Critica Sociale - Anno X - n. 14 - 16 luglio 1900

210 CRITICA SOCIALE sono troppi o sono troppo pochi. Troppo pochi per un'azione a fondo (e qui ha. ragioni da vendere Ja. StamJxi cli 'l'orino, che, se tutte le nazion.i conferis– sero in proporzione, sarebbe un sicuro disastro); per un'azione figurativa, bastavano una ventina cli ma• rinai da sbarco. J./Rstrema Sinistra allora avrebbe forse potuto au– torizz11rel'invio, quando la. proposta. si fosse fornrn– lata così: " La Citmera autorizza il Governo a spedire due battaglioni neJl'l!~stremo Oriente, per tentare il salvataggio e la difesa dei coanaziouali e per rialzare la. bandiera nazionale sulla nostra Legazione, a con– dizione che, in qualunque m:enfo, quaml'cmclte questa J)rinm SJJellizione venisse sgomiuala o tl-istndta, non si manderamw alti·i, solclali J>er socco1·rerla,oper ven– dicarla. ,, Un tale ordine del giorno, neUa sua bruta– Jitì1, fwrebbe soJlevata l'indignazione della Camera, e magari ciel Paese; eppure sarebbe stata, eia parte nostra - ch1to che approvare si dovesse - la sola decisione schietta, coraggiosa ccl onesta. 'l'rattanclosi di uuerr{I, (con qualunque eufemismo si designi la cosa), convcr1·c1Jbeavere il coraggio di decidersi: la si vuole o non la si vuole. 1~;appunto ciò che da tutte le dichiarazioni (lucus a 1ton lucemlo} del Governo non riesce ancora di capire. Chi sa se il Governo, almeno lui, ne sa qualche cosa? A buon conto, l'on. Saracco uvea già. confessato che cli poli– tica estera non intende una malacletta. ]!Ja nella guerra, d'ordinario, o si danno o si pigliano, ed è come nel gioco: non perdo chi perdo, perdo chi_vuol rifursi. Il meglio, forse, sarobhe non giocnre affa.tto; ma almeno, se si gioca, arrestarsi alh~ prima [}artita non fortunatn; sopra.tutto se si è figli di ti-imiglia, con sc,lrsi quattri11i in saccoccia, che non hastano sempre a rnnnodarc i due capi. Noi non vedremmo proprio nessun ma.le in ciò: che una nazione, Ja quale ha molte hrighe interne e dove ancorn sudare a rimpannucciarsi alla meglio ))Cl' non essere la pili stracciona del moudo, dicliinri francamente che non è disposta a impegnare il J)roprio e:;crcito per pl'Ohlenrntiche vendette in terre lontane, dove hilpochissimi interessi presenti opresumibilmente pochi iuterc~si futuri; perchè non ha. quasi altro da imporhu·vi, o 11011 avri\ per un pczz.0 1 che uomini a pl'Czzodi fallimento, e cl1uomini, in quelle rogioni, cc n'è ad csubcra11za., che Yivono con un pugno di riso. Ohi dc' i.;uoi ci \'ll, ci va a prO(ffiO rischio e pericolo. 1,a Legazione funziona, e può rendere utiJi servigi, in tempo di pace. In tempi di guerra. o rivolta, la. sua 11z.iono è, per forza di cose, sospesa. L'Inghilterra - che è l'Inghilterra - non ebbe scrupoli a proporre di affidllro te vendette della cristianissima. "Euro1>a alle anni Oiapponmsi, alle armi di un popolo ancora semibarbaro, per fJthrnto rapida1ne11te avviato f1ll 1 i11- civilimcnto. 1.>crchè non potrebbe l' rtuliit 11..ffidal'C all'Inghilterra le proprie? Senza dire che - come osi;errnva l'Avant·i! - sarebbe forse, in questo caso, lmsh:to appoggiare diplomaticamente l'azione dell'ln– ,!Xhilterrn, e con essa la politica dcll~1, JJOrta, {l,J}Crta, contro la. Gcrm,111iae la. J{ussia; un'azione dipJoma– ticit su l)J)One,ben vero, una forza Ì1ello 8tato che la esercita) non però l'impiego immediato della forza militare) con relativo " onore della bandiera,, e con tutto il rci;to che pur troppo ben conoschuno. Nè con questo i nostri operai nella Cina (cc n'è cht\'VCro <1ualc11no?)divel'rebbcro inglesi o giapponesi, come 111oslTadi temere la Stamp{I,; a quel modo che non dive11b1110 fnrncesi o s1>agnoli i nostri connazionali all'cstero 1 quando un delitto in loro d,111110 ,•enga represso dà giudici francesi o spagnoli . .Del resto si ò sempre fatto così, o peggio cli così, anche dove ben altri interessi premevano, dove le nostre plebi emigrnte forniano quasi 11azio11e. Qtrnntc volte i nostri connazionali patirono ingiuria> in F1·anciu