Critica Sociale - Anno XVI - n. 24 - 16 dicembre 1906

370 CRITICA SOCIALE gine divennero strumento di difesa contro lA devla– zioui socittliste, divennero ammonimento pei com• pagai, talora sferza, qu~lche volta lamentazione, monotona forse per molti dei nostri Jettori, ma ine– vitabile. ·rn ora questa, che chiamammo parentesi, è - teo– ric,unente almeno - arrivata alla claudite. Non gìà che tutte le idee siano chiarite per tutti, che le tendenie aberranti siano soppresse. l\Ia chi sotto i nomi delle cose - che sono speslio la foglia di fico compiacente delle verità vittoriose - indaga le cose da essi al tempo stesso indicate e dissimu– late, sente che, nello stesso " integralismo " trion– fato al recente Congresso, era una pudica arlesione a quell'indirizzo 1 onde ht Critica fu 8empre cam– pione: adesione che il nuovo atteggiamento delle orga.nìzzazioni lavoratrici, raggruppate nella " Con– federazione del lavoro 1,, rende sostanziale e con– creto. Ed ecco una terza fase che si apre, necessaria– mente, al movimento proletario ed a noi. La Critica ,'l'ociale, che non è elfemeride di minuta propaganda, ma vuol essere osservatorio e labora– torio di idee e di iudirizzi politici, e staffetta prc· corritrice in seno al partito, non si attal'derà a dis• sipare le ultime nebbie del passato. Il periodo delle iuterne polemiche astratte può per noi considerarsi finito. Subentra la ner,essità di un'opera. di elahorazione concreta e specificn. 'l'utr.i i problemi, che, nella teoria del metodo, si affttcciavano in sintesi, recla– mano, uno per uno, la nostra attenzione. Quello, che per artificio polemico fu chiamato " riformismo .,, ed era il socialismo concreto ed attivo, esce dalla sua prefazione e comincia a svolgere, uno ad uno, i capitoli del libro. Il partito socialista e le orgaoìzzazioni operaie hanno sentito la nuova orientazione. ~fa 1 perchè procedano innanzi, conviene che le direttive, vaga– mente intravviste, vengano disegnate con mRno sicura. Conviene che, su ogni grande pt·oblema poli– tico e sociale dell'ora che volge, essi trovino ele· menti sicuri di fatto e di dottrina, dei quali mate– riare l'azione loro quotidiana. Lo stesso Gruppo socialista parlamentare, e quegli elementi schietta– mente democratici che gli fanno corona e gravitano prnticamente verso c~ilui, risentono un uguale bi– sogno. Il Gruppo socialista parlamentare soffre oggi di un doppio assenteismo, che ne paralizza i moti e rinforza il pr·egiudizio antiparlamentare <;I.eglianar– chici di dottrina e di quelli di 1:1entimento: un as– senteismo materiale quasi generale, e un -parziale a~senteismo politico. Al primo porrà riparo l'indennità ai deputati, che deve divenire, noi pensiamo, uno dei punti capitali della nostra piattaforma di azione. 'ranto piìt deve divenirlo, <lacchè le organizzazioni lavoratrici hanno espresso dal proprio seno un certo numero di valo– rosi organizzatori e propagandisti operai, il cui ac– cesso in Parlamento porterà nuove forze decisive all'azione del Gruppo e al movimento proletario. Ma il parziale assenteismo politico, che è pure lamentato - il fatto per cui il Gruppo partecipa troppo fiaccamente a tutta la preparazione legisla• tiva che interessa il proletariato - ha radice essenzialmente in uu difetto di informazioni e di elaborazioni di idee, che prima di essere nel Gruppo ò nel partito, e che è utopistico pensare che il Gruppo possa automaticamente eliminare da sè. * * * Queste riflessioni - o piuttosto queste constata– zioni evidenti ed intuitive - segnano la nuova via a!la Critica Sociale. E che esse non sieno un " pensier del nostro capo n, un sogno di fin d'anno, ce lo provano la spontaneità ed il sincronismo con cui esse