Critica Sociale - Anno XI - n. 9 - 1 maggio 1901

140 CRITICA SOCIALE ri(orma per la quale sin soppresso J'accenno aJl'cc- I che invocano a gran voce il migliora.mento delle loro citamento dell'odio di classe, conservandosi il resto, I sorti ; ch\ll'altro Io stesso Governo, che ha manifestato e sia pure abrogato il corrispondente articolo 24 l'intenzione (o almeno lrt manifestò il ~linistcro pre- dcll'J.,:ctitto sulla stampa. cedente all'attuale) cli modificare Je disposizioni vi- E torncrcblJe vano sostituire quell'accenno con gli genti sull'istruzione primarh1. 'l'anto piì:, opportuna atti cli Violenza del Codice germanico, poichò non questa. agitazione ora che i socialisti stanno caldeg- inclichercbbero altro che l'isti~azione al delitto, nel giando unA, legge regolatrice sul lavoro delle donne Codice già t>rc,·ccluta. e dei fanciulli; impcrocchè la riforma dell'istruzione G. n. htPAl,L(?Ml~KI. elementare varrebbe ad integrare armonicamente questa legge. n nesso logico delle due riforme è anzi così naturale, che il prof. Rossi ])oria, facendosi sul– l'~+vanli/ propugnatore della legge sul lavoro dei fanciulli, riconobbe necessario che essa non si dis– compagni eia un 1 11ltra, rifonnafrice dcll'orclinnmento dell'istru1.ione elementare (Aranti! ·N. 1892, 27 ot– tobre IV00). N B. Che l'al>oliziono degli nrticoli 247 o 2j I Codice pena.le - e non solo di questi (nel nostro programma minimo sono parimenti contemJ )la.ti l'art.. :l della. Leggo cli P. S. circa le manifestazioni sediziose non costituenti delitto, e gli articoli 165 e 167 Codice pena.le , relati"i agli sciOJleriJe non solo, a nostro avviso, della parte relativn. all'odio di classe, ma. anche delle altre parti dell'art. 2-17 1 le quali tutto riguardano pretesi reati di O)linione o di tendenza, llOichè dove il pensiero abbia virU, di diven– ta.re azione è gill., in modo anche trOJ)pOgenerico e J)e– ricolo1;0,punito come istigllzione 110n accoll<t - che co– testa abolizione, dunque, sia necessaria o una delle prime da. cavarsi fuori dal limUo del programma minimo per farla soggetto di agitazione concl'eta, questi~ è anche nostra opinione. Ciò non implica però, nò crediamo sia nel pensiero de\1 1 illustre penalista palermitano, che una agitazione concreta in proposito sia cosa utile iniziare in' questo preciso momento. Chaque jour sa lttclle, come dicono i francesi, e come faw,o i pratici inglesi; e il proletariato, che ha oggi sulle !Jraccia, in Jtalia, la cli– fesa del diritto cosl ferocemente insidiato alla organiz– zazione proletaria, le questioni connesse del dazio sul grnno, degli sgra"ii tributari nei Comuni e delle spese militari, la legge sul lavoro delle donne e dei fanciulli, ecc., non può nè dc,'e - a nostro avviso - J)Orrc altra carne al fuoco. La base di ogni uiteriorc rirorma è il conqui– stato diritto alla. organizzazione e alla civile propaganda; il concetto socialista è orga11ico e ugualmeute organico dev'essere il suo inclil·izzo tattico. Ma intanto non è inu• tile cho una questione, come quella sollevata dnl nostro amico di .Palermo, cominci ad essel'Cagitata nelle Riviste e nei giornali del partito. La stessa osservazione, che f11cciamo<1ui,potremmo riJ>eterc per la JJroposta.che fa pii, oltre l'amico $J)adoni a ftwore della effctth,a. attuazione e dell'allargamento dell'i.struziono obUligatoria, e per quant 1 nlt.1·0 JH'OJ)Ostc analoghe sbocciano qua e là. in seno al partito. LA CRITICA. I SOGIALISTI PER L' STRUZIONE ELEMENTARE J.e leggi son, mi, clii J)OII mnno nd esse? ~11110,IKIICllèIl ))tlSIOr(J (:l\(l ,·1 guldn U11111l11nr 1mò, m11uon lm l'un~hle fesse. Jhsn:. Il còmpito prcsc11te dei partiti popolari dove essere di preparare il terreno per rendere difficile il ritorno della reazione, propugnando riforme che valgano Op• portunamcnto a scongiurare il ripetersi dei moti im– pulsivi della fame od a sph.urnre• al popolo la via della. sua elevazione materiale e morale. Al primo intento mira P:,gitazione