Critica Sociale - XIV - n. 18-19 - 16 set.-1 ott. 1904

2H ClUTlCA SOCIALE Lo sciopero generale - prosoguh'a il giornale tori– nc:-.c - ò stato come la Torre di Babele do! partito radica.le -socialista italiano. l~sso si accinse con entu– siasmo ad edificare questo gigantesco monumento clella propria unione, ma ancora non ne a,•evn messo l'ultima pictra 1 che, come già nel superbo popolo antico, il pec– cato di orgoglio è stato punito con la pili tcrril,i\o con– fusiono delle lingue. I·: da giorni e giorni noi ne vediamo su poi giornali del pn.rtito gli effetti. Oli uomini dell'J.:3trcmn Sinistra si profondono in spiegazioni, in affermazioni, in commenti, in rettifiche per sanare il dissidio nato nelle Joi-o file ; ma il risultato no è un dissidio maggiore: le polemiche si inveleni.:icono, e gli antichi frntelli d'arme non si comprendono pili vicendevolmente. Vcdiarno il Turati, che fu p111·e un socialista dei più evoluti, approvare totocorde lo sciopero g,:meralc, e il Maironi, un evoluto anche lui, dichiararlo " delirio ,. 1 - incubo ,, 1 " fallimento disastrl)sO ~; il Pellegrini stig– matizzare II le repre'isioni feroci, sistematiche o in– degne di un O0\'0rno ch•ilo ri e il Morgari 1 che altra ,•olta qui in 'l'vrino tentava di forma.re le tramvio, rico– noscere cbe " selvaggerio e violenze commisero i pro– letarì.,; vediamo il Colajanni affermare che nell'Estrema Sinistra " nessuno mira alla rivoluzione 11 , e il Pelle– grini difendere lo scio1,cro generale come u forma di ri\•oluzione 11 j vediamo il V'radeletto protestare violen– tis~imamcnte contro i " mestatori di professione m e il Nofri preconizzare 11 l'ostruzionismo energico ,,. ;'Ifa il pili curio.so esempio del confusionismo, che ha invaso i cervelli clell'Estreorn. Sinistrai ci è dato dal Ferri, incarnazione e simbolo del partito, da quel Ferri che per mesi e mesi si è drappeggiato superbamente nellil immacolata clamide della sua coerenza rivoluzio– naria, salvata. a prezw di qualunque ostacolo, fossero puro quelli del buon senso e della logica. Il terribile rivoluzionario, l'uomo che ha combattuto così a~pra'Uente i riformi:;ti per le loro tendenze evo– luti\•e, il pubblicista che ha mille volte scagliato i ful– mini della sua prosa gros-iolauamente pirotecnica contro quanti tendevano a raro del partito socialista uu Jlartito di Governo, colui che ha rh•e1Hlicato pili acerbamente il puro còmpito della critica. negativa ccl implacabile, eccolo impron-isamente sconfesiaro i 1 ' rivoluzionari mi– lanesi ,, e lanciare la proposta. di un " Ministero radi– cale 11 che dovrebbe succedere a quello dell'on Giolitti, di un ~ J.linistero d'affMi ,, che dovrebbe esser appog– giato dai socialisti! Di fronte a queste vertiginose trasformazioni, a questo caotico incrociari3i delle più oppo!3te tendc,n~e, anche ai più miti ed equanimi spettatori vien da domandarsi: ~la. sa, PK~trema Sinistra, che cosa vuole? Sa essa che cosa vuole J'm~tl'0ma Sinistra? La. domanda - perfettamente legittimit - fu da noi formulata cento volte, anche in queste stease co– lonne; nè a formularla attenclemmo che lo sciopero generale ci venisse coi pugni negli occhi. i\[a. è pro– babile che lo sciopero generale la costringa alfi ne - e, quel ch 1 è meglio, la aiuti - a dare la risposta netta e precisa, che il paese eia gran tempo attende da lei. ·> .. Osscl'\'iamo intanto - per la. verità - che la rimpro,·crataci u. confusione delle lingue II ò in parte, piuttosto, la u. confusione dPllc idee II di coloro che ce la rimproverano: i quali sul fatto dello sciopero - eminentemente complesso -- vorrebbero, per loro comodità, un npprezzamento reciso e monosillabico. Psicologia di bambini, che, ad ogni racconto sia lor f;1tto, vogliono sempre si aggiunga u. chi