Critica Sociale - Anno XVI - n. 23 - 1 dicembre 1906

CRITICASOCIALE 3:;9 Qual è 1 in questa trasformazione, Fazione dello Stato? Essa, talora, è negativa ed eccezionale, come quando, dopo la peste del 1348che decima la popolazione, si sforza di toner bassi i salari; talora è negativa normale, come quando, in Ileriodi di calma, inten·iene a ridurre lepre– tese di date categorie di lavoranti e industriali, specie nelle industrie alimentari, cti costruzione e di tra– sporto, ecc., ovvero a tener basso il preizo dei viveri, specie dei cereali liberamente importati, acciocchè il profitto non si abbassi a favore della rendita fondiaria; talora è azione positiva, come quando, sostituendosi al libero gioco della domanda e dell'offerta, monopolizza la compra e vendita di alcuni generi (cereali, sale, vino) presenta.udo un fenomeno analogo alle imprese statali e municipali moderne. Ma ne differisce lo spirito. li Comune medievale tende a sottrarre alltiniziativa pri• vata le industrie che procacciano o trasformano i generi di prima necessità, la speculazione dei quali non era suf– cientemente attrattiva del capitale privato, su per giù come avviene in Australia, ove la scarsità della popola. zìone fa sl che servizi pubblici di prima necessità, che in Inghilterra. sono rimunerativi pel capitale privato che Ii e>1ercita 1 non possano essere eserciti se non dallo Stato, il cui fine essenziale non ò il lucro . .liJsso è un organo delle classi capitalistiche e dei loro interessi, mentre le imprese collettive moderno hanno scopi di reale utilità collettiva in grado crescente, ossia hanno di mira anche il bene delle classi più povere. In fondo, l'assetto politico corrispondente all'economia industrialti urbana ò una evoluzione dell'assetto politico dell'economia agraria feudale. Come il feudo è l'istituzione politico-sociale che tutela l'intensificazione dell'ecoaomia agraria nel suo periodo primordiiile di sviluppo, come attesta la potestà dei signori sui mercati, sulle fiere, ecc., così il Comune è l'organo politico corrispondente della nuova economia urbana, e ricorre, mutatis mutandis, a espedienti consimili 1 sopratutto a una consimile rigidità nei rapporti tra le classi e a una consimile legislazione oppressiva del lavoratore. E l'intera evoluzione comu– nale è cosl SJ)iegata in modo naturale. Quando le nuove energie economiche urbane sono tuttavia in istato di debolezza, il Comune sorge come coordinatore delle at· tività dei possessori del reddito terriero e dell'industriale; quando questo si ringagliardisce, e cresce per In città il bisogno di importare prodotti agricoli 1 tra i possessori dei due redditi si scatena la guerra, i magnati terrieri sono scacciati, lo loro terre acquistate o confiscate e la ricchezza mobiliare trionfa. i~ la stessa storia che più 1 tardi si svolgerà su più vasta scala nel secolo xix tra industriali ed agrari in Inghilterra, o che ò in via di ripetersi in tutte le nazioni che si svolgono dopo di essa. In Italia. e in Fiandra, ove la borghesia primamente raggiunge un alto grado di sviluppo, si ha anche pri– ma.mente la vittoria sua sul feudo, e l'instaurarsi dello antagonismo tra essa e i lavoratori; ed in Fiandra si ha già, anzi, anche un prodromo della riconciliazione tra queste due classi nella incipiente evoluzione verso l'economia degli alti salari, mentre in Francia ed in ln– ghilterra1 ove la borghesia è più arretrata, nel medio evo, nella sua evoluzione, il feudo per1:1istepiù a lungo 1 più a lungo persiste l'alleanza tra. ngrart ed industriali col governo cittadino. Ed ò in ciò che vn. trovata là ra. gione della maggior facilità allo stabilirsi dell'unità na. zionale in Francia ed in Inghilterra, e della persistente divisione p!)litica italiana e germanica. Avremmo desiderato su questo punto maggior ehia• rozza e maggior