promossa dai socialisti per l'abolizione del dazio sul grano; al sc– conll.o scopo dovrebbe provvedere, tra l'oltro, un'agi• tazione per una efficace riforma dc!Pistruzione ele– mentare. Il momento non potrebbe essere in rnro più pro– pizio per una campagna siffatta. Da un lato i maestri B10 1meca u1no n1arcc . .. L'urgenza di tale riforma non ò chi non vcgga. Frutto del movimento liberale contemporaneo e immediatamente successivo al risorgimento (>atrio, il principio dell'obbligatorietà dell'istruzione elementaL'e fu riconosciuto nella legge organica del 13 no– YCmbre 1859 cd espressamente sancito ncll\tpposita legge del J 5 luglio 1877. So non che, poche leggi sono rimaste in ItaJia nella loro llarte essenziale quasi lettera morta. come questa, in modo che, dopo pilL che 23 anni dalla sua promulgazione, noi dobbiamo ancora deplorare una percentuale altissima di analfabeti. QuaJi le cause che hanno portato alla poca osser– vanza cli eletta lo~gc? ])ne sostanzialmente: una. d'indole polit.ic ,i e l'altra d'indole economica. ])a una. puhblica1.ione ufficiale uscita sul finire dell'anno testò decorso, la Retazioiie, a, S. 11'. -il Mi– nistro della JntUIJliai -istruzione, sufi'istruzioneelemen– tare nel 1897-98, si può avere un'idea del modo come i Connmi trascurino o sdegnino di osservare le di– sposizioni pili importanti delle leggi e dei regola– menti sull'istruzione primaria: omissione cli compi. Jazionc degli elenchi degli obbligati a frequentare la scuola, omissione elci richiami e dell'applicazione delle ammende stabilite per i genitori renitenti ; lo– cali insufficienti, inadatti o ncldirittum imlecenti j insufficienza di maestri, ecc. Questa inosservanza e trasgressione manifesta delle disposizioni cli Ulm legge fonclamcnhtle dello Stato <.h\ parte dei Comuni, con Ja. compiacente tolle– ranza. delle autoritìt governative (1), questa avver- (1) SJutomallca è l'Indulgenza e IR rnsscgnM:tone, <llremo cosl, cd:,tlmm 1le11eRutorllà go\'crnatlvc dl fronte nllo sconcio grn,,1ssln10 dcll'ln0Her1•m11.a della leggo sutl'lstru1.!one clemcnture olJLJ\lgntorla, In <Jtmle è puro lilla legice dello Stato, 11crlo meno come quelll\ cho 81:\blll.i!CC l'nllquotn &ro,•ernalln\ dCll'lmpost11 fOIHll!\rlil,NcUn Rela• 1.lone umclfltc nitra voJhl citata (R l)Rgt ccxt.111 e segg.)i dopo cnun– clnto 30Jc11nemente H prinelt)IO c11e ~ è 1tou,·e (ltl .u111isltn>, lltllt tmlorltù scola~t..:1,e p1·ori11ci.<lli t dei l'om,mi di- c111·a1·t l'osurn111.::a t.S(l/1(1 t COIIIJ;/tl(I dell(I lt(l(/e 1;11111'Jsl1·11:i011t O/;/;/igalQl'fll "' si sog– giunge subito el,c, dnto 11cnso che tutti ottcm1)crnssero n questo loro dovere, ~ accndrcl)bt'l che In molti Comuni le 11eolnresc11e llilllrc\Jbcro ll'I un numero di Rll1C\'Iche nè Il ree,'Oltuncnto C0118c11te, nè le nulo s~olnsllclle 11otrebllero contenere, nè I maestri Sll.l)re1>1,ero go\'ernnrc, e snrebbe 11ecessnrlo quln<ll trovare cd a\lcstlre subilo 11110,·1 loc:11\ e assumere nuo,·I t1u1cg111rnt!, e si <lovrcl>bcro sullllo modlllei,re, !)IÙ o meno, In tntlc le provincie del regno le tabelle della ClllSSiflc<1.::lo11t scotust1ct1, stablllle con decreti del Prcrettl sceon<IO11,·oto (lei Con• sli,cllSC-Oln&tlcl 1>ro,·1uclnlJ,.. f:bbcnc, dopo 11!Tcr111nto clHl Mln1stero, nutorllil seolttslle11e e Comm11111mnoH dm·cre di osservnl'c In legge, <loJ)o111n,·cr conressnto che, se si osscrrnssc In 1ei:n::c1 lllsogncrebllo ruro 11ucstoo 11ucilt'1'1tro: n (Juale concLustone credete ,·ot che vcni,c11 Il Helntore untclale? A questa scmJ)ilcemcntc: di a wnmtlttrt che 1 tlalt lt cfl'costw1.::e c1tt11afl, 11011Sili JltMs,tiUe cl1iamm·t MW sc11ola t11t1, , fm1ct11lU rllt docrel>be,·o f1·e11ut11l<ll'l<1 ~ 1 E Il )llnlstro t\-011!11ubbllen lstruilonc, rls11011(lendo, IICllll seduta del se1rnto 2::1 dtccmbre 1!100, llll'Oll. Bcllronl ScRlla, che lmnentò In coormo differenza tr,, Il numero del bnmblnl clic n,·relllle l'obl.Jllgo

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