Critica Sociale - Anno XII - n.5-6 - 1 e 16 marzo 1902

CRITICASOCIALE 95 bile, o l'ora della giustizia (quella possibile in questo sbilenco mondo borghese) non tarderà molto a suo• nnre anche per loro. >'frt1tz• KrTonE }'AUlf:TTI. Serh•o il nostro cgreirio colhtborntore, verso la fino dell'articolo, che dallo nuo,·o rli~J>o~izioni ch'egli c.11- de,gln emergerebbe u la ~crio precisa e definita dei di– ritti o dei doveri • del mne,tro. L'articolo, per altro, Illustra bcnsl i diritti, ma del do,·ed non fa motto. f: questa unn osservazione che nd alcuni parrà pedantesca, ed esige perciò qualche ))nroln di SJ)iegazione. L'Oilsen•n.zioneuon si dirlqo nll'nutoro dell'articolo, nu\ in genero allo ngitazioni del lrwomtori i11tellettuali (mae– stri, medici, im))icgntl, ecc.). Nello quali - se l'imprcs– slouo nostrn ru esatta - cl 1mr\'Osompro di trovnro una. siugolnro dlmcntlcania degli interessi del servizio a cui quel lnvoratori sono addotli. Ci 1>aroche in questa di– menticanza sia una grande ragione di debolezza dello agitazioni medesime. Perchò si deve a cotesta dimenti– canzn se Il pubblico, ti cui interesse non è punto stuz– :deato, non presta nleuna attenzione ai lamenti ed ai reclami di quei lavoratori: essi muoiono nel chiuso delle loro associazioni, nella pubblicità clandestina dei loro giornaletti proressionali. Che malo ci sarebbe, chiediamo, se occupandosi dei diritti degli insegnanti, i maestri mostrassero di occu– parsi anche a titolo uguale, degli interessi della scuola? E i medici condotti raccllsero lo stesso 1>cr gli interessi della pubblica saluto? 11una caui;a aiuterebbe l'altra e Il pubblico sarebbe trascinato, dall'opera dei più inte– rwati o del più competenti, a diventare, per entrambe, il loro alleato. !la in genere - o salvo lo solito lodevoli eccezioni - questo non avviene affatto. Si direbbe che i lavora– tori intellettuali temano di porro tro11pa carne al ruoeo, o elio I quattrini e lo cure, dato nl servizio cui essi in– tondo1101debbano convertirsi in un tanto di meno por loro. SnroblJo come se del vetturali pn,•entassero un dnnno dnl ratto che si studiassero <lei progetti o si vo– tassero dei soldi por aprire o migliorare delle strade. SI dirà che ai doveri pro,•,•ede - nuche tropJJO- In ,•lgilanza delle autorità scolastiche e che non ò di do– veri che dHettìno le classi sfruttate. Che d'altronde il miglioramento del sen•izlo ò implicito nelle loro richie– ste: migliori stipendi o cresciuta dignità. di vita fanno migliori i maestri, I medici, gli impiegati, e con ciò si migliora il rispettivo servizio. lntlne ci si domanderà perchò lo stesso rimprovero non si movo da noi agll operai manuali. m~pondiamo che, parlando di doveri, non alludiamo al doveri strettamente individuai!, sui quali vigilano ap– punto i direttori, gli ispcttorl 1 I provveditori ed i Con– sigli scolastici: ben~ì ai do,·erl di classe, all'azione che tutto Il ceto, per esempio, dei maestri p0trebbe, YOlendo, esercitare 11erchò rosso migliorato il senizio dell'istru– zione popolare. La leirge dell'istruzione obbligatoria ò rimasta in gran J)arto lettero. morta: Relazioni ufficiali cl parlano di villaggi senza scuole, di scuole senza sco– lari, sHunto in locnli cho sembrnno porcili, prive d'aria, di luce, degli attrvz1.I pilt necessari I. Qunndo mai si notò un'insurrezione di maestri J>Ordenunziare, J>erfar ces– sare una. cosl obbrolJrioM conlllzione di cose? I~ 10 stesso - mutatis 11111ta11dis - IJcn potrebbe dir~i per altri hnp0rtanti sen•lzii del Comune, dello Stato e della. Pro,·lncla. E quanto nlla connessione necessaria fra il migliorato o stato degli individui e quello del servizio