Critica Sociale - Anno XIV - n. 15 - 1 agosto 1904

226 CRITICA SOCIALE . .. l·'inchè imperversa la reazione politica, un movi– mento cli classe è radicalmente impossibile fra gli ag-cnti dello Stato. Conviene che la reazione sia prima dehella.ta da ~Itri, a.nche a loro beneficio. Qualche sporadico " caso Cavazzana,, non è affatto compa• rahile alla lotta gigantesca che dovè sostenere l'orga– nizzazione operaia per conquistarsi il diritto all'csi– sternm. Così il movimento di classe degli agenti dello Stato non ha la prima fase operaia, comincia subito uno scalino piì1 alto e deve - se non voglia armeggiare nel vuoto - foggiarsi e addestrarsi a maneggiare, fin dagli inizi i, strumenti di lotta meno primitivi. n primo movimento di agenti dello Stato in Italia si trovò circondato da sospetti, da diffidenze, da sor– risi di scherno. l liberisti, questi ultimi e i meglio armati fra i campioni della borghesia reazionaria, si affrettarono a stigmatizzare - come già. poi movi– mento dei ferrovieri - il nuovo succhionismo e H gittare l'allarme fra i contribuenti minacciati. 'J'alun d'essi, truccato da repubblicano o da socialista, faJ. lito il tentativo di attirare a sè il movimento poi proprii fini, lo scomunicò da movimento democra· tico, lo denunziò come un cavallo di 'l'roia, intro– dotto notturnamente nell'arce proletaria. L'impiegato, l'agente dello Stato, è per costoro il servo nato, l'inchiodato alla greppia. Come parte esso stesso dello Stato borghese, non ne può diven· tare che il ribelle od il complice; o Spartaco o po• liziotto. A questi uomini di corta imaginativa non si affaccia il pensiero ch'e~so possa, sguisciando dal dilemma, essere e rimaner cittadino; ch'esso possa alPimpresa politica, che gli dà pano, imporsi come al padrone fa l'operaio, e meglio di questo, ·poichè esso è parte dell'impresa, almeno come cittadino e come elettore, e contratta un po' con sè stesso; ch'esso possa costituire, organizzandosi, una grande forza morale, elettorale, politica. A questo fine anche gli agenti dello Stato hanno d'uopo di alleanze e di simpatie - di lor natura reciproche - e le prime in cui s'abbattono sono quelle delle altre organizzazioni di lavoratori. Queste dischiusero ad essi le vie della solidarietà e della propaganda. e glie ne porsero l'esempio. fnoltre gli interessi del lavoro sono esscnzialmeuto comuni, qual che sia l'assisa ed il nome. Una na+ zione misera, emunta dai parassitismi, sarà tirchia con i propr1 operai e contadini come con i propri impiegati. Al disotto dei bilanci e degli organici do– mina occulta la legge dell'offerta. e della domanda del lavoro. ( respinti dall'officina e dal fondaco fanno ressa alla soglia degli Uffici) come un calmiere ine• sorahile. D'altronde, c1uanto più lo Stato si evolve da politico e poliziesco a tecnico cd industriale, e la privata intrapresa si allarga in pubblico servizio, e il numero de_g-liimpiegati cli legione diventa eser– cito; tanto più si adeguano le condi'i'iioni materiali e morali, e l'impiegato si fa popolo, ne divide la vita, i sentimenti, le aspirazioni. Dal canto loro gli operai, coi contratti collettivi, coi tribunali del 1.t– voro, colle leggi cli tutela e di assicurazione, s'av• viano a conquistare garanzie e diritti analoghi a quelli che contraddistinsero sin qui gli agenti dello Stato. Di qui la tendenziale unità dei due movimenti e la cbmuno finalità democratica. )fa ciò non significa affatto identità nei metodi cl1azione. Questi souo determinati dalla diversa strut– tura del terreno di lotta. L'organizzazione degli agenti dello Stato ha eia fare, sin da.!