diffusione, specialmente perchè non ci sembra ·sia stata notata, e tanto meno spiegata, la con– nessione tra i conflitti tra Chiesa ed Impero e la costi– tuzione economico-politica deil'Jtalin e della Germania nel mantener divise queste due nazioni. La relazione non ò nondimeno difficile da trovare. Nel modio evo, come nel m1>ndoantico, lo sviluppo relativamente sc1Lrso delle energie J)rodnUive, fa sl che la guerra sia un utile strumento, mediante la conquista di terre circostanti e di corrispondenti moltitudini di servi e villani, per ispo• stare da un centro all'altro, a seconda dtilla potenzia• liti\. militare e politica, In possibilità. di un alto reddito mobiliare e di una vita più elevata nella classe domi– nante. L'arrivo precoce della borghesia italiana alla su– premazia iudustriale - e così dicasi, ad esempio, della connessa borghesia tedesca sullo sponde del Baltico - ed indi la difficoltà di ulteriori progressi tecnici e la prevalenza del commercio sulla produzione, dovette far sl che questo livello a un tempo non potesse essere man• tenuto ed elevato - ed in molti centri raggiunto - se non e.on la guerra tra i vari Comuni e le loro leghe, va– riamente giocate dalla politica papale. Di qui la divi– sione politica; mentre in fnghilterra ed in l.i'rancia 1 ove l'evoluzione borghese era arretrata e la lotta tra profitto e rendita prematura, l'armonia degli Interessi, scaturente dalla stessa loro indifferenziazione, fu la cagione del loro arri\•o rapido all'unità. nazionale. E dicasi lo stesso delle Fiandre. In realtà lo Fiandre sono il primo paese che percorre intera l'evoluzione eco– nomica. fino alle suo forme più moderne, ecl intera la evoluzione politica corrispondente. Ed è pure in questa situazione che si trova, a parer mio, la causa fondamen– tale per cui, mentre in Italia ai Comuni succedono le si~norie, in Francia, nelle Ji'iandre, in Inghilterra, si passa all'unità nazionale e alla monarchia sempre più assoluta, almeno per un certo lasso di tempo. [,a monarchia sorge come Porgano di difesa prima e poi di espansione degli interessi della borghesia, in lotta contro i feuciatarl, e bisognosi di mercati sempre più ampt e sicuri e di viveri sempre più abbondanti e a buon mercato. Ove la fabbrica è appena in embrione, ove la borghesia è costituita da un popolo minuto, di– sgregato, ogni unità del quale è assorbita esclusiva• monte negli interessi del suo rondaco e impossibilitato a partecipare al governo della cosa pubblica, ivi il re diviene il rappresoatante o protettore naturale della borghesia nascente; o ove non c'è il re, come in Italia o in Germania, c'è il principe, il signore, il feudatario, che si rende organo delle nuove bisogne dei tempi. Ove invece predomina una classe ardita e potente, sia la borghesia grassa o l'aristocrazia mercantile, ivi ai ba e ai mantiene il governo repubblicano. Ed ò cosl che l'esclusivismo e il mercantilismo cittadino e la regolamentazione corrispondente, favoriti anche dalla ahbondauza. di mettili preziosi derivata dalla scoperta dell'America, cedono il posto all'esclusivismo, 1:1.l mercanti– lismo, alla regolamentazione statale, che comJ)iono funzioni analoghe su più vasta scala e che haano la stessa tempo• ranea ragion d'essere, ed egualmente spiegano le guerre e le alleanze tra gli Stati uovellamente formati per la conquista di nuovi mercati. È la. stessa ragione che già spinse Atene per la via della sua grandezza e che al Mommsen si rivelò come la causa profonda delle con– quisto di Roma. Fino a tanto che le energie produttive sono scarsamente sviluppate per rapporto ai bisogni universali, la guerra ò un mezzo efficace per estendere la srora dell'attività. commercialo, all'uso del quale i più intraprendenti non ripugnano mai per assicurarsi una

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