germinarono in una schiera di amici, che ci vennero incontro mentre noi li andavamo rintracciando. È evidente che il nuovo programma non può svol• gersi nei modi coi quali Ja Critica Sociale venne compilata sia qui, mentre al pensiero del suo <li– rettore si associavano quasi, casualmente - senza un piano prestabilito - gli spontanei contributi di questo o di quel collaborntore. La vastità del piano, la molteplicità e complicAzione dei problemi da svol– gere, esigono una organizzazione di forze, una di– stribuzione e selezione e coordinazione di lavoro, nolla quale la minor parte deve rimettersi a.Ha spon– taneità ed al caso. Perciò ahbiamo chiamato a raccolta giovani energie o antichi colhtborn.tori, e dei giovani molti hanno risposto all'invito dai campi speciali in cui si svolge la loro attività e si maturano i loro intelletti: altri - ne abbiamo affidamento - accorreranno più tardi, tostochè la trama del nostro disegno abbia comin– ciato a colbrirsi. Nou solo: ma, a meglio raggiungere il nostro in– tento, abbiamo provveduto a creare in Roma una specie di Redazione sussidiaria e complemeJLtare di quella. di Milano 1 e alla quale sarà relativamente agevole - per le speciali condizioni di cotesto centro politico e fucina legislativa della nazione, e col con– corso costante del nostro direttore, che parecchi mesi dell\inno tl'ascorre in Roma per i doveri del suo mnndato - di assommare una quantità notevole di energie e di lavoro da trasfondere periodicamente nella Critica, con continuità. assidua ed organica. Così noi ci proponiamo di seguire - attraverso agli.avvenimenti e alla stampa - tanto il movi– mento politico socialista, quanto gli atteggiamenti multiformi delle organizzazioni di classe operaie e padronali e dei Governi, nelle questioni di ordine economico, come altresì le vicende maggiori, le trn– sformazioni e le crisi della stessa ma.trico capitali– stica, spingendo lo sguardo al di là dei confini, e specialmente in quei paesi dove piì1 novatrici e ar– dite si svolgono Je esperienze sociali e l'evoluzione capitalistica è già inoltrata. Del pari, tutti gli argomenti di fervida attualità pel proletariato intendiamo sviscerare e illustrare da un punto di vista critico e positivamente costrnttivo a un tempo, mirando a che le teorie ahbiano ad uscire direttamente dai fatti. Non è nuova a questo ~rringo la Cr"itica, ma essa vuole che il suo quadro guadagni di ampiezza e di contenuto. Fra i problemi che ci sembrano più urgenti in quest'ora, noi avremo di mira particolar:rp.ente_ il problema scolastico e della coltura popolare in ge– nere; il problema militare che ci affanna tutti da troppo gran tempo e si connette inscindibilmente alle questioni di politica estera pressochè estranee alle nostre masse; la politica. ecclesiastica, nella quale Pesempio di Francia sembra uno schiaffo dato in pieno viso alla nostra ignavia; ltt politica dei tra– sporti, divenuta elemento essenziale e, dal punto di v:eduta socialista, caratteristico dell'evoluzione eco– nomica nazionale; la politica dell'emigrazione, che è tutta da creare; la politica finanziaria e comunale; tutte poi le questioni che riguardano la tutela e l'organizzazione del lavoro, sulle quali l'Ufficio del lavoro governativo e quello che fa. capo a Milano al I' Umauitaria porgono un materiale preziosissimo - ma il cui valor politico è quasi nullo se non trova eco nelle correnti vive e battagliere che permeano i partiti poHtici e la pubblica opinione. Tutti quest.i temi dovranno affidarsi - e già ce li siamo accaparrati - a redattori specialisti, la cui collaborazione comincerà sin dai primissimi fascicoli della nuova annata.

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