Critica Sociale - Anno XVI - n. 21 - 1 novembre 1906

336 CRITICASOCIALE intermediario della produzione e a ridurre l'attrito che rallenta il processo della proiluzione, e che implicano l'acquisizione di nuove funzioni sociali da parte dei la– voratori, - che diveng.:mo imprenditori e capitalisti; - tendono altresl a rialzare le sorti economiche ed il 1>re– stigio morale dei lavoratori della terra e tendono ad essere rimedio contro la disoccupazione, in quanto è maggiore la massa di ricchezza che va a questa classe sociale che si trasforma. Esse, por ciò, " sono utili non solo ai lavoratori che le costituiscono, ma all'agricoltura Intera, fllia stessa clMse dei proprietari o al paese w El anche qui è - almeno per le formo più perfetto o più sociali di affittanze collettive, quelle a conduzione unita del Reggiano - il soffio socialista che ba espresso questo flore superbo di solidarietà proletaria dalle no– stro masse rurali. 11 I soci di queste affittanze collettivo - dice la Relazione - sono educati alla disciplina e alla solidarietà da una non breve esperienza fatta nelle lotte politiche, colle Leghe cli resistenza. È; una evolu– zione economica che va di pari passo con una evolu– zione della morale ,,. Così, anche da questo convegno di dotti e di rappre scntanti operai, balza fuori luminosa la funzione educa• tiva e sociale del socialismo, che crea nuove coscienze, nuovi e più perfezionati organismi economici e che, mentre prepara una forma piìt alta e più giusta di so– cietà, rimedia fin d'ora ai mali della società capitali• stica 1 e ne rende meno funeste le conseguenze. ... L'ordine del giorno. - Il Congresso, nella sua ul• tima seduta, ha votato il seguente ordine del giorno: 11 li Congresso, considerando che il suo còmpito è au• zitutto quello di ricercare i mezzi atti, non già a sop– primere la disoccupazione, ma ad attenuarne l'intensità, delibera di astenersi da qualshsl risoluzione circa la questione delle cause prime della disoccupazione; afferma che la somma più importante, dal punto di ,,ista morale e materiale, dei provvedimenti atti a com– battere la disoccupazione, sta nello sviluppo dell'orga– niuazione opernia in rapporto alla rleterminazione degli orari, dei salari, dei contratti di lavoro, alla migliore distribuzione della massa di lavoro nell'interno dei gruppi, allo svolgimento di tutte le formo della coope• razione e della mutualità operaia; e che una seconda so1ie di proHedimcnti consiste nel provocare con una efficace. pre3sione politica l'intervento dello Stato e degli enti locali: Fa voli che tale intervento si esplichi nelle formo seguenti: 1° venga attuata, in tutte le ìndustrie, una perio– dica rilevazione stati.stica della occupazione e della dis• occupazione; 2° si costituiscano gratuitamente, noi centri di po– polazione più importanti, pul)hlici Uffici di collocamento misti, per quei mestieri in cui la funzi0110 del colloca– mento non sia giì~ compiuta direttamente dalle parti i e venga organizzato il collocamento inti;>rnazionale della mano d'opera; 3° si eserciti l'assicurazione, sl obbligatoria che facoltativa, contro la disoccupazione, ripartendone il costo fra lo Stato, gli industriali e i Lworatori; 4° si faciliti ai gruppi di lavoratori l't1so del cre– dito, SJ>ecialmento per ciò che riguarda le affittanze col– lettive; 5° i poteri pubblici, Stato, Provincia e Comuni 1 sovvenzionino le Casse di disoccupazione dei lavora– tori. 11 ... Il problema in Italia. - E J>er Prtalia? Il problema ò da noi più specialmente agricolo. Per clò che riguarda i la\'OratOri dell'industria, Mon– temart.ini, Schiavi, Carassi, Reina, l?remoli, Gaspa– roho, ecc., propongono lo sviluppo e l'organizza.;done di Uffici na1.iona.li di colloc1~mento, e Casse di sus.:1idiodi disoccupazione, si!