Critica Sociale - Anno XV - n. 12 - 16 giugno 1905

182 CRITlCA SOCIALE Il dissidio s cialista nelMantovano Mi paro sia giunta l'ora di npprorondire, in tutte le regioni d'.llnlln, le origini e lo cnrnltcristicbe elci dh;sidio socialista. Qunndo 1 infatti, noi diciamo: qui provalgouo gli i11tra11s;(/enfi o là i fra11sige11U, qui i rifon11isl1 furono soverchiati dai dvoluzionart e là il si11dacalismo ha messe le suo tende, noi non diciamo so non coso molto approssimativo e qualche volta molto inesatte. E lutto questo porchò i nomi coprono il pii', spesso la sostanza pili dh•orsa; perchè le conteso socialiste nascondono quasi sempre questioni per<,onall o passioni che non hanno a che fnre con le tendenze; e perchò infine i dissidi si intreccinno, si intersccnt10 e danno risultati complessi o stravaganti. Per iniziare la serie di queste ricerche, assolutamenle necessarie por snggiare il terreno delle nostro contese e intendere quale è il dovere del socialismo gouuino, mi pare si presti egregiamente la provincia di Mantova. Qui, infatti, si ò voluto far credere che il rivoluzionarismo sindacnlìsta al.)bia messe le sue ra.dicij di qui l'intrnn– sigenza di marca fcrriana toglie spesso gli esempt pii1 suggestivi; qui, influe, i rivoluzionari,con una inconse• guenza che non può stupire chi li conoscn, si vantano di far opera riformatrice, attribuendo a sè l'opera dei riformisti. Portare dunque un po' di luce su questo gro,•iglio di fatti, e seguire passo passo lo svolgersi del dissidio, può seni re ad intendere l'episodio ultimo (,•o– glio parlare delle dimissioni Vezzani da presidente della Deputazione provinciale), il quale chiude un periodo della storin socialista manto\'ana e ne inizia un altro, forse pilt cbinro, piì1 logico, pit'1risolutivo. Per questn documentazione del dissidio, mi sal'à 110· cessnrio risalire di tre anni nella "ita del partito socia– lista mant0\'8110 e cioè alle elezioni amministrative pro• vinciali del 1902. E se in questa mia asserzione dovrò specialmente occuparmi del Consiglio Provinciale, il lettore trovi di questo una spiegazione nel fatto che ò specialmente sul terreno amministrativo provinciale, ancor pili che su quello dell'azione politica e dell'aziono economica, che il dissidio stesso è sbocciato e sta per giungere alla sua forma più acuta. Dividerò, quindi, il mio la,,oro in due parti distinte: la prima comprende il periodo 1902-1903 (conquista del Consiglio Provinciale per opera dei partiti democratico e socialista o conseguente crisi o scioglimento); In se– conda i I porio<lo I904-1905 (conquista ciel Consi~lio Pro• \'iociale per OJJera del partito socialista e crisi interna del pnrtito fluo alle dimissioni Vezzani). I. f,u. con,ptista del Consiglio Provincialo 1H~1· 01,ern dei democrntici e dei socinlisti. È aV\'enutn nel no,·embre 1902, mn ebbe un antefatto che è bene sia conosciuto da chi legge. L'antefatto. Oià nello elezioni parziali del 1899, quattro socialisti erano ontrfiti in Consiglio Proviucinlc: erano i compagni Ilernaroli (por il :Mandamento di Mantova) 1 Vozzani e f.uppi (per il Mandamento di Oonzaga) e Snnfelice (per il Mandamento di Viadana), ai quali si aggiunse poi l'Aroldi, per la sua conversione dalla democrazin al socialismo. Si può affermare che la tattica, seguita in quell'occasiono dal 1>artitosocia.lista mantovano, fu quella della transigonzn. Nei :Mandamenti di :Mantova (I) o di Re,,ere si J)Ortarono in una lista unica candidati rnclicali e socialisti; In altri .Mandamenti 1 come a Bozzolo, si sostenne senz'altro il candidato radicale; ed anche