, o nelle sacre Censure le sue piì1 caratteristiche espressioni'! Vi ò tlgli dunque, o vi ha du essere, un solo modo, autorizzato e brevettato, cli sentirsi e di prnfessarsi anticlericali? lllldìamo: anticlericalismo, se ci fermiamo alla pa rola 1 è imltanto una negazione. Ma I/\ semplice ne– i:?ilzione non può essere un fatto. Si tratta, certo, di non essere coi preti o con chi tresca con essi; ma si ,·noie, all'azione clericale o clericaloide - che, nei compromessi coi Governi, diventa sopra.tutto una fatale inazione - oppone un'azione positiva, com– battiva, etiicace in senso contrario. Quale azione o come condotta? 1~: ben questo il nucleo ciel problema. JI :\Janifesto del Comitato nazionale - sotto il quale, modesta– mente, ma a perfetto suo agio, sta il nostro nome fra i cento - invoca un la,·oro comune 1 cui diverse idealità. politiche e aspirazioni sociali sono chiama·te a. prender parte . .Non si penserà da nessuno che co-

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