Critica Sociale - Anno XIII - n. 6 - 16 marzo 1903

96 CRlTlCA SOCIALE . .. La condizione del mezzadl'O accenna a rendersi sempL'O pilt deplorevole pel fatto che, un po' alla volta, si tenta dal pncll'One di sottrarre alla riparti– zione i prodotti mono laboriosi o spontanei cielsuolo. Abbia.in veduto come questo sia ormai diventato, per la foglia. dei gelsi, pratica quasi universale e costante. Sappiamo ancora come in molti luoghi sia prnticatt la ripartiziono dei prodotti in proporzione meuo Yan– taggiosa pel colono, che la mezzadria. Un tale stato cli cose devo cessare, se anche l'in– tervento <lolla legge su questo punto può A,pparire ni higotti mm. violenza intollerabile alla. proprieb\ o alla libertà. Qualche proprietario mi ha ossN·vato a questo proposito che il volere nel contratto di ri– partiziono dei prodotti osservata la stessa propor– zione in ogni caso ò contro giustizia 1 mentre la metà talvolh,, può rappresentare a stento il minimo cli sussistenza necessario al colono e tal\1ltrn un com– penso notevolmente maggiore. [o apprezzo, come si merita, un tanto sviscerato amore della giustizia, ma mi domando se questa si debba ricercar meglio poi lavoratori della tena nell'eguaglianza del disagio o nell'eguaglianza del benessere. Sia Ja moti\ dei prodotti il minimo del compenso colonico: e sia le– cito anche stipularne uno superiore lasciandosi alla classe elci meuaclri il còmpito cli richiedere una tale stipula.,done, Il~ dove si presenta conveniente e pos– sibile. J~i ovvia ciel resto l'osservazione, che, 1h dove la mctìt dei prodotti rnppresenti un compenso poi colono straordinariamente elevato e non sia lecito diminuire hi proporzione del ripMto, si verri'~ deter– minando irrresistibilo un maggior frazionamento della mezzadria e quindi il co!locamento di nuove famiglie. li rica,·o padronale sar:\ sì e no diminuito (dico sì e no, perehè l'ulteriore frazionamento deve apportare cutrn certi limiti un aumento .della pro➔ duzione) - ma in ogni caso si sarà raggiunto il vantaggio di un pili ampio impiego cli mRno d'opera. E noi non dobbiamo di men tic.are mai che - contra– riamente a quel che ne pensano i nostri avversari - la prosperifa\ del paese 11011clipenclc brnto dall'al– tezza dello cifre, che rappresentano la procluzlon(', dedotte le mercedi - quanto dall'altezza dello cifre che rappresentano il complesso delle mercedi in un modo o nell'altro pagate. rI progetto cli logge, cli cui discorriamo, è ispirato, così nei rapporti della mezzadria, come nei rnpporH di ogni altro contratto di lavoro agrario, al concetto che la proprietà fondiaria meriti un riguardo speciale. Ma una simile preoccupazione non può essere concli– ,,isa cla chiunque esamini spassionatamente il pro– blema. fn quanto la proprieHL fondiaria vivo disgiunta. dal lavoro (chò la proprietà. in ma.no di chi la sfrutta. diretta.mente non rientra nei limiti di questo studio) non vi ò alcuna ragione perchò il legishttore le vo– glia conservato un favore, che ha per suo presup– posto la miseria dei lavoratori. Può avvenil'e che, modificandosi i rapporti tra proprietà. fondiaria. e hworo, chi ha potuto vi,'ere in ozio fin qui col provento di mille pertiche cli terreno, sia d'ora. innanzi costrntto, per mantcncn1i sullo stesso piede di vita, a.completare il suo bilancio, venuto in <.lefirit, con altre risorse, magari a.nchc - horribile dictu ! - col darsi al lavoro a sua volta. Ma non c'ò veramente da ficcarsi le mani nei c:t· pegli se con