Critica Sociale - Anno XV - n. 4 - 16 febbraio 1905

50 CRITICA SOCIALE magari pel meglio, o pel meno peggio, dei ferrovieri e del paese - quali che siano per essere le " con– cessioni ,, del Governo; e i ferrovieri saranno co– stretti a contentarsi delle briciole che la munificenza dei Tedesco e dei Luzzatti avrà loro lasciato cadere, senza neppure aver potuto discutere - essi, i più interessati e, per molti versi i soli competenti - non diremo la misurr, "la nÒ tampoco i criterii di una meno iniqua ~ ·ie. , aduni di questo " muta– ,1 u ln •mo tante volte illustrato 1e ,!li etf,.~ti logicamente inevitabili ... J.!i 1 J.11nente palesi - che te- ,11 tPd, . ,potendoci, il sempre arguto, ,,nn -.er.;j,r, ....dente lettore. I ferrovieri, d'al– t iundt> ~,(1t1· ..io consolarsi considerando che la loro .lntl ur,1 · .11ezzogaudio perchò ò male comune. Se Rt•n .~ sono esclusi dall'onore della discussione, se ,oro Commissione ò ricevuta pro forma, se la loro or~anizzazione non è più circondata dalle forze e dalle simpatie che già le furono presidio, forsechò gli altri lavoratori, quelli stessi delle industrie pti· vate, non si trovano in condizioni somiglianti? An– che per questi, negli ultimi tre anni, il progresso procedette a ritroso ... ~gli è che, nel 1902, noi eravamo ancora in quel periodo - troppo presto e troppo miseramente ro– vinato - nel quale lo spirito della parte meno cieca della borghesia ital;ana, e del Governo che la rap• assunto l'andatura epilettica, contraddittoria, devia-– trico che prese di poi, alla ricerca di frasi reboanti e di scandali vani, scovati per la tiratura, nè le mi• gliori forze del partito erano spese ad allontanare ogni sorta di alleanze e di aiuti, a respingere il Governo all'opposto polo, a. scatenare su di noi la tempesta. Nè ancora aveva preso il disopra quella p0litica gridaiuola, sterilo, insensata, spavalda, inu• tilmcnte irritante, tutta di grosse parole e di inani minaccio che, col favore dei socialisti rincorrenti il facile plauso delle masse eccitate, dovea condurre - episodio risolutivo, riassuntivo e simbolico - allo sciopero generale, colle sue follie esasperanti, e alle conseguenti elezioni politiche che, sfruttate dal de• nrngogismo reazionario, crearono al partito socialista una atmosfera irrespirahile e alle rivendicazioni pro– letarie, anche le più modeste, un ambiente di sfavore e di resistenza che ne rinculò di almeno un decennio i possibili successi - vero tradimento delle misere plebi, vera bancarotta fraudolenta della causa pro• letaria. Se siffatte cause non avessero prodotto consimili effetti, conveniva dire che la legge di causaliHL area date le dimissioni - e che un vero miracolo era avvenuto nella dinamica sociale. Nessuna borghesia reazionaria poteva sperare tanto aiuto dal partito che si vanta di proteggere gli interessi contrari - tanta abdicazione della lotta di classe, torta a suo favore. presenta, verso le rivendicazioni proletarie, appariva Le trattati\"e della primavera '902 non tanto furono ed era - per imperio cli cose - pit1 disposto acl importanti pei notevoli benefizi conseguiti al ceto eque transazioni. Lo sforzo più che decennale cli ferroviere - 20 e più milioni in tre anni, ripartiti lotta, di concordia, di sacrificio delle avanguardie s1>ecialmente sulle categorie più misere, e i quali, proletarie e dei loro rappresentanti economici e po- nello svolgersi intero delle carriere, si sarebbero al• litici, che aveva culminato nel solenne sciopero cli meno triplicati - quanto Io furono pel principio da Genova - ribellione sobria, seria e decisa., non esse sanzionato: il principio del contratto cnllettivo ostentata, nè abusata ancora, spiegata in difesa di di lavo,·o, anche nei sen'izi pubblici, anche dì fronte un diritto c he aveva co nqui&tato cittadinanza