Critica Sociale - Anno XI - n. 9 - 1 maggio 1901

136 CRITICASOCIALE ANCORA LESPESE l!ILITARI E L'KCONOlllA NAZIONALE Conferme e riprove. 1 1 > Co11fessio11i del JJresi<le11te <1elCo11siglio,011.Y.011ardelli. - A/la. J'icerca, <lei t'imedi: la co11i;1>rsione della n:u<lila. - Un I·/corso storico. - J,a coIIce,·sio11e clell<i n,ullla 110,i è 1JUSSibilese uon si t·id11co1101n·lmale spc.'lemilitari: ;,, oy11icaso i suoi ra11tagf/i sareb bero oggi f11sir111ific<mli. - Jmpodamo dall' U11gheria 1 - 1.AJ, tJ)cse militari e il n<l<lito tlel 11ostro paese; n,trroufi co 11 l'J11ylliltcrra 1 la F"r011cla,la Germa11ia e I' Austria-U11r1heria. - Quel eh, lascia U Fisco, di re11<1ita media, al cittacli,io italia110; rntfro11ti come sopra. - Ostacoli naturali, clemogroflcl, '.J«>!lrO(ici, commerciali, al vrO!frtS!JO economico in llalia. - llllJJl'ObabilitlÌ di guerra iii EurOJJrl. - Arm<w1t11IO cU{e11sii:o. - Setta11fllmilio11i, cli 1JOssibilieconomie. Nell'ultima discussione milltnro ancnuta alla Cnmcrn, nel combattimento di cifre nl qunlo la Critica J)oi:tò un cosl utile contingente, la miglior prova d'aver noi detto Il "ero ce In diede !'on. J':nnardelli, presidente del Con– siglio, nllorchè dichhtrò di non voler esaminare le SJ)CSC militari della Germania e dell'Austritt-Ungheria( 1 ). Questo lìOno infatti, in proporziono assoluta e relath•a, molto inferiori alle spese militari d'Italia, ris1>etto alle forze contributh'e del bilancio e dell'economin nazionale. r.a ragione a.ddottn a giustificare quel riserbo, cioè clic la plurnlitÌI. dei bilanci di quegli Stati rende lo spoglio (lifllcile e malsicuro, non è c:ho un J>overopretesto fuggi. fatica, data la cbinre;,:;-;acolla qunle oggi si compilano i bilnuci e dati gli spogli che ne vengono fatti ogni anno più volte dallo 1rnbblicazioni officiali e non officiali di tutti gli Stati, anche dispoticamente governati. Del resto i vrosJ>etti militnri poi l.iilanci in Germania sono due, come da noi, e in Austria-Ungl1eria sono quattro; i l.iilanci di Stato sono tro in Am:;tria e sci in Oermanin, se si Yoglin limitarsi ai 1>rincipali, che assor– bono da soli G miliardi di franchi so1>ra C miliardi e 473 milioni di entrate per tutti gli , tati germanici. Ln fatica. com))utistica 1 come si vedo, ò ben lieve e i ))eri– coli di errore non sono maggiori che nell'esame dei bilanci degli altri Stati. Quel riscl'l..10fu dunque In conresslonc tacita della sconfltta. Nò basta. L'on. Zanardelli consentì agli onorevoli For– tunato e Fortis e, aggilmgiamo 1mre, nuche a noi, che lo entrate del nostro bilancio destinate ai sen 1 izi eh 1 ili sono scarse cd insufficienti. ~:gli ammise inoltre che, 11 tl differenza cli altre nazioni, le quali consacrarono gli turni di pace alla riduzione o alla estinzione clel debito J>ubblico, noi lo aumentammo 11• Il che diminuì di altrct– tnnto, naturalmente, lo entrate (liSlJQllibili. ~.fa la dimi– nu;-;ionc non danneggiò se non i ser\'izl civili; le s11csc militari non Yollero patire riduzione. Esse nnzi aumen– tarono a tutt"oggi il loro )leso, sulle entrate disponibili, del C,70 per cento, mentre lo stesso caÌ-ico militare, nello stesso periodo, climinui\'a in Inghilterra, a fa.Yoro delle SJ)ese ch 1 ili 1 dell'S,20 per cento, del 5 1 84 in ·Francia, del 10 1 22 in Germania e dell'8,26 in Austria-Ungheria, come già dimostrammo (pag. 36).1!:decco smentita un'altra volta, In base alle ammis .:.ionidel Presidente ciel Con– siglio, la bugia dei militaristi, rwer nol diminuito in qucst 1 ultimi tempi il gra\'IUne militare (mentre noi soli, nl contrnrio, lo abbiamo aumentato) e l'iliadihi la YCritò. da. noi mciisa in luce, cho l'ltalin sola, nel corso di 1>ii1 lustri dal 187G,ha trascurati I servizi civili ad