Critica Sociale - Anno X - n. 23 - 1 dicembre 1900

CRITICA SOCIALE 367 che la socializzazione sia irremediabilmente inferiore alla privata intrapresa. Codesto significa soltanto che, finchò i brevetti sono monopolizzati dalle Compagnie capitali– stiche e flnchò non vi ò modo di espropriare queste Compagnie elci prodotto del genio inventivo, la socializ– zazione non ò sempre un affare \'antaggioso. Trarre altre conseguenze da questo fatto sarebbe erroneo ed assurdo. i.\[a. proseguiamo. Una Società coo1rnra.tiva di \ayoratori impianta. una industria 1 formando così un primo nucleo di Società socialistica. Questa. Cooperativa però, non avendo capitali pro1>ri 1 ma avendoli dovuti chiedere al credito ad un tasso ele,,ato, e dovendo in pochi anni anunortizznre le spese d'impianto, si trova in bre,·c in una condizione cli inrerioritù. rispetto alle industrie ca– pitalistiche. In breve questa Società. coo11erativa ò vinla nella inevitabile concorrenza. Ebbene, potremo parlare cli una inreriorità economica della socializzazione? Per nulla affatto: noi Mremo ~oltanto autorizzati a conclu– cle'rc che, nella presente rase capitalistica, un esperimento socialistico lia. molte 1,robabilità cli non 1wter resistere. Ma passiamo ad un altro ordine di conside1:azioni. ,li, Leone, quando parla cli utilitù, si riferisco sempre alla utilità dei contribuenti e lici compratori. Una Compa– gnia assuntrice del gas può risparmiare qualche migliaio dì lire al Comune e può dare l'illuminazione ai priYati ad un 1>rezzoche ò il minimo possibile, quindi " Pcgoi– smo umano ò soddisfo.tto egualmente bene anche sotto l'egida. della pro11rietit privata,,, quindi " la socializza– zione clh•iene lll~a. questione di forma ,,. .Ecco dove ri– siede l'unilateralità. del concetto; l'utiliti\ qui ò rigu:H– data da un punto di vista. unicamente, e diciamolo pure, grettamente economico. Ma. i lavoratori, che Jll'Oclucono questo gas, saranno essi egualmente soddisfatti tanto se rimangono alle c;lipendenzc cli un capitalista., quanto se pas:'.'H\.11O a quelle <li un Comune, che può essere reazio– nario oggi, ma che può anche essere democratico do– mani? l: la soddisfazione morale di aver soppresso il padrone, sostituencloYi !a sovranità collettiva 1 non dovrà. proJ)rio contare per nulla? L 1 abolizione del JH'Oflttonon deve essere riguardata sol– tanto nelle sue conseguenze economiche, ma altresi nel suo significato etico. Il socialismo non ha soltanto dello giu– i.tiflcazioni nella economia, ma no ha pure nell'etica. Anzi, da un certo punto di vista, direi quasi che queste ult,imo soverchiano le J)rime. ll socialismo non è nò in un libro, nò in una teoria. Noi possiamo ritenere erronea la teoria del valore di Marx, 1>ossiamo non ·credere al rapido accentramento <le.Ua. ricchezza, ma. cou ciò u.on .distruggiamo la ba.se fo_ncln.mentaledel socialismo, la quale' ò nel sentimento di ingiusfo•.ia che emana dal dominio economico e poli– tico di una classe sopra un'altra. fo fondo, di tutta la nostra 11ropaganda, quello elle rimane nella coscienza popolare, ò la convinzione dell'iniquità. del profitto e della rendita capitalistica. Porgin.mo pure " le labbra as!-etatc ai nuovi veri della scienza"' cimentiamo Jrnre la nostra dottrina alle espe– rienze della vita, ma, se non vogliamo che, quando "la 11rocluzioneprivata ci offre maggiori rnnt-aggi ,,, ci venga la tentazione cli " JJittntare la socializzazione e di diven– tare conservatori "' teniamo ben fisso nell'animo il con– cetto etico della rivoluzione proletaria. fo questo - lo creda l'amico Leone, ehe pure sa le belle battaglie per la Giustizia immanente - il migliore criterio socialista ... per i bilanci comunali e J)er tutto il resto. B b ate n CJ no B1arc e, FRA LlBRI E RlVISTE E. Vo:-. oen lb:L1,Ex: L, comlizioni presenti dell'economia JJUbblicaitaliana; discorso. ('l'raduz. <lei dott. Xatale Vianello). - Cagliari, tip. Valdès, 1900 ([1. 