Critica Sociale - Anno X - n. 21 - 1 novembre 1900

CRITICA SOCIALE 323 fantasia dei giornali monarchici J'annuncio o il pre– sagio del miracolo prossimo. E amdtutto insist.himo su qaesta. verità: che le riforme radicali non saranno possibili se non quando vi san\ nella Camera e nel paese una maggioranza •schiettamente democratica. In due maniere opposte si tenta oggi spiegRre J'im– possibilità attuale delle grandi riforme. Da una parte coloro, che vogliono esaltare le buone intenzioni del principe, accusano di impotenza la. Camera; dall'altra coloro, che si preoccupano della resistenza di certe forz3 conservatrici che paiono residui di medioevo, accusano queste forze di impedire il libero sviluppo del paese. ~rronee cd unilaterali a1nbedue, c1ueste spie– gazio11i condurrebbero a risulta.ti nocivi; la pri1na autoriizereUbe la dittatura, la seconda una. specie di inerzia, in attesa che gli istituti conservatori fossero irrimecliabilmente distrutti. La verità, invece, che abbiamo enunciata, conduce a una conce:done pili normale della nostra futura attivW~ politica. :Poichè nella Camera non vi è an– cora una maggioranza scl1iettamcnte democrat.ica, come non vi è ancora un saldo organamcnto d.i par– titi democratici nel paese, così occorre che il lavoro dei partiti popolari continui intenso e concorde come è stato fin qui. Finora questa. azione nostra ò stata coronata dal piì1 lieto successo. Non solo il numero dei voti de– mocratici è aumentato notevolmente alht Camera, ma l'organamento della classe dirigente, 1H1r colla llrote– zionc governativa, ha sofferto danni non pochi. La qual cosa dimosti-a che il parlamentarismo, da stru– mento di op1>ressione, può, per virtll nostrn, trasfor– marsi in istrumento di liberniionc, o che le forze conservatrici e medioevali non possono a lungo re• sistere all'urto dei partiti democratici. Pcrchè dunque dovremo ora sperare in qualche cosn. che non sia. la. nostra stessa vitalità rigogliosa? Questo improvviso inno alle riforme e questa im– preveduta gara di riforme non dee distogliere dal lavoro noi, che sappiamo come l'avvenire bisogna fo~giarselo con le proprio mani e non attenderlo da qualche conversione mirncolosa. JYANOE IlONOMI. UIICONTRIBUTO DI12.000 MARCHI alla storia del Governo di classe Piccolo contributo, ma. prezioso. Due documenti, uno pil, bello dell'altro, son venuti in luce di questi giorni in Germania.. I lettori li conoscono forse giù. clai giornali quotidiani; ma una Rivista come la Critica &ti<tle ha, in ogni caso, il dovere di ristamparli. l~ssi appartengono alla storia del socialismo. Ecco il primo, quale è apparso nella so– cialista J..ei1>ziger Yolkszeitu11g del 22 ottobre: Lega centrale degli industriali tedeschi. - Ber– lino, 3 agosto 1898. - il Ministero <legliInterni, mi lta personalmente es1wessoil clesfrlerioelle l'ùulustria p0ll(l(t <tsua disposizione 12.000marchi <tscopocliagitazione11e1· un jJrogettocli legge a aifesa delle co,ulizioni clel lavoro industriale. lo ho sotto11osto il caso al 1·appresenta11te clell<t 1>resi<le11za signor co11sioliere (U'inanzrat} Jencke, e questo, JJerragioni facili <tinlenaersi, lut ritenuto 01>1Jortu110 di •non ns1Ji11yeretale richiesta 1>erquanto a1>paia tm po' strana. Il signor consigNereJe11cke lui messo<tdisposizione, pet sui11clieato scopo,in nome clell<t eas<iKrit1>1>, 5000mm·chi. Firmato But:CK. Questo Bueck è il segretario generale del Ce11t.1'alver– baml deutscher In<lltstrieller da cui la lettera è datata: Lega potente, composta dei pili grandi industriali tedeschi, con a capo il re dei cannoni, Krupp. Si ò illustrata, con i giornali che le a1>partengono, nella cam1>agna 1>er la flotta grande