esclusivo vantaggio delle SJ)ese imJ)roduttiYe e in una misura che (1) \'cggasl Cr♦ti.M Soeilllt, 19011 N. 1, s e"· ) Tornata S) marzo IS)J. l B non 1•otern non sinistramente inlluire sull'incremento economico e morale del 1u1cse. Accennando al debito pubblico cceessh•o, !'on. Zauar– delli mostrò di \'aghegginro una convcr;,ionc della ren– dita, <talla quale ri.5ultassc un risparmio di 50 milioni d'interessi, ri~pnrmio che potrclll>e tlevolvcr:ii ai servizi ch•ili; e tutti gli fecero eco, ))rimi di tutti i finanzieri che da siffatte 01>crazioni attendono gloria. Era anche il sogno del l\lagliani in un momento politico singolar– mente analogo all'odierno, e non meno sra,,ore, 1 ole del– l"odicrno a una con,•ersione ,,olontaria della rendita; anche allora nuo,·o regno, nv,·ento della Sinistra nl po– tere, promesse di sgra, 1 ii, aumento di spese militari, corso forzoso, sul tappeto la gra,•o questione delle tariffo doganali, e minaccia di crisi economica. Sola diversità, ma tutt'altro che indifferente, a turbare l'identità dOI ricorso storico, il J)artito socialista, allora n1>1Jcnana– scente, oggi i1wece capace di resistere e di impedire il rinno,•nrsi dei disastri e dello delusioni che contrasse– gnarono quel primo esJ)erimento della Sinistra al J)Otere. Ma quand'anche la eom 1 crsiono della rendita non fosse per ora, come era allora, un ,•nuo miraggio, il couse– guilille risparmio di 50 milioni e la devoluzione di esso alla J>arte dis1>0nibile e.leil.iilancio scemerebbero di unn. cifra insignifl.cnnte il gra"nme delle spese militari. I.o entrato disl)onibilì, infatti, salirebbero da S67 milio11i, quanti sono attualmente, a 917, o la percentuale llcllc sposo militari sulle entrato disponibili scenderebbo da 41,70 a 39,40; un percento SClllJll'C SUJ)Cl'ioredel dOJlJ)iO a quello della Germania o dcll'Austrin.-Ungheria. 1:: quindi anzitutto indispensabilo una riduzione nei dispendi militari che, rafforzando il bilancio e il credito dello Stato nel presente o pel ruturo, renda possibile la com•ersiono della rendita. Sarebbe <1uesto un J)rimo 11asso \'Crso quell'equilibrio fluauzinrio, al quale da tanto tem110 in Halia il debito e 11il1ancora i folli dispendi militari oppongono un insormontabile ostacolo. Oarò ancora, a t-al proposito, un esem11io 1 offerto non già da 1>otcnzc di secondo ordine, come il Uelgio, l'O– lnnda1 In Scnndina.vin o la , vh:zern 1 le quali, meno nggrnvate da cscl'citi permanenti o dn flotte, sono quasi tutto pili ricche dei grandi Stati o tutte, anche la Spagna, 1>iì1ricche dell'Italia.; beniì dall'Ungheria, uno Stnlo giovnne come il nostro, che ha. 19 milioni di abitanti e un territorio pili vasto di quello dell 1 Jtalia. Sarà chiaro cosl come, non solo risJ)etto ai vecchi Stati, ma anche rispetto ai nuo"i, la nostra situazione economica. non potò progredire, a cagiono delle ccccssi\'e spese militnrl e del carico estenuante del debito. L'Ungheria ebbe nel 1876u11'entrata puUblica, desunta dal consuntivo di Stato, di 581 milioni di corone (una corona. L. 1,10 circa) e nel 1900 un'entrata. dj 1000. 1~: <lunquc in 24 anni un aumento assoluto di 479 milioni e una J>erccntuale di aumento dcll'S2 1 mentre l'Halia, con un bilancio di 12s0 milioni nel 1876 1 non ebbe nel medesimo periodo se non un aumento assoluto di 385 mi– lioni con una 1>ercentualo di aumento del 30 (pag. 54). Ma altre differenze appariranno meglio dal quadro se• j!UCUte: Ungheria 1876 1900 mun De\Jllo l61>eso rnlllfarl Pmu1u11 u:11• t111111 -- -------- ~r!,t(llll lilifll M:lil11Prrmlnlt lilttl Ptrw•lult a .j Hlll ti tl~~:it .',~: ,;. __:::.. = ••1p11IRhl1dnar1 ~ 581 185 81,80 77 10/»0 45 55 I 0G0 294 28 1 - 99 13 1 - 37 63

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