prestato, non ò rorso vero che il pubbli('O coglierebbe assai meirlio questo nesso necessario quando ,·ede!se gli interessati agitar~i, insieme e con pari lnteusitù, per entrambi i mi– gllorame11ti? Nè regge, salvo in minima parte, Il raffronto co,::li OJ)Cral.Questi sono, in ,::cncratc, i servi, non i direttori dell'industria, il cui andamento d'insieme sfugge com– pletamento nt loro J)Oterc. I maestri, i medici, i farma– cl.'Sti,ccc., si tronrno ilweco - so ci si consente resJ>rcs– slono - tuttora nel grado delln J)iccota industria, nella quale l'n.zione 1>ersonalc, la. volontà o l'intelligenza per– sonale hanno eonsen·nto un'inttuenz11 decisiva. Un mnc– stro può essoro un pedagogista eccellente; un medico può ruuzionaro benissimo da 81\nitnrlo comuna.le JJer In pubblicn igiene; laddove ben di rado un OJ>eraio,flnchò duri Il preseulo regimo en11itnlislico, può acquistare lo nozioni uoccssarie n portare i J)ropri consigli 11erl'in– dlrlzzo dell'azienda che si scn·o di lui. Aggiungiamo che l'ngitnziooo e la resistenza rh•ollo n. migliorare le condizioni della vita operaia hanno un'influenza automatica - 1mrchò siano costanti e non ecce.sshe -- nel senso di stimolare il progresso indu– striale. Le ragioni sono troJ)pO noto e furono anche in queste colonne trOJ)PoriJ)etuto J)erchò sia necessario di insistervi. Del resto non ò da oggi che noi andiamo predicando dover anche il movimento operalo u.seire dalla. cerchia. augusta della lotta J)uramente istintiva delle coalizioni e degli scloJ)eri poi miglioramento diretto dei salari e degli orari {lotta che va ben presto ad urtare contro il muro degli interessi dell'Industria e del 1>rofttto padronale) o dO\'er cominciare a preoccuparsi degli interessi genernli, dirigendo la sua azione polltlen alla conquista di <1uello condizioni di J)rogresso lndu.strlnle che sono la len" pii, 11otento - benchò agisca indirettamente - anche poi miglioramento dolio stato operaio. Co11cludcndo, n noi paro cho In cagiono prima. e mag– gioro dello scal'SOsuccesso che trovnno, nella publJlica OJ>inlono,10\'arie o in questi ultimi tem))i frequentissime agitazioni di professionisti e d'im1>leg1tti,stia in questa loro unilateralib\, nel gretto 1>artleolarismo onde i pro– motori non si sanno elevare a vedute interessanti il grnndo J>ubblico, nel quale soltanto ò la forza che aiuta o rende pcssibilo ogni sorta di riforme. Se snpcs• sero tutti questi bravi funzionari come aJ>paiono noiosi e quanto sono non letti gli inftniti memoriali onde ar– fliggono la già sofferente umanità. I E 11erchònon ci si giudichi Ispirati da un J)essimismo sistematico, ceco che 11lamoben lieti di notare un sin– tomo confortante - J)roprio net eam110dei maestri - dell'azione piì1 larga che auguriamo. Ln Sezione di mae• stri della Camera del Lavoro mllane.,o sta pensando a fondare una. scuola pop0lare che, a1giungendo tre nuovi nnni di classe ai tre della elementare obbligatoria, ac– compagni I fanciulli ftno nlle soglie dell'adolescenza ra– cendono c.lavvero del lnvomtorl e del cittadini completi, e pare che il Municipio aiuterà questa iuiziativn. Noi ,mremmo fiori di vedere in ~lilano attuarsi - per virtt't del maestri eoadiu,•nti dall'elemento operaio organizzato o eia! ì\luuiclpio J)OJ)Ollll'O - Il ])l'imo escmJ)iOdi Ulll\, e,tcn~lono della. seuola, qunle ò richiesta dal J)rogramma minimo do\ nostro 1rnrtlto. (') Si agitino i maestri d'ltnlln 1>creosl nobili scoJ)i; ini- 1 1 ) c.uu: u. Dt:r. 1 •.H(UI.O DI :Mll,A,);0: l'tr lfl S<H0/(1 :,,OJ'l)l(lr~; J)ro• po,tc e 11roljTamn1l per un C'"l)4!rlme1,1io111)Ulono. - )Ulano, 1,0:,

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