Critica Sociale - Anno XVI - n. 19 - 1 ottobre 1906
298 CRITICA SOCIALE artificialmente ( 1 ) - in cui la società è divisa, separa– zione che deve realizzare la formazione, non già d'una società. pili agiata 1 ma piì1 morale net senso che a lui piace; che importa anzi se il proletariato, per far pia– cere al Sorel, deve saC'rificare i suoi interessi imme– diati? ... Francamente, il Sorel si mostra coerente rimanendo, come intellettuale, fuori del movimento politico; ma, con la sr,arsa esperienza che da questa sua pozisione gli deriva e con delle cognizioni storiche che non vanno oltre la Rivoluzione Francese e fuori della Francia 1 non può che dire siffiitte stranezze nel valutare l'azione so– ciale contemporanea. Quanto ai riformisti, ai quali Arturo Labriola rinfac– ciava testè la loro povertà teorica, essi hanno qualcosa di meglio da fare che perdersi fra le nuvole come Giorgio Sorel: es.si agiscono. G. A. .ANORIULLI. (1) Appnnto mcill:rntc lo sciopero generale, che, secondo tu!, deve sostituire nella mente degll operai l'lden. della catastrofe lmrnedlata, e cosl si potrà 1·ei-lflcm·e l'i<Ita <H ,lfto·x: ò la.curiosa. espressione che Il Sorel R<lopel'a SJlesso ne' suo! nrtleol\ del DLre1it,·e sociale (Vedi per esempio anno I 1 pag. 37e e c11ericorda l'evangelleo" ut adlmp1w11t11r scripturw ,.. RAGIONANDO DI SINDACALISMO (Alcuniaspetti economici,giuridicie politici delSindacalismo) nr. Vengo a chiarire l'ultima questione, tanto fraintesa dal mio contraddittore, sui rapporti tra il sindacalismo e lo Stato, tra il sindacalismo e l'autorità sociale, e per riflesso tra il sindacalismo e l'anarchismo. Nei miei articoli io segnavo il principio dell'autorità sociale come punto fermo di distinzione e di differen– ziamento tra l'anarchismo e il sindacalismo. L'anarchia infrange, dissolve, abolisce totalmente l'autorità sociale. li sindacalismo invece non mira a questo scopo. Esso non distrugge l'autorità. nella sua essenza, come principio inerente in ogni complessa or– ganizzazione sociale, ma distrugge l'autorità. come fatto storico e contingente, incarnato nell'istituzione dello Stato borghese. Questa specificata e differenziata. forma storica di autorità (lo Stato) ò il risultato della diffe– renziazione o della lotta. delle classi, è il termine "diffe– renziale di queste, ò la sanzione coercitiva della "classe dominante 11, che impone la sua volontà esclusiva e ti– ranna - ammantata di pompose, solenni e sacre forme giuridiche - alle classi dominate. L'autorità sociale raccolta nello Stato borghese non è on fatto assoluto, perentorio 1 immanente e irriducibile. Essa è al contrario un fatto storico, correlativo alla organizzazione sociale borghese posata sulia divisione delle classi, epperò ca• duca, fragile e passeggera, come caduca e passeggera è la stessa costituzione borghese, di cui è espressione ed emanazione. l\ta l'autorità socia.le non è solo un fatto storico rela– tivo alla costituzione economica a salariati. E!!sa è in– vece un ratto sociale di primissimo ordine, inerente ad ogni forma di convivenza sociale. Epperò il sindacalismo, muovendo da ·questa veduta. di ordine scientifico e so– ciologico, non vuolo il.istruggere in sè il principio di autorità. sociale, ma quella specifica forma varia.bile e transeunte e non eterna ed assoluta di autorità con- centrata. nello Stato borghese, e prevede che alla nuova organizzazione sociale-sindacale corrisponderà una cor– relativa e congrua forma di autorità sociale .... anch'essa a sua volta. non assoluta ed eterna, ma mutevole e va– riabile secondo le