là, come a Gonzagn, a S. Beueclotto ed a. Sermide, dovo si portarono candidati esclusivamente socialisti, alle can · didature si diecle carattere transigente. I quattro compagni che entrarono allora in Consiglio Provinciale dovettero limitare 1 coi democratici, la loro aziono nlla. critica degli atti dcll'Amministrozione, te– nuta dalln mnggioranza moderata. Xel 1902 doveva essere rinnovata. la metà. del Consi• glio e le elezioni parzinli ~nrcbbero a\'Venute in 11 dei 15 Mandamenti della PrO\'incia. Scadevano 11er anzia– nità: 12 moderati, 7 democratici o un socialista (l'Aroldi); rima.nevnno in carica 10 moderati, G democratici e 4 so– cialisti. Le parti si potevano dunque ill\'ertire; i demo• cratici e i socinlisti potevano, cioè, dh·entare maggioranza in confronto dei moderati. In previsione di questo elezioni, il Comitato Provin• ciale socialista 1 nella sua sedutn del IG febbraio 1902 1 mentre affermnvn il concetlo della autonomia dei singoli :Mandamenti nella scelta della tattica e dei candidati, senza. dare alle sue delibere valore esecutivo, mn sem– plicemente cli consiglio e di guido, delibera.va : afferma• zioni soci<lliste con tattica. intransigente per alcuni i\1an• damenti; lotta per la co11quista dei seggi, sempre con tattica intransigente, per alcuni altri Mandamenti j al– leanza coi pa,·titt offi11i in qualche altro )landamento. A queste conclusioni il Comitato Pro,•incialo venil•a. dopo un maturo esame delle condizioni di tutta la Provincia e riguardando all'interesse generale del Partito. È questn la dclibernziono che diede inizio nlla pole– mica J''uom 'l'erra-Provincia, o meglio, Zibordi-llncci, polemica senza precedenti noli a ,·ita politica mantovana e che doveva Ht1ire(causa !"impreparazione delle nostre masse a giudicare intorno allo questioni teoriche) con la partenza di Zibordi da :\lantova e con l'entrata di Bacci 1 attraverso alla crisi intcrnn del Circolo di Man– tova ed nlln. conseguente costituzione di un Circolo auto– nomo, nel pfirtito socialista.. li ricordo di quella polemica è ancora viYo nella mente dei socialisti mantovani. Dacci, che dirigc,•a la J>rovi,icia di Jf<mlorn, organo della Democrazia sociale, giornale ratto senza critcrt politici ben definiti, non voleva ras– segnarsi a vedere il partito socialista procedere 1 in quanto poteva eri in quanto gli convenirn, da sè; egli si ora abituato, anche per ragioni economiche, a considerarlo come una frazione del grande pnrtito democrntico iO– ciale1 quindi una cosn sola col partito radicale, col par– tito repubblicano, col partito democratico-znnnrdellinno. Lna concezione, come ognun vede, che rappresentava la quintessenza della confusione politica, difficolti\ prima per stabilire delle alleanze fra il partito socialista e le frnzioni pili Q.\'ilnznte della borghesia. Egli voleva l'al– leanzn in tutti i Mandamenti 1 i partiti popolnri in per– manenza, ed in quelPepoca facM•n il rHormista, l'ultra• riformista, e citnva Turati, di cui riportava nel suo gior• nale gli nrticoli, ed elogiava il Tempo, o lisciava tutti coloro eho ernno favorevoli allo alleanze incondizionate, e dicc,•a che il suo socialismo diversiHcavn enormemente dal socialismo della Nuow 'l'erra, bamboleggiava di uno Stato deL la1.·01·0 senza spiegare come questo Stnto si sa– rebbe rormato 1 di capitale democratico e di capitale ren• zionarlo, di lotta di classe ehe doveva. intendersi nel significato civile e storico, cli un linguaggio pit'1 nito di quello dei dOli interessi 1 di dlstnnze dall'una. nll'altra

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