Critica Sociale - Anno XIV - n. 3 - 1 febbraio 1904

CRITIC'A SOCIALE 45 rieo elci lavoratore. Q11Psto carattC'rc differenziale di– fatti fa sì chr, mentre tutte le altre merci si giovano do~li immensi pC'rrczionamenti recati con la civiltà Hi mezzi di trasporto, sicchè per esso il mercato si allarg,1 sempre piì.1e tende a confondersi coi confini ste~si del mondo civile, rendendo quindi la concor– renza sempre più effettiva e perfetta; alla fluidità della merce-la,·oro contrastano tutti quegli elementi che tcndo110 ad ostacolare la mohilità. ciel lavoratore da un luogo all\tltro. E così, mentre il produttore\ sul semplice tll'rivo di telegrammi, può lanciare le sue merci in ogni direzione e spostarne continua– mente il mercato di Yendita col variare clei prezii, il la,·oratore è lento nelle sue mosse 1 non gli è fa– rile cambiar di località. e seguire le oscillazioni dei salari. La mobilità della merce-lavoro è quindi rallentata da tutti quegli clementi che ostacolu110 le emigrn– :doni del la\'oratoro. I◄: questi elementi sono princi– lhilmontc determinati chtl clinrn, clallC' tradizioni. d1ll· l'educazione, dl\lh, lingua, dall'ambiente. I~, per quanto non si ,•oglia cadere nella. esagerazione cli quei de– terministi antichi e moderni rhe riclurono tutt,1- la influenza. educativa delPindividuo e della razziL a que!Pinsiemc cli agenti che si riassumono nel termine " ambiente ,,, pure ò indiscutibile che questo eser– cita un'inlim'llUt che può essere decisiva sul valore, sulla produttivitit o sull 1 avvenil'e cli umt classe ope• raia. Così questi clementi differenziali, ai quali ora ho accennato, hanno fflttO sì che nel ll\voro venis:sero creandosi vere e proprie differenz(' qualitative eh(" la teoria non ,·ontempla, ma di cui invece in pra tka bisogna tenere altissimo conto. La teoria parla, come abbiamo visto 1 del lavoro come di una merce unica e dei la,,orntori come di in· dividui che possiedono le stesse facoltà. e che quindi 1>ossono sostituirsi e farsi concorrenza l'un l'altro. Effettivamente inv{'CC i ;:reneri di lavoro sono diver– sissimi, i lavoratori possiedono abilità e tendenze di carattere affatto diverso e costituiscono quindi di– verse categorie, lo riuali vanno considerate come 111en·ali chiusi, mercati cioò fra i quali la concorrerw;,t vi{'ne completamento a mancare. I◄: ciò non sarehhc un gran dtrnno, se queste di• verse categorie nvesscro caratteri così spiccati dn. potersi agevolmente classificare e se lo statistiche <IPlla merce-lavoro rossero così perfette e così uge– volmcnte comparabili, come quelle di tutte le altre merci. Disgraziatamente, le cose non sono affatto così. Prendiamo un esempio. Quando io dico " carbone di Cardiff cli prima o cli seconda qualità "' o~nuno intende cli che rosa io voglio parlare. R quando il venditore di queste qualità di carbone riceve ogni giorno la lista dei prezzi a cui su tutti i ml•rcati mondiali è quotato il Cardiff di prima e quello di seconda qualiti\, sa immediatamente come regolarsi. I•!ciò che si cl ice poi l'arbonc, si ripeto per il cotono, la. lana, la seta, i metalli, le pietre preziose, il grano, ecc. Tutto questo invece non si verifica per la merce– lavoro. Non solo lr qualificazioni dei vari generi cli lavoro e dei vnri gradi di abilità richiesti per ognuno non sono affatto fìsRate nella pra.tica quotidiana, nrn le statistiche, le mercuriali dei loro prezzi sono - si può dire - completamente sconosciute. I~ notisi - rispetto a queste statistiche - che la loro compli<'azione è affatto aingolnrc. Difatti, mentre al produttore delle altre merci 1)1,sta conoscere i prezzi che <1uestc merci hanno in oro sui vari nwr– cnti ))Cr regolare i suoi contratti, perchè immeclia• tamentc egli sa fare il calcolo della somma cli bene– fizi che quella determinata quantità. cli oro gli può recare i pel lavoratore la cosa è all'atto diversa. No11 potendosi egli starrare dolla sua merre-la,·oro, oltre al prezz o in cla1u\l'o rhe gli vien(" offf'rto sui vari merrn.ti, gli è dnOJJO conoscere rhe rosa effetti va.