esigenze e le tendenze della società. Il sindacalismo non intende disperdere affatto il prin– cipio di autorità, ma distribuirlo adeguatamente nei Sindacati. A queste nostre conclusioni ( 1 ), derivanti, per quello che esse hanno di negativo, da.Ila concezione materia– lista dello Stato, e, per quello che esse contengono di positivo, dalle più recenti concezioni psicQ..sociali dei fe. nomeni politici e sociali, !i oppongono, da punti di vista speciali, tanto gli anarchici che i riformisti. Non rispondo ora agli anarchici, perchò non è qui il luogo, e mi rivolgo solo al .Marchioli, il qua.le ai mera– viglia grandemente che io (sindacalista) intenda man– tenere fermo il concetto di autorità. Anzi il Marchioli afferma che il sindacalismo, nella lezione panunzia.na , arriva a darci una più forte incarnazione di autorità. " Non più adunque uno Stato, ma tanti piccoli statere Ili, numerosi così come sono i Sindacati. Questo sì, che sa– rebbe un aumento delle funzioni parassitarie dell'orga– nismo politico. ,, 'J'utti questi sono timori vani e infondati. Stabilito in fatto il punto fermo dell'immanenza dell'autorità come fatto sociale connesso indissolubilmente alla nuova forma di organizzazione sindacale, la. questione del modo come essa sarà distribuita e concretata è una pura questione di tecnica organizzatrice, entrante nei limiti della scienza politica (Vedi Nota A), 8ra, il Marchioli ben conosce che la tendenza dell'e– voluzione politica è a punto verso nn 1 autorità distribuita e ridotta fino alle più piccole proporzioni, un'autorità. decentralizzata e suddivisa fino a. toccare i limiti delle più elementari autonomie e libertà individuali e collet– tive, e non un'autorità centralizzata, uniforme, vincoli– stica.mente unitaria. Sono le forze centrifughe che si oppongono e prevalgono sulle forze centripete. Il sinda– calismo per questo riflesso s'incontra con L'evoluzione politica democratica della i:Jocietàmoderna, quando pre– vede un'organizzazione politica sommamente decentra– lizzata, frazionata, suddivisa. e adeguatamente distribuita nei Sindacati di mestiere (Vedi Nota B). Se non che, dallo stesso fatto della libera ed armonica coesistenza federativa dei singoli gruppi sindacali auto– ritari, deriva - profilandosi nettamente e distintamente nella sua organica struttura - quel vincolo superiore di solidarietà, di coordinazione e di interdipendenza, proprio di tutti gli organismi evoluti, differenzia.ti e complessi, vincolo di coordinazione e di organizzazione che trova il suo organo correlativo nella Co11federazio1ie nazionale dei Sindacali, di oui le odierne Confederazioni del lavoro ci possono fornire un'idea. prospettiva. S'inferisce da queste brevi e fuggevoli considerazioni che la fonna politica dell'organizzazione sindacale è la repubblicana.fede1·ale, nella quale potranno essere giu– stamente contemperate le 8:iigenze delle parti e del tutto sociale. { 1 ) Non è questa concez!o110 una specltl.lltà. del 1!ndacallsmo pa• nuui:tano, come l'anarchico Lu101 .FAIIBRI scrive nel Dlv. Sociale del 1° luglio 19()6. Anche ARTURO l,ABRIOLA serl\·e: K :-.01 dlstrl• \Ju!amo l'autorità dello Stato nel Sindacati; gll anarchie! lo disper– dono nell'lndh•Jduo. 1-: poi noi scorgiamo, nello sviluppo stesso del Slnclacnto 1 nelle leggi di crescenza di questo novello organo sociale, la neeeas1tà obbtttuea che ra <lei Sindacato un organo a11/01·ilarlo, c11e st sosuill,sce qradatamwte allo Stato~· A. LABRIOLA: Sh1daca– u:smo e IUfo,-mtsmo, l)ll!f. 2~, Firenze U05.
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