ha torto e chi ragione .,, e se l 1 eroe della fialm è " buono o cattivo 11 • Ma i fatti - sopratutto i fatti collettivi di notevole imporbmza - non souo fiabe per bam– bini; o J1uomo politico, meglio assai che a,·oro la fatuti pretensione di giudicarli (tanto, e:ssi non mu– tiwo nè lasciano di riprodursi, in ossequio ai nostri rispettabili giuclizii subiettivi 1 S<' ne hanno la ragione nello coso), dee trarre da essi stimoli cli a:.done e norme cli condotta. Così al Sacchi hanno rimproverato, in sostanza, di non a"cr reciblta) ncll'aclunanza dell'l◄;strcma, una compiuta dissertazione, che trattasse sistematica– mente e partitamente dello sciopero politico, dello sciopero economico, e dei varii modi e forme di pos sibile arhitrato legale; dissertazione delhi quale è verosimile che mancasse in lui il proposito 1 e certo mancava l'a proposi/o noWassemblea, poco disposta, iu quel momento, a starla a scnt.ire . .Nè egli errò - anche questo rimprovero gli fa.nno - tralasciando d'insi~tcre nella riprovazione delle violenze e deg-li eccessi cui lo sciopero ave,·a. dato luogo; sia. pcrchè quel punto non era in controversia (le violenze non a.\'evano trovato, uè era presumibile trovasi;cro 1 alcun lodatore); sia pcrchè l'insistere su esse avrebbe n\.gio– ncvolmento fatto indurre che tutto il resto dello sciopero gli sembrasse da incoraggiarsi: il che non cra 1 supponiamo, nel suo pensiero, come non è affatto nel nostro. Parimenti, del preteso contrasto, che la Stampa crede rile, ,a.re , fra la nostra e l'opinione di )l"aironì, mettiamo pegno che ).[aironi sarà sorpreso quanto noi: perocchè noi riprovammo come llli l'incubo 1 il delirio, gli eccessi, pur aderendo toto corde a.Ila pro– testa iniziale.1re110 sciopero generale avvenuto 1 molte cose sono da distinguere, chi non ahbia uno zibal– done a.I posto del cervello: il movente, sacrosanto, di e3so; il fatto dello sciopero in sò, correlntivo a quel mo,Tentc; le sopraffazioni eJ)isodiche cui dicrlc luogo; l'intonazione e l'indiri,-;zo che gli diedero i suoi promotori cd interpreti, nello fasi successive; su ciascuno dei quali aspetti ò puerile richiedere un unico giudizio sommario. Questo anche non intese l'Adrialiro, che dapprima ci rimpro,·erò di aver detto troppo tardi il nostro pensiero sullo sciopero; poi, messogli sotto il naso il testo dei nostri discorsi pronunziati all'Arena, scantonò rinracl•iandoci non più di a,·er taciuto il nostro pensiero, ma il suo; e spinse ht lihcralità. fino a suggerirci la concione ch(', secondo lui, avremmo dovuta pronunciare ai -io mila convenuti di quei Comizii 1 concione che si può ri.1s– snmcrc così: " voi siete dei ribaldi, dei pazzi, dei rivoltosi: marche! a\J"olfì.cina, o fior di c1tnag-lic ! ,, ;\ h ! dcmosteni da tavolino, como sono allegri i po– stumi vostri consigli! Or noi pensiamo che, non solo a tutti i socialisti, ma a gran parte dei deputati cli l~strema Sinistra, siano comuni e pacifici questi principii: 1° Che lo sciopero generale eronomiro è in sè stesso un assurdo. La dimostra,-;ione ne fu data tl'oppe volte perchè sia pregio delPopera ripeterht ancora. 2° Ohe lo sciopero genel'alc 2Jolitico 1 a fine di mau ifcstazione, di protesta, di ammonimento, non può essere respinto e condannato in via assoluta. Noi ci permettiamo di chiedere all'amico Barzilai, il solo che, nell'adunanza dell'Estrema, abbia sostenuto con franchezza - e dobbiamo dargliene lode - l'opposto avviso, se egli non abbia mai partecipato 1 col cuore e con la parola, alla manifestazione proletaria del 1° i\fa:tgio. Ora se il J 0 Maggio - sciopero gencrnle politico per eccellenza, e mondiale per giunta - ha. conquistato diritto dì cittadinanza in tutti i paesi più

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