e per la pili grande Germania, e cioè, dal punto di vista dei princi1>aU membri della Lega, 1>er nuove corazze cli navi o nuovi cannoni. Felice paese questo, dove tutto è chiaro, o ciascuno propugna candidamente i 1>ropri interessi, con la dignità. di chi compie un <10,,ere patriottico! La legge, a·cui allude il Bueck con definizione impro– pria - il popolo non l'aveva ancora battezzata. - doveva anch'essa 1n·ovveclere all'interesse degli industriali. i~ la famigerata legge-galera contro gli scio1Jeri 1 la Zuchtlum– vo1·lage, l'ultimo tentativo di concilia.re, nella 1>aura e negli interessi, agrari e grandi inclustriali contro il so cialismo. I lettori debbono ricorclnre ch'essa venne sep- 1>ellita al Reichstag, in seconda lettura, senza discorsi. JI documento riguarda il ])eriodo ])reparatorio. Jl llueck afferma dunque di essere stato richiesto, quale segretario della Lega 1 di 12.000 marchi dal Ministero dell'Interno a scOJlOdi agitazione per la legge-galera. L'uomo è mesco– lato da un 'pezzo nOi rapporti fra Governo, giornalismo d 'affa.ri, grande industria, ecc.: non è dunque uno schiz– zinoso; pure si arrischia a dire di aver troYa .ta.la domanda un vo' ~i11yolare; ma. 1>erragioni, secondo egli si esprime, "' ttiiheliegemle ,,, che s 1 intendono da sè, intuitiYe, vi ha aderito. J,a domanda un po' singolare, a.ppaL·saora in luce, ha sollevato 1>erun momento un turbino d'indignazione - Yera o simulata. - la cui furia parve dovesse abbattere il ministro degli Jnterni, conte Posadowsky. fai ecco che cosa fece diro il Governo 11or sedare il tumulto: Contro le contraffa;,;ionì in gran parte tendenziose ap– parse nella pubblicità dopo la discussione in prima let– tura della legge per la protezione degli operai disposti a lavorare ( Arbeit~willigm) - giugno 99 - è sembrato assoluta.mento necessario, specie nelle sfere industriali, cli illuminare il piu ampiamente possibile l'opinione pub– blica - servendosi del materiale parlamentare - sui fatti che condussero il Governo a presentare il prngetto e sulle ragioni con cui esso lo difese al Reichstag. A tale scopo furono compilati e ill\'iati ai giornali di provincia, in numerosi esemplari, estratti dei discorsi 1,ar!amentari stenografati 1 con la memoria contenente il materiale ufficiale raccolto ])Cl Jlrogetto. Dietro solleci– tm:ione e per la mediazione del dott. Woetcke, ca1>0-di– visionc al Ministero degli Jnterni, il segretario generale clella lega degli industriali, Bueck, mise a disposizione la somma di 12.000 marchi. Questa somma coprl le spese <li stampa dei suddetti estratti e di loro diffusione. J,'im– picgato su nominato possiede autentiche giustificazioni delle spese filtte. Vi è una sconcordanza di data fra i due documenti ; ma che mont-a? 1n tutto il resto, che è sostanziale, com– baciano perfettamente. li Governo ammette di aver chiesto denaro agli industriali, e d'averne ottenuto, a sco110 cli agitazione per la legge-galera, su cui correvano voci calunniose che imJJOrta.varettificare. B lo ammette con quella schietta semplicitìi., che è una delle tante virtù in cui i tedeschi celebrano sò stessi, caratterizzan– dolo di tecleselle.L poi, a che tanto rumore? esclama, chiudendo la stupefacente dichiarazione e a risoh•ere ogni dubbio, il càpodivisione Woetke: Coscienza m'as– seeura; ho le ricevute, eccole! !::cl è qui dove comincia la bellezza, la novità. <lei caso; il OOYcrno non sente il bisogno di difendersi, il ministrn non sente il dovere cli anchusene; tutto quello che par loro di dovere :1ll'o1)inione pubblica è una scru– JlOlosa resa dei conti sull'im1>iego dei dodicimila ma.rcl1i !

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