\ sul tipo di Gan1l 1 sia. invece come Casse di sussirlio ohbligatoriei col contributo dei padroni, degli operai e dolio Stato. Oossa 1 Premoli, R1ina ed a.Itri propugnano la ridu– zione delle ore di lavoroi Cabìati con alt,ri il regola– mento dell'" apprendisaggio ,, e lo sviluppo dell'istru– zione professionale. Da 11J_qntemartini 1 sopratutto, è poi data, e con ragione, grande importonza a rilevazioni regolari e periotlicbe dei disoccupati. Per ciò cbo riguarda più specialmente i lnvorntorl della terra, Montemartini, Coietti, Samoggiai Baldini, Mazzoni e Zirardini propugnano la colonizzazione in– terna e l'organizzazione della emigrazione interna e di quella per l'estero. 'futti poi riconoscono la grande importirnza delle af– fittanze collettive, che i professori Serpieri e Sella vor– rebbero appunto vedere rivolte nlla risoluzione di questo problema, "che da tanto tempo tormenta la nostra vita economica 1 quello della colonizzazione interna,,. Il dott. Merlo, infine, propugna un vasto e moderno piano di trasformazione della beneficenza, che vorrebbe veder rivolta dalle forme della beneficenza di consumo a quelle più moderne e più economiche della benefi– cenza di produzione. Tutti poi, e scienziaU ed operai, fecero risaltare la grande importanza dell'organizzazione operaia e della azione politica delle masse operaio come Forze attivo e fatti ve e come forze di propulsione per l'attuazione di questo vasto programma <li politica sociale. Qui è tracciata la piattaforma d'azione del proleta– riato organizzato, delln Confederazione del Lavoro, del Partito Socialista. Purtroppo il Partito Socialista, dopo la sua. gloriùsa primavera, si è impantanato nelle pregiudiziali sinda– cali~te e catastrofiche e sta, colle mani in tasca, ad at– tendere dal padreterno il sole dell'avvenire. Ma questo è il programma d'azione pratica che il Partito Socialista @i troverà di Fronte quando vorrà finalmente rimettersi sul scrio ad occuparsi degli interessi del proletariato e a prepararne la redenzione. F. PAOI.IARI. FRA LIBRI E RIVISTE Dott. LUDO\'ICO LIMEN'rANI: Pet' una teorica della previ– sioue sociologica (Estratto dalla Rivisi(i di F'ilom{ìae scienz-e affini, Anno V11I 1 voi. I, no. 1-2-3~4). Bologna, Zamoranj e Albertazzi, 1906. In questo Saggio, che fa. parte di un libro di prossima pubblicnr.ione intorno a La scienza e it futuro sociale, il Limentani esamina, pur senza risolverll1, e.on sagace acu– tezza e con bella. copia di notizie, il problema della previsione in generale e della prevedibilità sociologica in particolare: un problema interessante e affascinante, che sedusse le menti fin nell'antichità 1>iùremota 1 dando origine a goffe profezie e ad utopie ingenue e maliose, e fornisce ora argomento - specie nel campo delle di– scipline sociali o della. politica - ad un dibattito dei pili laboriosi e vessati. Precipuamente esso tocca e ri– guarda il socialismo, che vuol essere tl un tempo, di contro ai sogni fllantl'OJ)ici e alle architetture Fantasioso degli utopisti - da Platone al Proudhon -, constata– zione positiva e razionale e discreta previsione. Il Liment1rni - come bo detto - non risolve, nello concettose pagine del suo bre\·e lavoro, la questione; ma raccoglie su di essa utili ed erudite notizie, seguendo cornpemliosameute le mutevoli os1>licazioni dell'as:ìil– Janto, se pur fin qui sempre insoddisfatto, bisogno umano di preveder l'avvenire, via via nella mitologia, nelle re• ligioni, nell'astrologia, nella letteratura, nelle, pur troppo, sempre vl\•e superdtizioni e ciurmerie popolari; descri· vendo e classificando le diverse figure della pre\•isiono i esaminandone, influe, l'ufficio importantissimo e rigoro– samente positivo nelle scienze che lo Spencer disse con• crete e astratto•coucrete, e l'applicabilità., cootroversa 1 ma innegabile, nelle scienze dello spirito e nello scienze mora.li, che ad esse fanno capo. Le osservazioni, che il Limentani viene facendo nella. sua, in generale, limpida e ben proporzi1Jnata esposi– zione, sono quasi sempre esatte ed accettabìli e lumeg– giano e rilevano molto opportunamente la suggestiva importanza teoretica e pratica dell'argomento; sul quale ci ripromettiamo di tornare, quan(lo l'autore avrà pub– blicato il volume, dal quale queste pagine sono stral- ct• ~ GJUSEPPI•: RIOAMONTI, gerente 1·espo1tsabile. llllano, 2/11 190$ - Tlpogratta Operai (Soo. ooop.), o. Vltt. Em. 12-l&

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