Critica Sociale - Anno XVI - n. 23 - 1 dicembre 1906

CRITICA SOCIALE 367 tutte lo parti dalle personalità arti{tciati, giuridicamente riconosciute dallo Stato. Data questa complessità <lei mondo f!ociale contemporaneo, è stolto voler applicare un criterio uniformo di politica economica, ohe, so ben si attaglia alla persona naturale, può essere monco ed incompleto per quella artificiale. "' Atteniamoci pure al• l'individualismo per quelle cose che sono di loro natura Individualistiche, ma ammettiamo anche una politica di collettivismo per quel rapporti che sono di loro natura comunistici o che, Insolati senza controllo, riescono di danno alla collettività. Socialismo per Io cose sociali– stiche, regolamentazione di Stato per le cose create dallo Stato. individualismo, libertà naturale, per le coso naturalmente indivldualistlche; questo ò il credo com plesso suggerito dalla struttura realmente complessa della società. industriale come noi la conosciamo. ,, (Socialism {or t/1i11gssocialistic, state re9ulation for things siate created, indfoidualism, tiaturat liberty, {or thing.<J 11aturnlly fndividuallstic - this is the compkx cned that is suggested òy the actually complex structure of 111dtt· sh'iat sodety as we know it). Come vedesi, sotto la forma di un apparento eclettismo, si fanno ampie concessioni alla tendenza intervenzioni stlca, che è sempre stata oppugnata dai cosidetti indi• virtualisti. Queste voci autorevolmente eretiche che s'in nAlzano dal campo nemico meritano di essero raccolte, perchè, nel mentre suffragano la critica che il socia• lismo ha sempre mosso al capitalismo, oi convincono ognora più che l'ottimismo economico della scuola libe• raie vA.ormai divenendo retaggio e vanto della piccola e Ignorante gazzetteria conservatrice. e. m. CRONACA SOCIALE L 'opera.io americano e il Socia.lismo. I. L'ambiente e l'uomo. - 2. Lo spirito capitalista e il trionfo del oapitnliemo. - 8. [i'neeenza di uno epirito eocialista. - 4. Lo. condiziono politica dell'operaio. - 5. Le sue condi– zioni economiche. - 6. La sua coudizione eocialc. I. ·werner Sombart, l'autore del notissimo libro sul 111 Socialismo e il movimento sociale'" ha pubblicato ln volume una serie di studi, apparsi nell'Archiv da lui diretto, sulla evoluzione del proletariato americano. Ri– teniamo utile darne qui un rapido sunto. Oli Sta.ti Uniti d'America sono la terra promessa del cn.pitalismo, percbè terra e popolo offrono le condizioni pili favorevoli allo sviluppo delle sue forme più alte. Il paese, ricco d1 metalli nobili, di terra fertile, di gia– cimenti di minerali utili 1 per la sua immensa esten• siono adatto all'espansione capitalista. Il popolo, edti• cato da secoli a sfruttare, nel modo migliore, queste favorevoli condizioni. 1 primi coloni, gente che aveva luciata tutta la zavorra della natura europea nella vec– chia patria, tutto lo spirito feudalistlco, corporativis!a 1 misoneista, e uoo aveva pol'tato con sè cho una possente laboriosità e una coucozione del mondo che faceva co1ne obbligo al erodente un'attività. In senso caJ)itallsta. I,n mano d'opera per molto tempo scarsa, e perciò cara, ciò che costrinse gli imprenditori a perfezionare la tecnica e a render superflua la mano d'opera colle macchine. E, quando le più alte forme di organizzazione econo• mica e tecnica furono in tal modo create, fluirono in schiere innumerevoll gli uomini che dovevano servire da materia prima al cn.pitalismo. 2. Così l'economia o l'organizzazll)ne capitalistica rag. giunsero negli Stati Uniti un grado insuperato di svi– luppo. Una insaziabile sete di Juadagno che uon termina se non colla morto; l'assenteismo sconosciuto e, come risultato, un accentramento industriale, simile a quello cho Marx considera proprio del perlodo che preannuncia il " tramonto degli dei ,, del mondo capitalista. Il sistema economico oapitalista. domina illimitato e la struttura della società non comprende più nulla che al)bia origine non capitalista; niente aristocrazia feu– dale, nè feudalismo agrario o artigiano; le grandi città In sempre crescente Sl'iluppo; un anta{{oni11mo'in,ana• Vile tra.ricchi e poveri; piìi della metà. dolli1.rie1:hezza pri\•ata in mano dell'l ¼ di tutte lo famiglie; nelle grandi cHtà. il 25 ¼ di poveri. E la coltura spirituale pure plasmata. sulla struttura capitalista. La. valuta– zione delle cose o degli uomini basata sul valore mone– tario e non sulla qualitùj la stima llmisurata della qlUmfiU1. in sè l', come conseguenza, l'alta valutazione del successo. Non il piacevole accontentarsi, non la bella ar– mouia della peròonalità che riposa in BÒ stessa, ma il 111 progredire 111 ecco l'Ideale di vita dell'americano. E perciò la fretta, gli sforzi seuza tregua; la concorrenza sfrenata in tutti i campi; il lais1Je::•faire elevato a dogma i una generale sopravalutazio11e dell'economico; uno spiritiis capitalisticus pu,·us rect,{lcatus. 