Critica Sociale - Anno XVII - n. 1 - 1 gennaio 1907

CRITICA SOCIALE riconoscimento giuridico pel fatto di scopi politici o polit.ico•socia I i che PA.ssociaziooe si proponesse, ma è sempre ammessa l'opposizione dell'autorità amministra• tiva quan<lo Fiudole della Associazione e le disposizioni dello statuto non sono conformi alla legge; alcune fun– ;doni di controllo, che, per le altre A!lsociazioni, sono affidate all'autorità giudiziaria, sono, per queste, affidate alle autorità amministrative: non vige per le Associa– ;doni professionali l'obbligo di presentare al tribunale 1 dietro richiesta, l'elenco dei soci, ma può essere pre. scritta invece la tenuta e presentazione dell 1 elenco alla autorità amministrativa (operazioni difficili per le As– f;;OCiazioniche contano oltre 100.000 inscritti!) e anche la presentazione di una Relazione annuale, sulla forza numerica e sulla gestione finanziaria dell'Associazione, Relazione che può doversi pubblicare anche nella Gaz– zella ufficiale coi documenti relativi. Quest'ultima di– sposizione è davvero singolare: si attribuisce uoa im. portanza alla finzione giuridica della pubblicità sulla Gazzetta ufficiale, mentre ben più erfioacemente le Leghe operaie germaniche diffondono tanta mirabile quantità di dati statistici, razionalmente raccolti ed elaborati, ,mila propria azione, i:;uiconflitti del lavoro e sulla situazione ecooomica df>gli associati. Le dispo,iizioni sulla perdita della capacità giuridica souo una grave limitaziooe del diritto di sciopero 1 un infelice teutivo di risolvere la questione degli scioperi nei pubblici servizl: uoa Associazione professionale può venire privata della capacità giuridica quando si pro– pone scopi o usa i mezzi sociali per finì estranei allo statuto o che avrebbero imped~to il riconoscimento giu– ridico, oppure quando decide o promuove una serrata o uno sciopero che, pel carattere dell'industria, siano tali da mettere in pericolo la sicurezza dell'Impero o di uno St1>.to 1 o da produrre turbamento nella fornitura dell'acqua o dell'illuminazione, o da essere cagione di pericolo per la vita umana. Queste di:-iposizioni 1;000 di cosi incerta portata, da potere essere interpretate come applicabili a conflitti del lavoro soltanto un po' vasti. La perdita della capacità giuridica è infatti un grave pericolo, per l'applicazione, che ne consegue, degli arti– coli 45 e 51 del Codice civile, pei quali il patrimonio sociale passa alle persone designate dallo statuto, op~ pure agli associati, o al fisco, ma il passaggio non avviene prima del decorso di un anno: così, anche nella miglior ipotesi, gli operai, durante un anno almeno, rimangono privi del fondo faticosamente accumulato. Per tutto ciò il fatale dono della personalità giuri– dica porge agli interessi padronali un facile mezzo per recidere la esistenza delle avversate Leghe. La registrazione delle Associazioni professionali non è resa obbligatoria; sovrasta però sempre sulle Asso– ciazioni non registrate il pericoloso art. 51 del Codice Civile (richiamato nella Relazione al presente progetto), che le trasforma ope legis in Società civili; v'ha inoltre la certezza che le organizzazioni operaie non registrate rimarranno in una condizione di incre,;ciosa minorità nello svolgimento futuro della legislazione OI,Jeraia: ad esse non sarà. data voce in seno agli organismi di rap– presentanza degli interessi del lavoro di cui 0 annun ziata la formazione e ad organismi che in avvenire venissero costituiti riguardo alle assicurazioni so– ciali, ecc. Il disegno di legge incontrò la unanime disapprova– zione della stampa professionale dei vari partiti: anche le Leghe cristiane e le miti organizzazioni tipo Hirsch• Dunker ]o denunziarono come esiziale. li Governo te– neva forse molto a quel progetto, poiché. - con rapi– dità, che contrastava coi lunghi anni impiegati nella preparaz.ione ed elaborazione - lo i'lottoponeva 1 pochis• simi giorni dopo la presentazione, il 23 novembre, alla prima discussione: durante parecchio sedute fu oggetto di vivaci critiche, specialmeote da parte dei deputati socialisti: i principi fondamentali furono tuttavia difesi da oratori di vari settori (Centro 1 Conservatori, Nazio– nali-liberali, Freisinnige): si concluse rinviando il progetto a una speciale Commissione parlamentare. "nfontre già la Generalhommission del' Geioel'kschaften aveva indetto un Congresso delle organizzazioni dei vari tipi (cui però le organizzazioni cristiane e le Hirsch-Duoker rifiutarono cii par~ecipare) per una vasta agihw.ione contro il progetto, questo è caduto con l'im– provviso scioglimento del Reichstag; ritornerà dinanzi alla nuova assemblea con ve~te alquanto mutata? Se i mutamenti non saranno radicali, può presumersi che la futura legge sia destinata a un risultato pratico non dis~ìmile da quello raggiunto dalla analoga legge belga dél' 1898> la quale trovò applicazione quasi soltanto per i Sindacati agricoli e per alcune poche e fra le meno attive Unioni operaie. RICCARDO BACHI. Politica Scolastica L'UNIVERSITA ED I MAESTRI Luigi Credaro, che inaugurava, il 20 scorso,la nuova sededella Scuola e del Museopedagogicoannessi alt' Uni– versità di Roma - Scuola e Afttseo che furono in gran parte il risultato della sua lotta pertinace contro i misoneismi del mondo accademico - ci invia questi pensieri, coi quali ci piace -iniziare, 11ella nuova an– nata della CR[T[CA, la rubrica che, il più frequen– temente che ci sia possibile, consacreremo all' incre– mento della Scuola e della coltura popolare, com;ide– rate come il d,0verepiù impP.riosoe più alto della de– mocrazia e del sociali-smoin ltal-ia. La partecipazione dei maestri all'istruzione supe– riore è un fatto compiuto in quasi tutte le Nazioni a. governo democratico. Essa è conseguenza storica di altro fatto, che ha caratterizzato il secolo che da poco si è chiuso. • Il secolo XIX suole essere chiamato il secolo delle scienze, della grande industria, del vapore, della elet– tricità, della democrazia; ma a giusta ragione può es~ere chiamato il secolo dell'istruzione popolare. Anche nei tempi precedenti, la necessità della istru. zione popolare era stata proclamata da alcuui Go– verni e dalla Chicsa 1 alla quale propriamente spetta il merito degli inizi della scuola elementare; ma essa era considerata esclusivamente come un sussidio dell'educazione religiosa, e il maestro, generalmente, era nominato e pagato dalla fahbriceria, aveva l'in– carico di pulire la chiesa, accendere i ceri, suonare le campane, talvolta anclw di seppellire i morti. La rivoluzione francese, proclamando tutti ,ili uomini liheri e uguali, dichiarò per bocca di Danton che, " dopo il pane, l'istruzione è il pdmo bisogno del popolo 11, e, per bocca di 1'alleyrand, che " l'istru– zione sola allarga lfl sfera della libertà civile e sola può difendere la libertà politica contro ogni specie di dispotismo 11 •

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