Critica Sociale - Anno XV - n. 12 - 16 giugno 1905

184 CRITICASOCIALE con la teoria <li difendere il meno peggio contro il pes• simo; e nessuno dei socialisti mantovani, occupati come erano nell'orgnnizzaziono economica del proletariato, J>rendeva la parola por discutere o per contraddire il pensiero ciel <lirettoro della 1\'11ora 'l'erra. E la tattica del nostro Ùl'UJ)po Pnrlnmcntarc ebbe nella nostm pro ,,incia un vero J>lebiscito coronato dal voto del 1.:> set– tembre 1901 del Congresso delle LeghE\ col qua.le , ap– pro,•nndo la condotta del Oruppo Parlamentare socia– lista, si facevano voti perchè, senza legami preconcetti nè di appoggio nè cli opposizione, continuasse nella tat– tica più opport.una ))Cr la difesa degli interessi proletari immediati o lontani. E la difesa dell'A1:anli, nthccato dai rivoluzionari, o l'ordino del giorno del Circolo di .MantO\'a in merito alla camp11gna dell'on. Ferri contro le camorre del ,I\Tcz1,0- giorno d'ltalin (ordine del giorno col quale, pur plaudendo alla. condotta dell'allorn. deputato di Ravenna, si espri– meva qualche risona circa la famosa rottura del vetro), e i commenti che ne seguirono da parte dell'on Oatti, per un senso, e del direttore della Nuo,:a Terra, per un altro 1 ed i primi articoli In senso intransigente e rh·o– luzionario dei compagni 'l'raldi e Cazzanign, non ave– vano ancorn sollevata la tempesta delle tendenze, la quale ha incominciato a rumoreggia.re sul Mantovano subito dopo Il ('ongresso di Imola. D11gli adoratori di Enrico .Ferri non "li poteva perdonare ai Bernaroli ed ai Yezzani il contegno che avevano tenuto ad lmola 1 come non si poteva perdonare allo Zibordi il suo metodo al• tamente 1 coraggiosamente cducati\'O. Le elezioni generali provinciali del 1902. L'amministrazione Gasparetti. Jn queste condizioni, cioè con le discussioni interne, con un uomo (11 nacci) ed un giornale (La Provi11cia di Mantoi:a) che si studiavano di portare sempre più la discordia fra socialisti e socialisti non solo, ma fra so• eia.listi e democratici, nella illusione di dominare sugli uni e sugli altri, come forse credeva di aver dominato per lo passalo, in queste condizioni, il partito si prepa– rava alle elezioni generali provinciali. Il 10 ottobre si radunò il Congresso Provinciale e la questiono della tattica ei ripresenta\'a, ma la situazione si modificò; l'intransigenza assoluta non ebbe che 10 voti; la transigenza aperta, generale 1 sulla base d 1 uu pro– gramma amministrativo concreto, da stabilirsi d'accordo con la democrazia ebbe 8 voti; la tattica autonoma, su• bordinata però alla conquista del Consiglio Provinciale, ebbe 35 voti. La Commissione esecutiva era incaricata di mantenersi in accordo con i singoli :Mandamenti al flue di favorire la conquista del Consiglio Provinciale. Jn 8 Ma11damenti il partito scendeva in lotta con tattica intransigente per la conquista dei seggi 1 in uno si afl'er• mava, in due appoggiava I candidati radicali, in due faceva l'alleanza, In uno scendeva in lotta con un solo candidato per la conquista della minoranza, del 15° :Man– damento (Volta) si disinteressava. Le elezioni, seguite nel giorni 23 e 30 novembre, hanno dato questi risultati: con.siq-lieri socia.listi 12, radicali 12, moderati J6. E Ai formò l'Amministrazione mista di rn– dieali o socialisti. presieduta dal repubblicano ingegnere Italo Oasparnttl. La polemica Nuoi·a '.l'erra-Pro1>i11ci(i si affievolì, si spense, ed il lavoro nel campo amministrativo incomin• ciò. Ma, se erano cessate le polemiche per la netta di– stinzione dei partiti, quelle interne, causate dalle diver– gem'.e di vedute e di mctocli, si riaccesero con maggior accanimento. 