8. Se il socialismo moderuo è un fenomeno di reazione necessaria al capitalismo, la terra classica del capita– lismo dovrebbe essere la terra cla<,sioa del socialismo. Eppure manca all'operaio americano uno 11 6pirito socia– lista ,,. Non che sia tenero del " mancbesterrismo ,, puro; la maggior parte degli operai americani sono fa– vorevoli ad una " political action ,,. Ma la loro conce– zione del mondo ò ottimista; sono patrioti e manca ad essi '' l'antistatituno ,, caratteristico del sooialismo con– tinentale europeo; non sono ostili al sistema. capitnli– stico come tale: nò coll'intelletto nè col sentimento. r~ssi vi si danno tutti anima e corpo. Le loro stesse organiz– zazioni lo provano. A pre.rnindere dai l(nighls of Labol'r, che appartengono ornai al passato, dall'American Labor Unio,i, la quale non ha che un futuro, e dalla Socialist '/'rade a,id J.,ab<JrAllia,ice, che non ha nò pa<1sato nò futuro, la Americ<m Ji'e<le,·ation o{ L<,t;o,·, che ha quasi due milioni di soci, ò conservatrice, esclusivista e cor– porativista, e non fit ohe uua politlcn dl affari 1 non una politica di classe. 'l'ipiche sono le co'3ldette II Alliances "' gli accordi cQg\i imprenditori ai danni dei consumatori i e tipici pure i buoni rapporti fra i capi delle organiz– zazioni e i riformatori borghesi. Manca Insomma al pro• letariato americano la coscienza specifica proletaria– socialista degli antagonismi di classe. Quali le cause? 4. Anzitutto dobbiamo notare la ctifflcoltà del sorgere di un partito socialista in America. Lu costituzione democratica dallo Stato, che rendo elettive le cariche più importanti e rendo numerosissime le elezioni, richiede del partiti torti, pronisti di molti mezzi, che cosl si assicurano e si conservano il mo– nopolio. L'interesse politico delle masso le spiruce ad aggregarsi ad uno di questi grandi partiti, perchè solo per questa via possono sperare di effettuare una ri• forma ambita o di eliminare un inconveniente che lo comprime. Inoltre, esse sono spinte a rivolgere le loro cure al successo palpabile, e questo è più facile otte– nere influendo sull'elezione degli impiegati. A ciò si aggiungono il sentimento favorevole ad ogni attività di• rett.a al successo 1 sentimento che predispone ad una politica di maggioranze, e lo spirito di corpo degli ame• ricani, che li mantiene fedeli al partito abbracciato una volta. I due partiti storici, il democratico e il repubblicano, per tutto queste ragioni, sono anche I partiti delle masse; tanto più cl.le essi non banno differenze sostanziali di principt, nè ca rattere ,u classe, sono organizzati sopra• tutto per la caccia agli impieghi, hanno organizzazione democratica e cercano di assicurarsi il ravore delle masse operaie mediante conce.!lsioni. La /i'ederazio,ie americana del Lavo,·o nel 1904 ba usato su larga scala il sistema u of questioni11g ca,ididafes ,,, cioè di domandare le idee del candidato su alcune rivendicazioni operaie prima di <lelibera.rno l'appoggio. li feticcio costituzionale, col– tivato dalla scuola e dalla vita pubblica 1lncbe nell'ape• raio, e la grande importanza della pubblica opinione, completano l'opera. 5. Ma le ragioni politiche non bastano alll\ spiegazione del fenomeno. Vi contribuiscono lo cause economiche. ll tenor di vita dell'operaio americano è molto migliore di quello dell'operalo europeo. l salari nominali ameri– cani sono due o tre volte più alti di quelli tedeschi; i salari reali - influenzati dalla natura coloniale del paese e dallo sviluppo del capitalismo, che rende plù alti i costi dei prodotti, nei quali entra una maggior parte di lavoro umano e meno alti quelli nei quali entra come parte Integrante la rendita del suolo o che sono J)rodotti di una tecnica sviluppatissima - sono anche più H.lti. Nell'abitazione, l'operaio americano, che vive per lo più in case ad una o due famiglie, spende

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