('li inizii, con difficoltà e con vantaggi sconosciuti alla prima fase del movimento operaio. Mentre operai e contadini si trovano stretto le gomita nella grande semplicità di un comune inte– resse, esplicantesi, in antitesi diretta a quello dei padroni, fuori cl'o,!!ni speciale tutela. giuridica) sul nudo campo dell'olferta e della doma.ncht cli htvoro, e le loro lotte frammentarie sul mercato della mano d'opera non hanno per il pubblico che un interesso in– diretto; gli agenti dello Stato, divisi fra. loro da un laberinto di ruoli e clicategorie e di gerarchie com. plicatissimo 1 vincolati da un contratto di lavoro con– tinuativo, addetti per lo più al servizio dei pubblici bisogni più generali e più sentiti, si trovano, per questi motivi, in condizioni di hattaglia affatto pe– culiari. Per essi, il primo e pili difficile còmpito è nel cauterizzare gli antagonismi intestini sempre ripul– lulanti, nel trovare un punto d'accordo ai contrastanti interessi, selezionando e graduando i biaogni e le rivendicazioni per modo da recarvi il massimo con• corso di sforzi cospiranti ed armonici. Il vigile in• teresse, non del solo Governo, ma del pubblico tutto, alla l)uona continuità del servizio - cui fa. riscontro la stabilità dogli impieghi - sconsiglia agli agenti dello Stato il facile ricorso all'abbandono concertato del la,•oro, la cui minaccia vuol essere riservata a estreme eccezionali difese; e im1>one loro, per con• verso, di orientare le loro richieste sempre sulla direttiva dell'interesse generale ciel pubblico. La dimostrata connessione fra i miglioramenti al perso– nale e quelli del servizio è la condizione prima d'ogni loro conquista. Di qui anche la necessità. cli porre in primissima linea le rivendicazioni che interessano lo categorie più umili del personale, per le quali la. vittoria è meno contrastata, e conserva all'organiz· zazione le suo forze propulsive più vigorose. f·'ina.lmente, la discussione parlamentare, unitaria e periodica, alla quale si volgono tutte le richiesto del personale di Stato, porta subito le loro questioni sul terreno politico e legislativo, vivifica il controllo del paese sulle pubbliehe aziende, e permette suc– cessi pili rapicli che non le contese operaie cogli imprenditori separati e dispersi; ma esige altresì elaborazione coscienziosa dei desiderati, propaganda prepan1trice vigorosa ed assidua, e senso cli giustizia, di gradualità, di misura, la cui necessità si riverbera come iulluenza educativa. sulla organizzazione stessa del personale. I centoni di richieste farraginosi ed inorganici, la bolsa e spavalda retorica - che sembra pur troppo una necessità psicologica degli inizii del movimento operaio - segnerebbero il sicuro disastro delle organizzazioni d'agenti dello Stato. . .. Se la lìederazione postale e telegrafica potò segna• larsi, come nucleo d'avanguardia, nella constcllazione pili vasta, che si viene formando, dei sodalizi degli impiegati italiaui; se potò inscrivere al proprio atth•o qualche iniziale ma. positiva conquista; se per essa comincia a ricevere attuazione il principio dell 1 inter• vento delle rappresentanze dei lavoratori nella costi– tuzione e revisiono del loro pa.tto di lavoro; quPsta 1'11 vittoria unicamente ciel metodo, che ho più sopra adombrato, e al quale essa si attenne gelosamente. Del quale non domanda il brevetto, perchè - pro• ponendosi fini precisi e ragionevoli e scegliendovi e proporzionandovi mezzi adeguati, obbedendo in· somma alla legge del minimo mezzo -- esso è il metodo semplicemente del senso comune: lo si chiami " riformistico ,, se così piace, esso è quello che tutti adottiamo, JJer le cose elle realmente rl })remano - all'infuori d'ogni ostentazione o d'ogni istrionismo - nelle complicazioni del1n vita. Nè mi turba il timore che invase, in un'ora cli ma• linconia, uno scrittore del J'empo (1), che cioè queste (') f,;. Seve,·tno; nel num. 26 luglio.

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