in tutte allo Stato. Quello stesso principio che il disegno di le coscienze illumina.te - aveva dato i suoi frutti, legge sul contratto di lavoro - abbandonato di poi costringendo le classi d irigenti a riconoscere la per- o forse sepolto! - tendeva ad agevolare nel campo sonalità economica e politica delle organizzazioni delle industrie ordinarie. proletarie. Il nuovo l(urs, la nuova rotta politica, Certo, perchè il principio avesse intera e perfetta le riconosciute libertà, l'opera. conciliatrice ed anche esplicazione occorre,•n uno S\'iluppo e un perfozio– niutatrice, del Governo negli scioperi segnatamente namento di funzioni e di organi, che il proletariato agricoli, la presentazione di molteplici provvedi- ferroviario non ancora possedeva. Conveniva che menti di legislazione del lavoro, la influenza. deci- l'intero personale fosse organizzato, che il mandato, siva conquistata dal Gruppo socialista nell'Estrema. di fiducia o ad n(erendum, fosse più preciso, che la e nel Parlamento - tutti qu esti fatti e rano la con• preparazione degli stessi delegati fosse più matura. scguenza necessaria e pro1 >orziona.ta di premesse Ma questi difetti - assai facilmente rimediabili, corrispondenti. Si trattava cl i svolgere quelle forze, nell'industria ferroviaria, coll'istituto dei Smdar:ati di sfrutlare quelle congiunture propizie, di educare obbligatort - non infirma.vano la sostanza del prin– le capacità, di presidiare con leggi, animate dal cipio del contratto collettivo. TI quale conteneva soffio proletario, tutelate o messe in azione dalla allora e, integrato dall'arbitrato obbligatorio, anche vigila·nza proletaria 1 quelle iniziali conquiste. pei patti fltturi, e non peL'la semplice interpretazione Non ancora l'epidemia dogli scioperi aveva inde- di quelli già stipulati, e munito della clausola della bolite e deluse le organizzazioni lavoratrici, nè an• riveclibililù a determinati periodi, per guarentire cora si erano denunziati come " amici degli indu- l'elevamento delle condizioni del lavoro parallela• striali,, i socialisti che tentavano infrenarne l'eccesso. mente a quello dei bisogni, delle capacità e delle Non ancora l'opera di denigrazione e di disgregazione I condizioni dell'industria, contiene ancor oggi la sola penetrava nelle Camere del lavoro, nelle Leghe ope- adeguata. soluzione - soddisfacente e progressiva - raie, nello stesso partito socialista, nè si era riusciti I dei problemi del lavoro nella grande industria ( 1 ). a. svellere violentemente la organizzazione economica Nel contratto collettivo cosl inteso, e liberamente dall'azione parlamentare, destinata. a integrarla, a discusso e stipulato, il lavoratore, elisa volontal'ia- 1>otenziarla, a spremerne intero e a decuplicarne il mente la concorrenza coi compagni, rompe la tra– valore; nè si ubbriacavano le credule masse collft dizionale servitù del salariato - non subisce i patti, fiducia iperbolica nelle proprie forze, col dispregio ma li discute e li respingo o li accetta - e si pre– delle " riformette ,,> coll'infatuazione cieli' " azione senta con tutto il suo valore cli fronte al contmente diretta ,, che - nello stato presente dell'organizza- imprenditore. Esso non è tanto importante pei bene· zione o col significato negativo e violento che le si presta - non può essere, o cli fatto non è, che as– soluta inazione o, peggio, azione tumultuaria, pro– ,·ocatrice di reazione e disperditrico delle migliori energie proletarie. Non ancora la nostra. stampa aveva t•) F. appenà necessario accennare che l'arl.lltrato ol.ll.l\lgatorlo per 10 eteuo - scisso cioè dalle libere st111u1azlonl<leicontratto conet– tlvo - può essere lnvecA uno strumento reazionario per frodare l lavoratori della dtresa ttouo soloporo.

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