Critica Sociale - Anno XII - n. 9 - 1 maggio 1902

CRITICA SOCIALE 137 chiamare piccoli proprietari, non sono che proletari autentici, sfruttati, in forma molto indiretta. e compll– cnta, dalla classe ca))italistlca, senzn. cito essi alla loro volta sfruttino nitri lavoratori. r proJ)rietari, la cui terra non richiede tL1tto il loro ln,•oro, op11ure lo richiedo tutto senza bi<1ognodi assumere altri collaboratori, o che Il assumono nelle solo occasioni straordinarie, o, se dure, 1 olmente, in numero molto limitato e con regime di vita quasi identico a quello dell'assuntore; tutti co– storo, nel contrasto delle classi, vanno ascritti a quella del 1a,·oratori, degli sfruttali, non a quella dei ca1>lta• llstl, degli sfruttatori. A cotesto ceto la terra non lnrgisce una rendita senza l'intervento del loro lavoro, nò un J>rofltlo superiore all'Importo del lavoro stesso; la terra per e'SSi,se non costituisco il vero e proprio strumento del hi-voro(come il deschetto pel calzolaio o la 1).l.nlla pel falegname), certamente è un mezzo di lavoro che non permette creazione di profitti nè sfruttamenti. Non riJ)eteremo a coloro, che le hanno sott'occhio ogni giorno, ie tristissimo condizioni In cui versa tanta parto di 1>lccoliproprietari, nei quali ò im1,ossibile il ricono– scere traccia alcuna di accumulnzione capitalistica. DI essi urge occu1,arci perchò non costituiscono un caso eccezionale, ma raggiungono un numero considere– volisslmo ('), che si ostina a non diminuire ·uonostnnto l'oporn. ra))ace tlel fisco ed Il progresso del capitalismo. Quando si pensi ancora come gran 1mrte dei Ia,·oratori a salario sono anche piccoli 1>roprietari e imJ)iegano come tali una J>arte,varinlJllo molto, mn non trascurn• bile, delle loro giornate, ne consegue la necessità che le loro associazioni migliorino non'sohanto le condizioni del luoro a salario, ma anche di quello ratto per conto di chi la,,ora. L'AJ>plicazione lrop))Origldn e semplicista, fatta all'agri– coltura1 delle leggi dell'accentramento capitalistico nel– l'industria, fece supporre che anche J>Crquella lo s,·i– luppo del sistema capitalistico si svolgesse in una lotta di concorrenza dei potenti o ricchi ngl'icoltori contro I miseri e 1>iccini,colla risultnnte della rovina. di questi ultimi, e1propriati e cacclntl nelle file del salariato, coslchò dall'accentramento in poche mani di tutte le loro ))rOprietà.sarebbero sorte grandiose aziende, in tutto analoghe a quelle industriali. Questa concezione ha però ratto il suo tempo; l'es1une (') L'ltalla ha tre mlllonl e nie:uo di 1>ro11rlet1u·JIMlrlttl nel ruoll dell'lm1K1lllL rondlRrlRj (Il CHI Ire 111111011\ j)llgftllO meno di I,. to (Il 1mpo1ta èrMlale e &0vrlmpo&1Rprovinciale, e allrl no.ooo pagano Ila L. to a I,• .f.O. AUro d1lio tmp(lrtante a que,to riguardo, cl ù oft'erto dalla 1tall1llca tiene 111•1edi 1ueces1101111:>el 1too-1to1, pubblicata nel ructeolo ,,, del 11011,m~o "' alllt'4t1Cfl e 11ga1a.:km• co11t»<1r<1t1,: h~n IHttl ~uece11lonl: ... .-citli Mp.utttip,11 non tt«d('ntl J,. 600 10.IS! ~~.TSI da I,. iWII() a 1.000 !!; .. us t1.a1 d11 1.000 a t.000 tU,H 80.18' da t.000 a ,, 4.000 17.89$ ~.i61 da 4.000 a ~ 10.000 1-1.ns M:.•so d11. 10.000 a ,. 00.000 1U61 40.1:.1 "" ~0.000 a ~ 100.000 I.Hl 8.809 dli. 100.000 11. • t.000.000 1.2~ 7.6St On t.000.000 In 1111 6fl 826 !li o•St'rTI che que~tt' clrrc 1)(1•:&ono ruerlrAI In maulma 11arle 1111•. 