1,20). Gli stranieri, ha detto un umorista francese, rappre• sentano la posterità dei contemporanei: è fo1·sep(H'questo che ogni giudizio scritto in altra lingua dalla nostra. ci trova meglio disposh ad ascoltarlo o 11iì1deferenti. Ma una. ragiono pili positiva deriva dal fatto che pili spes;;o i giudizi stranieri sono piì1 SJ)!\.SSiona.ti e sereni di qRelli nostrali, quasi sem))re gretti~mente partigiani; ondo n. quelli ci si afflda pili volontieri o piì1 liberamente, senza dovere star sempre sul 14 chi vive ,, contro le es,igora– zioni e gli scambietti appassionati od interessati. Perciò la conferenza del von llellen si legge volontieri, benchè non pili, come si dice, d'athrn.litì1: risale niente– meno che al gennaio IS9V. 'J'utbivia egli studia le con– dizioni economiche d'Ha.Ha in un modo cosl generale e comparntivo, che !e conclusioni a cui "eniva un anno fa_valgono certameute anchC per oggi. t sono conclu– sioni naturalmente molto tristi per l'Italia.: sia per quanto riguarda lo stato delta sua agricoltura, anetrato cd ir– razionale per colpa. specialmente, secondo il \'OnHelle11 1 cli rapporti di proprietà e di locazione impaccianti ogni suo progresso e diffusione; sia per quanto 1·iguarda Jlin– dustria, a cui, malgrndo Pinnegabile incremento cliquesti ultimi anni, la mancanza di cat·bone, di ferro e di forza motrice costituirì~ sempre un ostacolo insormontnbilc; sia per quel che riguarda il commercio, in cui la importa• zione eccede sempro la esJ)ortnzione, in media, di qunsi 300 milioni; e il trarflco che si esereita per la piì1 gran parte - nel GG ¾ de!Pesportnzione e nel 71 °/t1 dell'impor– tazione - con mezzi di naviga:1.ionc stranieri! E <1uest,~ triste condizione di cose, non scoperta veramente oggi dal \'On lfellen .ma da lui documentata con cifre elo– quenli e con ragiona.menti assai imparziali e concludcut.i 1 trova il suo coronamento nella strnttunt del bilancio nazionale, in cui di tutte le cntr,ite il 42 °/n ò imJ)iegato per pagare gli intel'Ossi del debito pabblico, i I 22 °/., 1rnr l'esercito e pc1· la marina, il 5 ¼ J)Crle pensioni civili e militari, il 9 % J)er l'esazione dello imposte: in tutto il 79 ¼ clelle entrate; cosicchè non rest.i che il 21 °;,, per pronederc a tutti i .,:;el'\'izi J)ubblici. Con che si com– prende come questi delilrnno a.nda.r così male come vanno in realtà; e si compl'ende che gli " OI)J)re,jsi ,, 1 come dicJ il YOn llellen," debbano essere inac,priti :,· Fortuna che il laborioso mii ingenuo traduttore flda nella parohi con• ciliatrice dol Ca1)0dello Stato! ~ m.c. Ji'. Tu1tA1'1: Il llirilto di 1·iw1ione; discorso pronunzhtlo alla Ca.mera dei deputati il 13 marzo rnoo- La 1·i· s1wsta all<t Corona; discorso do! 3 luglio 1000. - Mi· !ano, Uffici della. Critica Sociale, 1900 (Cent. 50). "Le idee delPEstrema Sinistra. intorno a.cl u no dei pri11• cipali di1·i~tistatutari, qual ò il dirillo tli rimtione, ven• gono diffusamente svolto in questo d.iscorso dcll'on. Tu– rati, tanto da costituire esso un vero trattato su talo materia., sotto forma di discorso parlamentare. " L'occasione in cui l'autore lo ha pronunciato era quanto mai difticile e turbolenta, 1>erchòsi discutevano nella. Camera i J)rovcedimenti volilici prOJ)osti dal :Mini• stero Pelloux, contro i quali fece Sì accanita oppo1;izio11e l'Esh-ema Sinistra col sistema dell'ostruzionismo. Eppure questo discorso del 'J'urati non risente punto della. lotta; ma. serenamente, quasi eia sembrnrc una disput:i rorense, vi si esaminano partita.mente le proposte della. Commis– sione, gli emendamenti di altri deputa.ti, e finalmente si suggeriscono alcune jdee proprie dell'autore per garan. tire il meglio possibile i diritti sanciti iu pro11ositodallo Statuto. 14 Al quale scopo finale mira ancora l'altro discorso cli risposf<i alla Corona, nel quale <li pi1'1si mettono sotto gli occhi del Governo i gravi bisogni clel paese. n (J:ivJ.iJl<t t11fen1(fziou111e ,u sci-e11.u sociaH e 1iisc1p/i.11eat1sUi11rie - ottobre 1000 - !)Rlf. 316). .Al 1)rossimo numero un articolo d·i Lu101 :NEùRO ancorcisul f>J·ofittouollc i11111rcsc 1111111iciLu,,li.

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