Critica Sociale - Anno XII - n. 1 - 1 gennaio 1902

CRITICASOCIALE 15 ,•ita italiani\ o, come la chiamano, di risorgimento delln. patria; che l'nlloro 1 gocciante sangue, del patrio riscatto ro,.sc sfrondato flno nl rusto; che dal logorlo di sette lustri si scorgesse nlllno il traliccio che sta sotto al ve!• luto iridescente dei santi ideali. :Xon vorrei esagerare, ma mi sembra. che a questo dramma hanno un 1>0'col– laborato Crispi 1 'l'nnlongo, Giacomclli e tutta la banda. Ijo intitolaste J vincitori; potevate ugualmente battez- 1.arlo J commell(falori, che son Il, nel bozzolo 1 in pro– cinto di sfarfallare. - Voi aYete, in realtà, giuocata una carta rischiosa. Potevate scegliere - JlCrla morale della !o.vola vi anelava assai meglio - una guerra, cc no fu– rono tante, odiosa ed ingiusta; avete scelto, si direbbe un tou1' de force, la piì1 giusta delle guerre e la pil1 1 fra noi, popolare: quella della nostm indipendenza. Dico che ru un ardi monto: ò risar1uto infalti che perfino i più autorernli e sinceri apostoli della paco universale (la s •io dunque da pnrte i deputati cho vanno ai Congressi della pace come le cocotles "anno alla predica) ranuo, 1>erguerre cosiffatte, le loro riscn•e. - )la la bestia umana v'è saltatn ruori 10 stesso: "oglio dire la bestia umana ufficiale e borghese, che ò la sola bestia, nella storia moderna, degna di menzione e di riguardo. Infatti, quel vostro signor Lissnndro, negoziante astuto, tenace. corretto o senza scrupoli, che presenta il conto u5uraio dei sacrifici che altri reco e che egli avversò, e quel Don Mauro, prete spretato e liberale, sempre prete in rondo, mezzano di forniture avariate, forse spia dei tedeschi, uomo d'ordine per eccellenza fin che non Io toccano nella roba, ribelle per la roba se non a.vesso J)aura 1 e che finisce ))reretto di NO\'ara. - non son essi i simboli viventi cli questa borghesia, rifatta e salita, che si deruba a ,,icendn. e fa insieme camorra 1 e, inta• sctitì i frutti del ma.I di tutti, rimangia allegramente le promesse e i generosi ideali in nome dei quali ha mandato gli altri a morire? Nella sil/1011clle di Gaetano('), il gaudente rnnrarone e volgare che ra il male per in– coscienza e per spavalderia, non rifiorisce, simtato, il tipo dei nostri demagoghi di ieri, oggi uomini di governo in Italia, un tipo che solo fino a qualche anno fa si JJO• tovn appuntare di caricatura? Nelle figure di Caterina e cli Ortensia non v'ò 'tutta l'immensa 1mssività delle no• stre donne - pi1'1 buone e pili oneste degli uomini - ma la cui bont1\ non conta nulla nella vita, paralizzata. dalla grctte1.za di s1>irito e dalla ignoranza? }; JJep– paccio? Kon ò esso ror.~e la sintesi del 11opolo 1 di questo 1>0110\0 bonario, c1·eclenzone 1 dalle idee confuse, generoso anche - forse generose per dabl>enaggine -- burlato eternamente o sacrificato ? E dietro il J>OJ)Olo, la plebe - la plebe innumere"ole, senza voce 1 senza 1>ersona. Questa non s'affaccia nel dramma, come non s'affaccia nella ,•ita roale, o solo per mettervi un Jamonto - cui nessuno lu\ tempo di badare. t: Carlino Oorlu, il fucilato sediconne, personaggio cho non si vede, vittima. di uoa giustizia. che, per quanto tirolese .e sommaria, poco ha d:~ irn•idiaro a quella pae– sana. e togata. t: il mutilato del terzo atto, cui la pro– s1>ctth·aattende di suonare per le piazze l'organetto di Barberia. È il Molinaro, yavroche ratto adulto, barabba matricolato, solo un J>O' pili onesto dei galantuomini. t In, maclre di Fa.ustino, la Yicentelli verbosa e analfal>ota, cosl analfa.bct:i cho non apre neppure la. lettera del tiglio, seppellito qua.si prima. che morto. t:, infine, il patatucco as:,ebto, che