Critica Sociale - Anno XII - n. 7 - 1 aprile 1902

CRITICA SOCIALE 99 del socialismo cont~mporaneo, tenta formulare i nuovi metodi e le nuove tendenze. Ora., per la partecipazione al potere, non occorre il fatto tangibile cli un socialista che entri a far parte del Governo. Qnesto caso, che è il caso Mil– Ierand, non è necessario e non è scevro di pericoli. Basta invece che il partito socialista riesca ad entrare nella combinazione politica da cui esce il Governo. Allora esso parteciperà al potere per quella parte del programma ministeriale, che è riuscito a. intro– durvi, come correspettivo del proprio appoggio (1). . .. rJ:utto ciò che siamo andati scrivendo pardi eresia ai dispregiatori dello " sottili arti della politica n, alle Vestali incaricate di custodire il fuoco sacro della rivoluzione. Costoro, riverniciando un vecchio pre– giudizio del corporativismo anarcoide, ripetono che non bisogna annebbiare, con là complessità degli atteggiamenti parlamentari, Io spirito rivoluzionario del proletariato socialista. In veritiì 1 ripetendo questo luogo comune della -fraseologia anarchica 1 essi dimenticano che le loro preoccupazioni dipendono proprio da una soverchia importanza assegnata agli atteggiamenti parlamen• tari, in paragone del conto che essi fanno del movi– mento proletario. Essi, temendo che un voto dato a.Ila Camera muti il carattere e i fini dell'organb:– zazione operaia. 1 dimostrano la stessa superstizione di quelli, i quali credono ancora che un voto dato ad un atfine 1 in un'elezione politica od amministra– tiva, cancelli in chi lo dà. le sue coin 1 inzioni pii, salde. Invece, nè ]a tal-tica parlamentare ò tutto, nè essa potrebbe ripromettersi alcun successo senza. la forza della classe lavoratrice saldamente organizzata. Anzi, più questa classe guadagna di attività., cli coesione e di numero, e pili la tattica parlamentare può, senza danno, farsi complessa. E infatti con l'elevarsi del proletariato che comincia il suo lento, graduale, osti– nato assorhimcnto del potere. Una, forse, delle ragioni, per cui i partiti democra• tici, così numerosi e così battaglieri, sono sempre sta.ti in Italia. sconfitti dai partiti 1>rettamente con– servatori, ò da ricercarsi nelle superstizioni di cui avevano infttrciti i loro programmi. La paura cli es– sere alla Camera troppo poco rivoluzioniui, la preoc– cupazione di non parern prosaici negoziatori dei propri voti, il disdegno, 1)ersino nei radicali ·1·alliés, di mostrarsi a.spiranti al potere, la ripug-nanza cli accettare in politica la norma del do id des su cui si fondano tutte le combinazioni parlamentari, hanno fatto sì che !'.Estrema Sinistra contasse molto meno di ciò 1 che i suoi voti e l'adesione del paese le da• vano diritto di valere. Pur troppo la selva di queste superstizioni ò an• cora folta e intricata, ma deve essere opem di tutti i coraggiosi il darvi dentro con la scure, perchò dalle prime prove dell'empirismo si salga finalmente alla verità .. J\rAN0E B0N0MI. (I) Questo cose, elu) j)Ossooo varcre no"lli\ nella \'ltil 1mrlamc11te.re , si 11r11.llco110 scnzn scn1H\i'l.lO nelle nmm!nlstrnz\O11\ eomunnll. Il J):l.r• 11to socialista, ul\(li 'l.to agli nllrl eo111<1cttt 1111.rtlU 1)O11O\nrl,non as– sumo di solito li l)O'.ore, mn 1nse1n e:,c gli nm111 svolgano Il 1wogrnmmn eoneoroato co11esso, e e1,o contiene 11.11ct1e1artc Oc! suol <1cs111cr11. c111 ,·orril ntrcmnaro, per csc1111110, che Il 1iart!to socialista (Il MH1mo, por Il faHo che non eoslltulscc In m'1.ggtorauz11 <ICIConsiglio eomu• nale, non 1inrtcel11I u\ J)Otcro? A11clte stawlla, 1JC1' l'angustia dello spazio tiranno 1 dobbiamorinvim·e il seguito<lelt'iuteressante stmlio di, PA0r.0 DnutAS: 11011era. di