Critica Sociale - Anno XV - n. 1 - 1 gennaio 1905

Critica Sociale fi/VIST .Il QU/Nf)JC/N./lLE DEL SOCl./lL/SMO Nel Regno: Anno L. 8 • Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 1.0 • Semestre L. 5,50. Lettere , vaglia all'Ufficio di CRITICA SOCIALE- MILANO: Portici Galleria V, E, 23 Anno XV - N. 1. Non si ve,ule a numiei·i separati. Milano,1° gennaio 1905. Saremo grnti n chi ci invierà senza ritardo l'imporlo della rinnovazione de/l'abbonamento e indirizzi di abbonali probabili. Prezzi e combinazioni d'abbonamento in fine del fascicolo. SOMtv1AlxIO Att.ualllà.. Potizlottt dtll<t ch1Htà (l,A CRITICA socu.u;). Stl f)«est t lltl 1'(11"/(llllt11lo trror. t't:l,ICt: CERUUCOL.1.), l'e1· In n1pp,·ese11tc111:wproptw~lo11olt, I. h1gi11sHzlt1 <ltl sfstenw tltl• ton,lt IIICIQQkt1·.t,wlo In ltaU,(1 (l'lt;TRO l,A:illi'I). Una 111,orn n1lwlcc, (!.,\ D11u:r.10:,1R). Studl sociologici. Uu•o111;:lo"e tld 1uila1·f i11(111sld(IU 1/tJllcl StJCOll(l(ImtM. ciel seco/0 XIX hl 1/n/j(I (P1·or. ÒIO\'ASSI :,1osn:,1.\ltTISI). l,t (0/ldlzu),it ((ella /,{(,rt,1(1 11/IWC(IIIUlee i dovtrL (it/10 Stola, I\'. Co11c111sio11, (<li:>10 ,.IURlAl.01). Filosofia, letteratura o varietà. J,)•f• f./bri " uiviste: .. I.I\ Pt1Q:lh\ nella (JUCSIIOne Ul('rl(llonnle ., di U. Cot11q110 (}I. J.OSACCO). Rlbliottc11 df p,·opn(J<md.n. Ptl 11/fOVOWHIO "' «bbo11nmt11to. POLIZIOTTI DELLACIVILTA Diede la stura a una infinità di commenti, e an– cora non cessano, una interruzione da noi lanciata, nella dhscussione (13 dicembre) della risposta. alla Corona, all'on. Giolitti, il qua.le , lusingato dagli in– coraggiamenti di quella maggiornnza nera o nera– strA, ch'egli ha evocata e che forse vorrebbe e non sa per qual via ricacciare in A,•erno,aveva. !\tria di rimproverare al partito socialista una qualche respon– sahilità nei disordini che in più occasioni - massime nello sciopero genentle-turb,u-ono la pubblica. quiete " Voi non pensate - gli gridammo - quello che dite. Voi non potete dimenticare che per tre o quattro anni vi abbiamo fatto, gratuitamente, da poliziotti. ,, Lu. frase - non potuta contraddit·e dal Presidente del Consiglio - diede buon ft'ìuoco, a quel tanto della fazione reazionaria che rimane oppositrice del Governo, per rilevani, colle glosse de' suoi giornali, una specie di confessione, fatta. da. un complice, della debolezza e della passata conniYenza del Governo verso i " partiti sovversivi ,,. Già l'on. Bissolati - discutendosi il 18 dicembre l'aumento degli agenti di P. S. - chiarh•a e com– mentava ben altrimenti: " L'altro giorno - diceva egli il mio amico Turati, interrompendovi in maniera un po' aspra, vi dicern che avete torto di dimenticarvi che per tre o quattro anni vi abl)iamo coadiu,·ato ucl mnutenere l'ordine pubblico. Ho visto commentata questa frase dal Porgano dell'oppo– shdone costituzionale nel senso di rappresentare tale si– tuazione come umiliante J)er noi e per voi. "Niente invece era più nobile e piì1 degno di questa cooperazione, per la quale ci siamo tro,•ati uniti nel di– fendere l'ordine per difendere la libertà. Noi, partito socialista., rappresentanti del proletariato, ei trovavamo, di fronte a un regime di libertà, in quella stessa con– dizione in cui molti proprietart \'Ogliouo collocare gli operai quando offrono ad essi la partecipazione negli utili della azienda, a. scopo di pacificazione fra capitale e lavoro. "Noi avevamo la partecipazione ai benefici della. li– bertà, spettava a. noi rendere sempre maggiore questa partecipazione; ebbeue, in questa cooperazione fra le masse popolari, fra le masse più disagiate ed il Oo\·erno, che cosa vi era di umiliante cosl per il Governo come per noi? Si può imaginarc uno Stato più ideille di quello in cui l'ordine sia. mantenuto col concorso e per l'inte– resse di coloro che costituiscono la grande maggioranza del paese? 11 (Bene! - A1Jprovazio11i.all'Est,·ema Sini– slra) ('). Non conveniva all'on. Giolitti -- come non con– venne a quella stampa che ora è tutta per lui -– rilevare l'osservazione dell'amico Bis3oh,ti: la quale non riscosse, come avverte il resoconto ufficiale, e non poteva riscuotere che le app1·ovazioni dell'Estrema Sinistra. Il che offre della nuova Camera una foto– grafia morale abbastanza eloquente. Senonchè l'l!:conomisfa, di Firenze - una H.ivistit molto seriit e, per solito, politicnmente spregiudicata - ritorna sull'argomento e ci fo l'onore di dedicarci l'articolo cli fondo del 1 ° gennaio col titolo: L'on. 'l'tt• J"atlpoliziotto. :Mette conto di riprodurne i bruni es– senziali: 11 L'affermazione - così l'effemeride fiorentina dol- l'o11./J'ura.ti1sebbene cosl concisa, ò tale che medta qualche considerazione i evidentemente egli voleva. l'in– facciare all'on. Giolitti che, durante i quattro anni uei quali l'Estrema Sinistra era stata ministeriale, cioè vo• tava a favore del Governo, egli 1 l'on. Turati, ave\·a usato di tutta la sua inflLLenza per impedire che le moltitu– dini, nelle agitazioni dirotto a procurarsi miglioramenti alla loro condizione, trascendessero a violenze e in qualche modo turba11sero l'ordine pubblico; e elle questit iufluenza, notoriamente efllcacc, l'on. Turati aveva. eser– citata 1>er non creare imbarazzi al )linistero e SOJ)ra– tutto al i\linistro dell'Interno, del quale i socialisti al– lora appoggiavano la politica, od almeno la seguiva.no con benevola aspettativa. " F: questa, dell'on. '!'urati, una confessione vero.mente preziosa, della cui sincerità. non vi è da. dubitare, iu– quantochè usci ruori improvvisamente nel battibecco (I) llCS0C0lll0 s1cnogratlco, Jltl.~. -6S0.

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