anch'esso non si Yede, ma che fa -r:etltre accanto a sb tutta una crociera di 1>0,·eri infermi dolo• a o ranti, carne dn, beccheria poi chirurgo militare, cho si rallegrn della morte, In quale gli ra. un po' di spazio per le operazioni .... Tutta questa gento b ben essa la guerra - della guerra stl'Umento o bersaglio - ma non sono, essi, abbian Yinto o perduto, non sono, sempre, che i vinti. E Cesare? - lo non vorrei che del dramma, chi "O· lesse proprio ad ogni costo spremere una tesi, s1>rcmesso questa: cho fra tanti farabutti c'ò un onesto solo; o quel solo 011esto ò un \'igliacco. Quando cessa di essere vigliacco, diventa un assassino anche lui. Che! l'n1>0- teosi, dunque, della Yiglìaccherìa? Ma io non ,,oglio Jlroseguiro l'analisi. D 1 altroncle, il lettore ha qui il lil.lro; lo legga e, se sa, lo capisca. Certo ò che il vostro dramma, come accennai da prin– cipio, supera In. tesi proposta e, seguendo la traccia. della \'ita, sfonda il programma. 10 temo che questo possa rani perdere il premio. I. \'Ostri eroi (qui la 1>a– rola. ha entrambi i suoi significati) non sono accomodati con sa1>iente artificio nl tema che ,•'era suggerito. Certo, la guerra. guerreggiata. porge alla loro bestialità. una eccellente occasione di , 1 enire a. fior di pelle e di sfo• garsi. i\ta. ben anert.o il lettore che quella stessa. be• stialità anche esisterebbe e si sfoghernbbe, sotto altro forme e non migliori, senza. il rombo del cannone che Il glie ne ha dato 1>retesto. Esisterebbe e si srogberebbe flnchè "i sia nella società una guerra qualsiasi, di egoismi organizzati o reroci, di soJ)raffattori e dì so1>raf• fatti, una guerra in tem1>0di J)ace - guerra di classi. :No, non ò il massacro cli ìUagenta il 1>resup1l0stoneces– sario perchò Suor A fra si a.p1>ro1>ril, con divota unzione, la. crocetta. d'oro, IR reliquia. unica d'un pove1·0 morto. Ma il merito ò ,,ostro di non twer acconciato l'in– gegno al letto di Procuste - di a.vere allargato il pro– gramma, cosl che coinciclesse colla verità. Oli spiriti acuti e sinceri non eroderanno perciò che lo ripudiate. LR teoria, ogni teoria, ò monca e stecchita; l'arte la. completa. flettendola. al disopra del vero. f; vostra la colpa.? I.a \'Ostra ò un'opera. sincera: mo lo dice l'impres– sione profonda che mi ha lasciato; mo lo dice sopra– tutto l'essermi parsa. d'un getto, questa. che pur esce da due diversi pensieri. Solo il crogiuolo del vero pote,•a darvi la perretta fusione. Villusio110 fu così forte, ch'io, scrivendo queste righe, non \'i potei separare 1 m'obliai a parlare ad entrambi 1 come se entrambi mi udiste. E1>· pure già da sette giorni si addensa la neve sulla tua rosse desolata, hlggill a Musocco, mio J)overo, mio buon Pompeo ! L'amaro senso della 1>enicace ironia della ,•ita, che gettasti a piene mani anche in queste 1>agino pur laddo, 1 e sembra che le sonoll il sorriso, dì', tì tor– menta tmcora nel sotterraneo rifogio? F'll,11'1'0 'J'UIIA1'1. Del llrcww1a l YINCITOlU (fin.guerra) di ]>o:i11•t-:o Bt:TTIXJ e l-:TT01n: A.1,u1xr esiste anrora qualcheescm– vtare ,>re:otso la, CBITICA SOCl'Al,g. Jl 1Jrezzo,franco tli JXJrlo,è L. 1,50. 1;· sotto i torciti: LeLeghe diresistenza e il partito s cialista So1nmo1•io: I. Debbono lo Ci1111ero del lnvoro dh·cnlaro ROCI•• liste:' (C. Trer:111 - li. ,·arlazi<>nl 1111 tema dell'ar1lcolo 11reee– dente v·. Turai,) - lii. l,O atl'ermulon1 1oclal11te del Conirre110 di noloirn" (I. IJOt1om,1 - n·. soe1a111n10 contadino e anarchismo reazionario (G. l'o110/o) - \". lUallel!II.O soclall;Jla l1'".T11raU), L'n opuscolo cli 1x1gine 48, centesimi 20. (l)rc~·so la Criticn Sociolo).

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