11roprtc1à fo11dlar1a, perehè {'Ha non 1Cugge mal alla tuuxlone, mt111re le atn-e torme di proprledi TI si 1ottra(lfl'OllO quasi ae1n11re, e ne con1egutrà che 1/. llclle 111«eulonl di 01111anno hanno valore Inferiore A L• .f.000 e pa11a110 111un numero più che triplo di nuovi pltt-Oll 11ro11rletart. accurato e profondo dei fatti ha persuaso anche t pili renitenti che la J)iccola proprietà non s1>ariva con un coit\ som1>lìcemezzo di eliminnzione, ma si modiftcrwa per modo da 1>ermettere Il mnssimo 11vlluppocnpitc\11- stico noi rami di produzione nttinentl alle culture dello 1>iccolo))rOJ>rietà,col mnssimo sfruttamento dei ln,•ora• tori, cui non resta.va se non l'n.pparonzn esteriore della prOJ)rietà. Cib si ossena per la bachicoltura, esercita dalla J>lc– cola J>roprietà, come parentesi del complesso dell'in• dustrla serica. esere\ta direttamente dal capitalisti. SI dica lo stesso per la produzione dell'uva e del vino, delle nocciuole, delle barbnbietole, ecc. Cosi il rischio grave delle vicende atmosferiche e delle malattie della ''f'geta1.ione, l'Inerzia o la poca le– vatura. dei capitalisti, il lentissimo perfezionamento dello strumento tecnico (Il quale com1>ie lo stesso ufficio della macchina nell'industria), l'affetto, fino a qualche tem1>0 fu, qunsl religioso del ))iccoloproprietario 1>er il pro1>rio lembo di terreno, il monopolio che altri conquistò della vendita dei generi necessari alla vita ed alle culture e della cOm))era dei prOdottl ngricoll, la s1>erequazlone delle tasse a danno della piccola ))roprietà, tutto ciò concorse ad impedire che l ca))ltalisti si AJ>propriasscro dlrcttnmente lo terre dei piccoli ))ro1>rietnri. Perohò addossarsi fastidi, tasse, rischi, quando costoro, acquistando cib che loro necessita alla produzione e ,·endcndo poi i 1>rodotti, s0110 costretti a subire la leggo ch.-iprezzi fls'lata dai capitnllstl a ))roprio beneplacito, e 1>erclò il capitnlista. riesco ugualmente ad O.pJ>roprinrsl tutto ciò che dalla terra germi11n In più del minimo salarlo che il limite minimo del bi.sogni della vita sta– bilisce per il J)iecolo ))rOJ>rielarioluoratore? Cosl dalle torre acquistate con gravi sacrìfizi e a furia di debiti dai luoratori, e sullo quali, 1>erridurle dalla sterilità e dalle culture estcnsh•e ad un alto grado di ))rOduttlvità e di intensità culturale, ossi durarono fa– tiche inenarrabili, nstinenzo dn. cenobiti - tutto il meglio delle messi dorato, degli nltl mngg~si,dei grap– poli ttoridi, dei bozzoli, ))MSÒ nelle mani del compratori, degli usurai che per l'acquisto della terra o nell'annata triste hanno mutuato denaro (la cambiale, l'ipoteca cd il riscatto sono i congegni di questa rra le J>iù esose speculazioni capitalistiche), passò 11i produttori di generi alimentari, di concimi, di sementi, di solfl, di sol– fati, eec., passò inHne a tutti l parassiti dei bilanci dello Stato, impinguati con tanta parte del propri sudori dai lnvorntori pseudo))rO))rietari, che dallo Stato non 1·lce• yono In contraccambio se non imprese coloniali o ))a– rato militari. Nei villaggi - in ispecie di collina o montagna, ove la piccola proprietà domina - si insedia. signore e pa• drone non il latifondista acca1>arrntorodelle terre dei lavoratori, ma il negoziante, l'lndu.strittlo, lo strozzino (anche sotto forma di Banca). f~ ogni qualvolta un ,•into di questa aspra ,•iccnda finisco per abbandonare nelle mani di codesti suoi sfrut– tatori non soltanto la ratiea durata per anni dall'intiera famiglia, ma la terra stessa, ogni soleo, ogni pianta della quale erano 1>erlui un affetto, il casolare ove egli e i suol bimbi sono 11nti 1 donde I vecchi suoi uscirono In braccio alla mort-0 - e un'ultima e melanconica illu– sione lo spinge verso le Americhe a farvi mostra di tutta l'infinita miseria italica -- neJ>pure allora l'a,·ldità. capiqllistica è sazia; essa tro,·a sempre qualche altro proletario da tra,·estire, per bre,·e giro di anni, da pro– prietario, per spremerne tutta l'attività, tutto lo slancio,

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