MillermUI. Al prossimo 1mmerosenza,alcun fallo. a l.J no 111::3rco AUT, AUT. ... (A proposito delle manifestazioni dei richiamati) ..... Ptl" la c,mtr'adlzlon che noi co,1.ttnte DA~T•:. Leggo nello stesso numero d'oggi, Pasqua. cli Resurre– zione, della Tribmw, duo notizie che a prima giunta, ed in a.p1>a.renza 1 non hanno la. minima relazione rra. di loro: la prima è, che a Milano, a Vercelli, a Como, a Piacenza, e forse anche altrove, i richiamati della. classe 1878 sono scesi in piazza ad esprimere pubblica.monte il loro desiderio d'essere 1>restoricongedati; e che di ciò i giornali ecl i Circoli conservatori si mostrano pro~ occu1Jatissimi 1 deplorando che ormai si manifesti scosso 11 ogni rispetto ai principii piì1vitali", che " ogni senso di disciplina II appaia smarrito, e che il OO\'erno stesso sembri II scherzare col fuoco e dargli alimento ,,. L'altra notizia, è che papa Leone XlH ha diretta una lettera a tutti i cattolici dell'universo, in cui, ringraziato lddio clella lunga vita concessa.gli, lamenta i mali clella società, inqoinata sopratutto dal socialismo, e quindi ter– rorizzata continuamente da, regicictii e da attentati di ogni genere; deplora le condizioni fatto alla Chiesa e al Papato, e le insidie a.Ila stabilità. della fa.miglia, or– clite dai governanti medesimi; e conclude a.us11icando un ritorno alla religione, ove esclusivamente h\ Società potrà ritrovare alftne la sua salvezza.. li giornale lascia senza commenti l'epistola pontificia; ma dedica al timido e pacifico 1Jronuncimniento militare tutta la maestosa. severità dell'articolo di fondo: nel qua.le 1 si nota anzitutto con ogni cura, come la multipla dimostrazione non ri\•ostisse in alcun luogo il minimo carattere sedizioso, poichò accadeva nelle ore norma.li d'uscita., non trasgrediva alcun orcline o divieto preven• tivo, e cessava, inflne, al 11rimo ammonimento dell'au– torità, e senza resistenza alcuna; ma si riconosce, poi, che non c'è da farsi la minima illusione sul significato e sulle conseguenze di questi fatti, nuche ridotti a giuste l)roporzioni, anzi (magari un J>OCO artificialmente) ai mi• nimi termini: fatti, in ogni modo, 11 nè trascurabili nò tranquillanti ,.,; e si concludo invocanclo larghe e pro– fondo indagini, giustificando il richiamo e la pel'lnanenza sotto le armi di quella. classe, rimproverando vagamente il Governo di non aver con premura smentita. la diceria tendenziosa. che il pro\'Vedimento avesse qualche rela– zione con le nuove velleità espansioniste in 'fripolitania. od altrove, o insistendo sulla necessità di togliere subito ogni motivo d'indisciplina nell 1 esercito 1 e cli far ca.pire, intanto, ai " partiti avanzati ,., che se mai la insubor– dinazione risultasse inspirata da.Ila loro I)ropaganda., se no dovrebbe II dolorosamente ii argomentare, " che è molto pericoloso e difficile, in Italia, governaro con la libertà e per la libertà. 11 • l::h, no, cara la mia 11ribuna: non è questo. O meglio, non ò questo soltanto. J\ invece, cho oggi ò molt.operi• coloso e difficile governare, tanto in Italia quanto in Austria, tanto in Francia quanto in Russia; e tanto con la lil>ortà e })Cr la lil>ertà, quanto senza e contro di essa: non hai tu dunque letto, ohe le giovani reclute clella Duplice, qua o Ht.cominciano a rifiutare, non già di partire por ht guerra, ma semplicemente di I)ren• clero in mano un'arma scariea e inoffensiva, e d'impa– l'arne l'uso por un'e,•entualità. sia pur lontana ed imJ>ro– l>a.bile?Non hal tu letto, che, messi di fronte alla folla tnmultuante, i soldati hanno altrove recisamente rifiutato di ngg1·edirla, di far fuoco, cli innastare le baionette?

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