o in l~lvciia, a9li Stnti Uuiti o al "Brnsile 1 abbiamo B1b1otec::il:i1no 1ar o forse d.ichiarata la guerra? Ci limitammo a tratta– tive per indennità .... che spesso non condussero a nulla. Jnvece i fortissimi interessi che le forti o ben armate potenze, come là Russia, la Germania, l'l"n– ghiltcrra, la Francia (l'Austria. no che, pit1 savia di 11oi 1 sembra non vcrglia partecipare nò alla repressione, nè al festino!) hanno nell'hnpero celeste, ci guarenti\•ano che esso, non pei nostri begli occhi, ma nel loro proprio interesse, farebbero - anche senza cli noi - quanto è necessario per ristabilire la sicurezza H vantaggio comune. JI brigantaggio e le stragi in lontane regioni sc– micivili, o barbare ciel tutto, sono fenomeni ml.turali, come i nubifragi e le epidemie, ai (Jttali è assurdo pretendere che la madrepatria. in ogni caso porti ri– paro. Ed ò curioso che si pretenda dallo Stato all'e– stero quello che nessuno si è mai sognato di preten– dere da esso all'interno. Se uno sconosciuto ci assale it uno svolto di via e ci sferra. una coltellata, se ci entra in casa e ci deruba) lo Stato, - che pure fil. pagarsi da noi un vistoso premio cl'nssicura:donc per circondarci di poliziotti •- molte volte non tronl l'accoltellatore od il ladro; in nessun caso, poi 1 pensa a rifarci la pelle o la cassa forte. Si dice: è forza nrnggior~. Mo, se è forza nrnggiorc in [talia, è) ci sembra, forza maggiore ancora maggiore a Pekino ! .·. )la vi è 1111 ,litro motivo, pcl quale l'Estrema Si– nistra. non dovO\'H approvare l'in\'io dei due b~~tta.– :tlioni; cd è il p1·incip,1lc motivo clic ::1i addusse a giustific11rlo ! Ji'ftalh~" non deve staccarsi d,ll concerto europeo,,. Che cos'è il concerto europeo·? Che mu:;iica suona? li Ooverno - come rOscùr del melodramma - lo sa (almeno ne fa le viste), ma. si guarda bene t.lal dirlo, Si può, a questo prnposito, fare a perdifiato della politica di farmacia; ma con nulh1 dì concreto in nrnno. !!on. Visconti Venosta, dopo avere inven– htta h1ft1111osa formula orncolesca: ,jmtip('mlenti.sem_vre, isolati mai (formula profonda, così l)rofonda che 1>ro– mettia1110 una. 11u1ncia. a chi cc la spie~a)) sembra og-gi averno sagrificata. ht ()rima. 1mrtc i11 omaggio alla seconde~; ma vo1·1·chbefare come l'usuraio: dar poco per pigliaL' molto. Peccato che in questi mer– cati valga la massima: (l, roleur, voletti· et llemi.! Ora, nessuno può essere costretto a firmare un contratto, del quale non gli siano 11ote tutte le chlU– sole. Perciò alht do111anda.del Governo per l'invio dei due hatbig-liuni (veramente, 11011 fu t11Hl. domanda, furono semplici conrnnicaz.ioni : in [tali,1 1 a dispetto dolio Statuto, questo spese si fonno scn'l.a esplicite statuizioni del Parlamento, o i consensi si intcl'prc– tano, o si chiedono poi i11 fornm di .'!(lllatorie!) la Camcnl - e qui pal'liamo delht Camera, non della sola 1':l:itreinaSinistm - anel>bc dovuto rispondere: " mettete le carte in tavola; difa.1ciquali sono i f>Htti di <1uesto famoso concerto; e allora decideremo.,. 8uppo11ia1110che le nazioni, che oggi vanno in Oriente lli towerto a ristabilirvi l'ordine, i;i ftectt1•i– gli110 domani per le zone d'influenza, per la sparti– zione della preda - la conlhtlità fra loro ò tanta, che Jtià. pare <1hbiano h1scit1to perire gli europei di Pckino per rivalità e ditlidcnz.c circa Ja nazione cui do,·o,·a spettare IH parte principale nella repressione l - supponiamo che scoppi una. conttagTaz.ionc europea. Con chi sarebbe l'rtalilt? A (Jua.lc potenza Ja. legano i trattati? Quali sorti dovrebbe seguire? Quali van– ta~g'i ripromettersi) quali disastri temere? Sappiamo che (Jui vengono su i maliziosi, a dirci che a questo modo non si fa piì, politica intcr1mz.io – nale. Ohbligarc un Govcmo a. mettere in piazza i trnt.tati (si trnth1sse anche di co11111nicarli solhrnt.o 11 un Comitato scg1·ct0 parlamcntarn, l 'effet.to , dicono, sorchhe il medesimo) sarebbe come ol>blign1·c un

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