ciò si sarà reso possibile al contadino di mettere un po' di pietanza accanto alla nuda po– lenta. Favorire la proprietà non devo consistere nel ga– rantirle un reddito ozioso; e sopratutto dobbiamo ricordare che la causa della proprietà non è perciò solo la ca.usa della. produzione. Bib 1ote a Gino B1arcc Non è necessario tornare indietro molti decennii por ricordare che il poss'CSsore di un centinaio di mila lire era poco meno che un Creso e poteva, nella serena. pace ciel non far niente assoluto, viver lieta– mente la vita. - Ciò non ..è pili ai giorni nostri - e tutti troviamo la cosa assai naturale. Ora nou si sa proprio perchè, alla legge irresistibile che va ri– ducendo i redditi ai proprietari del capitale, cleb· bano sottrarsi i proprietari della terra.. . .. Concludo, chè no è ormai tempo, indicando,· sulla scorta. delle considerazioni fin qui forse troppo lar– g,imente sviluppate, quali sono i criterii su cui do– vrebbe indugiarsi Pa.ttenzione di chiunque intenda da senno a ricercare le cause del disagio dei mez– zadri e le vie del rimedio. R questi criterii a parer mio sono: 1° che nel contratto cli lavoro agra.rio non possa la retribuzione essere in parte a salario, in pa.rte a quota. di prodotto; 2° cho quindi la par– tecipazione si riferisca a tutti i prodotti ciel fondo; 3° che la partecipazione del contadino noli possa mai scendere al disotto della metà i ,J: 0 che le sementi sie110 a carico comune; 5° che i prodotti della mez– zadria costituiscano avanti tutto un intangibile fondo cli sussistenza pet· il mezzadro; G 0 che il contratto d·i mezzadria,non <luri meno di cim,ue mmi; 7° che si provveda a tutelare il contadino contro la ingor– digia del padrone o la sua stessa ignoranza e ser– viJitfl, rendendo obbligatoria hÌ stipula:tione dell'atto scritto e una contabilità. regolare; 8° che sieno tolte cli mezzo tutte le prestazioni angariche, intenden• dosi per tali quelle che non sono rappresentate da un corrispettivo economico e compreso tra esse il fitto della casa, il rimborso totale o parziale doli,-.. fondiaria, ecc.; 9° che sia soppressa la giornata d'obbligo. .llocopus-, lii.e labor. Approdi o naufraghi il pro– getto ministeriale, nessun mutamento sensibile Ile può venire a.Ila. classe dei coloni. l~~ solo eia misure radicali, inspirate ai principii suesposti, che può na– scern per essa. una men trista condizione economica e morale. E'EOEBICO lfAIRONI. • ERRATACORRIGE, - Kolhi. primo. parto di questo terzo ar– ticolo, inserita 1101 numoro do! 1° marzo, trnscorsoro duo errori degni di correzione: Pag. 12, prima colonna, ultima linea: in luogo di: " Scorso un talo periodo, il colono non dovrebbe tomere altro caso di risoluzione cho la 1>ropriacolpa gravo, occ. 11, dovova stam• pnr1:1i:" [,ungo un tale periodo, ccc. ,, Pog. W, seconda colonna, linci~ 4.~, ove si leggo: " Oro, montro fìttnbile, coJth,atore e mezzadro sono in fino la stessa cosn.... 11 dove caiicellarsi {(i i:ii'gol<i trn fillttbile o coltivatore. Abbiamo stralciato in 01mscolo: Pro!. ANGELO CELLI Deputato al PMlamcnto LALEGISLAZIONE C NTRO LAMALARIA (I. Il chinino (Il Stato. - IL DlS!lOSIZIOnl J)Or ()lmlnulre ]O cau~c della malaria. - Ili. Leggi sulle bonUlcl\e. - I\'. ,\b!lazlont !n Ioea· lltà di m:1.larla). Pre:;:so la Critica Sociale. - Centesimi 5. GIUSEPPE RIGAMONTI, gerente 1·esponsabile. Milano, 16/8 19013 - Tll'?gra!ln, Operai (Soc.coo1•.) 1 o, Yltt. Em. 12·16.

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