– mente rapJ)resenta questo pr('zzo, espresso nel va– lore dei prodotti che gli servono di ordinario con– sumo sul mercato dove clovdt vendere la sua merce. E l'inlroduziorH' della marrhina nella inclui-trin, sotto un certo punto di vista, ha. accresciuto tutte queste rlirtìroltÌ'l, aumentando ull'infinito la specifica· zione del lavoro umano. Seppur questo hasta. li'elcmcnto dello spazio viene a dare in praticn una immensa importanza. u un altro fattore rhe la teoria non contempl11: eioò a quello della determinazione delle dimen ..:irmi clelhl 1>ropria azienda o clclla sfera dclht propria attiviti'l. Fattore di cui Pantaleoni ha fatto ree("ntcmente una Rplcndida analisi, e che ehhe la masiìima inHuC'nzn sui progressi dello. organizzazione industriale, dw) come rnclremo altm volta, tanto ('llCrgicamC'nte ha a~ito per regolare il mercato dei capitali e storica– mente ha spinto a regolare qu("!IO del la,·oro. Conl<' lo studio di quPsto fattore nel rampo indu:.triale. conducendo i\ diminuire certi danni <kll11 libera ron• corrcnza, è <1ucllo rhe dcterminn lu costituzione d<'i sindacati (trust:~\ i qualii qtrnndo non sono rrenti artificialmente da una falt'la politica ("C'0nomira, l>0!i· sono rappres<'ntnrc una economia nelil' RpeRe di pro• duzione, la 1>il1 prrfetta d('trrminazionc dei cocfli– cirnti di produzione; così cs~o, este~o al mcn·ato del lavoro, hastrr<'hhe per sè solo a A'iustificarc scien– tificamente l'in,·enzione di metodi dw 1 perfczionundo lr schede ,lcll'offNbt della mere{' lavoro, ne ridurono in ultima annlisi il co::;toa un minimo. Conl(" si veile, qui Accenno i-olo a una teoria ('ho, ini;data dal Pan• tnlconi 1 mcritrrcbhe un ampio o compiuto svolgimento. .·. Abbiamo parlato così clcll1elcm("11todello ~Jntzio e della sua importanza come perturhatorc di qu("lle condizioni che la. teoria economica pura J)resuJ)pone, per stabilire il principio, rhe, sui mereati retti dnlla lihcra concorrenza, si raggiungo l'equilibrio quando i contraenti hanno raggiunto l'utilità maosinrn. Passiamo ora a quell'altro elemento perturbatore, non meno importante, che è il trmpo. Rispetto ad esso, la merce-ltworo posseduta dul lavoratore, pr("sema un'altra p(•ruliarità qualitativa. che la pone in condizioni di inferiorità RII<' nltrt• merci, rispetto alla libcrn, concorrenza. Questa pecu– liarità essa ha comune con alcuni nitri prodotti. ....., ad esempio, eol pcsco: " lavoratore o p<1sce,se sono costretti ad a'-pettare, si deteriorano ,,. Anni or sono, ehhi occasione di studiare il mcr<'nto ciel pesce in un grande centro di consumo, Boma. Tralascio, come non interessnnt{' al sog~ctto, le oscillazioni curiosis:sime dei prezzi risrontrnw a mano a mano che quel prodotto pussava dalle mani degli scaricatori in quelle dei neA'ozhrnti accaparra– tori e eia questi ai rivenditori. Un fatto co:stnnto però si verifica. 1 1 :cl ò che i prezzi, sostenuti ucllc prime 24 ore dacchè il pesC(' è A'iunto dal murr, precipìtano poi rapidissimamente, finchè ~iunge un punto in cui il n("goziR..nte cede il suo prodotto a. qualsiasi prezzo: tutto ciò che ottiene da zero in i.u è tanto di guadagnato. Il rivenditore inrnce sia dotto per in cidenza. - su tutto qursto sfork cli pesce acquistato n pre:r.zi irrisorii, trnvit il modo cli pro– curarsi extra -profitti rilevantissimi, poichè egli 1111 i mezzi chimici utti a salvare il prodotto. QueUa disce!-in 1>rccipitosa del pr('zzo è drtcrmi· nata appunto d11l fatto fisico che il pesce, aspct• tanclo, deteriora rapidamente. 1'fulfltis mutmulis, lo stesso nv,·i<'ne pel prrzzo della mano ct10p("rn. Il lavorntore c·he J!i Jll"l'tH•nta sul mercato senzn un ri15pnrmio 1 11011 può, pe1· lcl,-:'g-l

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