1 rivoluzionari incominciarono acl accusare i riformisti di aver fatto alleanza coi democratici, senza discutere prima il programma. Nè valsero le ragioni de• gli amici nostri a dimostrar loro elle questo diretto ciel programma preventivamente discusso ed approvato di– pendeva dal metodo seguito nelle elezioni, che, comun– que, il programma sarebbe stato formulato e sottoposto all'approvnziono del partito, che sarelJbe stato tanto più positivo, il programma stesso, se fosse uscito dall'azione, man mano che l'Amministrazione procedeva nei i-uoi la• vori. No: la mancanza del programma nnne bandita dai rivolu1.ionnrt come a.rmc di lotta per combattere gli amici nostri che erano In Deputazione. Questo nel campo amministrativo. Nel campo econo– mico, essi incominciarono a fare rlel pessimismo intorno alle Leghe ed alla loro azione (i futuri sindacalisti!). Lnbriola J)arlnvn. con disprezzo elci co11tacli11ame; Ferri parlavn. d'infatuazione per l'organizzazione economica; ed I nostri rivoluzlonarì, forti di queste nftèrmazioui, venivano nei Congressi a schernire l'opera e il pensiero dei riformisti; gridavano alla degenerazione del movi– mento polilico per colpa delle organiz1.a1.ioni economiche (di quel le organizzazioni economiche di cui ora \·orrebbero proporre l'entrata in massa nel partito); lesinavano la loro opera di propaganda, specialmente se diretta a scopi di legislazione sociale; diffondevano L'Avanguardia e La Parola Proleta,·ia di Dinale. A mandarli su tutte le furie venne la questione dell'Ai:anti!, passato, noi tutti sap– piamo come, dalle mani del Bissolati a quelle di Enrico Ferri, questione che Zibordi affrontò e trattò sulla Nuova Terra con un coraggio che pochi giornalisti del partito ha,mo manifestato in quell'occasione. Le dimis– sioni dello scrivente dal Segretariato della Federazione Mantovana delle Leghe appartengono a quel periodo; periodo di marasmo o di depressione morale e politica, depressione che è il prodotto naturale di questa unità da galera in cui si vuol contenere Pattivilà socialista. 1nta.nto gli amici nostri della Deputazione Pro\'inciale formulavano, insieme ai radicali, una quantità.di riforme: la diminuzione dello odiosissime tasse di pedaggio sui ponti provinciali, come avviamento alla loro completa abolizione; li sussidio alla Camera del Lavoro i l'aumento delle speso pro pellngrosi; l'iurlennità ai consiglieri pro– vinciali; sussidi a.i Comuni per l'istituzione di scuole serali o domenicali; rette per il manteoimento e l'edu– cazione dei fanciulli deficienti; pronedimenti contro la malarinj proYinc'alizzazione della cattedra ambulante d'agricoltura; pron-edimenti nel campo dell'igiene, ecc. ~~ molte di questo riforme non \·enncro soltanto studiate e formulate 1 ma passarono nel campo dell'attuazione pratica. L'Amministrazione presieduta. dal Oasparetti doveva però urtare contro uno scoglio. E lo scoglio fu la cosi• delta questione della llo~iflra~lantovano-Reggiana. Erano due anni cbo ai lavoratori occupati in quel grandioso lavoro si negava giustizia: le interpellanze del 1901 in Consiglio Provinciale, gli scioperi, le agitazioni, i Co– mizi, non avevano volso n nulla e gli operai erano, su quel lavoro, sfruttati Cd angariati in mille modi. Quando si conquistò il Consiglio Provinciale, il loro cuore si nprl alle 1>iì1grondi speranze, e il compagno Romei, deputato provinciale, si reco loro portavoce in quel consesso, portandovi una quantità. di accuse spe• ci~che contro il Consorzio della bonifica. Il Consiglio deliberò un'Inchiesta che 1 por l'ingerenza del Ministero, si mulò in un'inchiesta governativa ratta da alti fun– zionari rlello Stato e con Plntervonto ciel presidente della

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