Critica Sociale - Anno X - n. 10 - 16 maggio 1900

tM CRITICA SOCIALE CONCLUSIONE. SUL SOCIALISMO MUNICIPALE. L'opera del J.orin, nella sua mole g1•andiosa, si adeqJe come una dipintura rosea d'un mondo _che precipita a ruina. Ei~a rivaleggia, per grand10sa potenza di suggestione mentale, _con !"edificio teo– rico elevato dal )larx: enti-ambi I slste1m possono asso'mlgliarsi ad un castello fatat~, in cui si. resta presi all'incanto maliat_ore d'unor1zzont~dottr10ale, soverchiante le comuni vedute della setenza. Solo con uno sforzo di critica poderoso, solo con un ci• men~ alla nuda realitA delle cosl3, si può rompere il fascino e scovrit·e dietro il ruigore di quelle dot- 1rilte il riposto errore che lo in_ncia. Q~esto ~~I Loria, come quello del grande ag1l~tore dt Trev11·1, è uo sistema che parla alln fan tasta e alla men~e: addita gli 01..-ori e t disquilibri moderni; il grido della fame e l'angoscia della diso_ccupazi_ohe_;mo– stra la ricche1.1.aannientata sotto 1\ torchio tiranno d'un lauto p1•ofiltospoliatore; le sinistre crisi ca– pitalizie e rondiarie; la lotta e lo sciopero co~o indeprec,bilo lel!'ge per la dirosa del re~dito operaio contro il capihthsta, del reddito capitalista contro il terriero; descrive la disorganizzazione cres~ente delle imprese, il bottino dei 1-icchi sul risparmio del povero, e il soverchiare della popolazione resa su– perflua dall"infernalo congegno del profilto e della rendita, mentre la ricchezza resta soffl)cata nelle sue stesse sorgenti, e, la 'l'erra, monopoliz1,al_a da pochi, non aspotla che di 03ser libera per d,ffoo– dere i suoi toiori e le suo gra,;ie. Q~i il vigore rivoluzionario O più intenso che non nell'istesso utopismo socialista. da Moro a Lassalle ('). . Ma quando si pensi che il vero punto esse_nz1ale deH'opera !oriana è di mostrare tutti i danni. eco-: uomici da lui doscritti, siccome rivoli derivanti dalla sovrastante sorgente del monopolio degli ele– menti produttivi, allora si vede che la portata cr1.– tica di essa è duratut'a o offre un poderoso contr:1- buto nll'economia pura, che attinge anch'essa vi-: gore nella guerra dichiarata nd ogni forma. d1 monopolio pe1· per3eguil'e un regime e~onom1c? nuovo in cui si abbia con la massima hbel'tà 1\ massimo benessere della società e dell'individuo. Cosi attraverso gli orrori teoretici con cui il Loria è ve 1 nuto elaborando la sterminata materia del suo sapere economico, si afft.wma e traluce l_a riferm~ delle ultime verità della scienza, nel cul nome 1\ Loria ha combattuto una delle più gloriose batta– glie iotelleltuali. Ed egli ha ,•toto se è riuscito, com"è infatti )'iu: scito, a corrobora1·e por vie diver5e !~ bast d~ quella economia generale, che è tra le ptu grandi conquisto del sapere. R. LEONE, (I) t vero che oig:11,>no r.>tlo:1 IJ dlgl1e cho cli ,idev11.no primi le claHI e le rendevano rlglde o secolari, ma e la rotazione In• couante e ,ertlgino1l di Individui, dalla claut po,era 1.11:i. ricca e da quella a quella, genera 11. lnsta!Jllltt. f•tlle della condizlnne economica dell'indlvlduo; e 11.co1clenza di tll♦ instabilità e la cruclante ango1cla che ne dcrl\·a, dltronde nelle generazioni con– temporanee Il nenosl1mo, moltlpllc!I. le malllttle, è fatlore lrre– ~l1t11Jlledi deterioramento n11co e menule • (Co,mu.:. e.:o, om. odt,rno, t)ng. ;53). Come al vede :t J)t'sstmf#mo critico del 1.oria è phl accentualo che non forH rrtno l pili fieri t1ntlc11pltall1tl. ENRICO Ji'ERRI 13atta.glie Pa.1f1a.rnenta._tii (Unn ccimva.01u, ost1·uzionista,). Un volumo di quasi 300 pagine L. 1,&0. Cartolina.-vaglia alla C,·ilica Sociale, in Milano. IL La riforma fiscale Il criterio fondnmentalo della riforma dei tributi locali ò certamente la sostituzione della imposta sul reddito alle intJ)ostc sui consumi; ma è chiaro che le esigenze del socialismo munici1)ale 11011 possono .es– sere a pieno soddisfatte con questa sola. sostitu– zione. n socialismo municipale, come sistema di_for· mRzìonc deA"li organi 1u·i11mri della nuO\'a società) devo sovratutto intendere a presorv,ue le chtss1 lavoratrici da. ogni indebito g-ravamc di tributi, con· correndo nd ussicuraro loro il godimento integralo e personale ciel fmlorio. Orn. 1 eYidentomentc, le i_mpost~ sul reddito non esentnno In classe lavoratrice dai trihuti fiscali, o ciò per il ~ioco naturale della tras• h\'l.i0nC'dei trihuti, i c1unli ulrimi, in ~enerale, e per ì honi non sog~{'tti a monopolio C), si consolidano nel prezzo dei prodotti l' sono in definitiva pagati dal consumaton~. Oiow1.pertanto Hvvisarc che, in matc!ia fin~p?sta. ))TO~res~iva sul reddito, tAI0 osservazione {h~•1eno sempre pili limitata. Anche l'imposti\ progressiva ò trasl'crihilc al consumatore, e ciò spie J.,'11 la facilità. con cui certe borghe:tio l'adottano; ma.la traslazione ò li– mitata. e non com1)lern, e ciò spiega l a simpatia che le classi la,•orntrici hanno J>Cr l'im1>osu1. progressiva. Per accennare in hrc,•e, come si conviene di far q~1i,la traslazione si verifica soltanto per la quota mmhna. dell 1 im1>osta.;la. <1uota lliflè1·cnzialc resta s111produ_t• toro e ciò per il noto principio di Uau in matern1. di im1>oscafondiaria. 1,a prova <lei principio ò semplice. Siano A o 7J due produttori di c1lppelli, il primo dei quali, avendo un reddito di 10.000 1 paga solo il a¼ elci reddito, come tributo, ed il secondo, avendo un reddito di ;;o.ooo, JlRg'rt il IO¼, Siccome, por effetto delhi libera con– corrcnzn c ho unifica. i pi·czzi degli stessi generi, il pro:1.zodei Citppclli non [>UÒ variare, i due produttori 11011 potran no incorpornro nel 1>rodotto che la quota più l)assa del tributo, cioò <1uella che è pagata. da .A. 13, dunque, pagherà. tutt11 hL differenza del trihuto. L'imposta progre21siYa,come è universalmente noto ai competenti di teorie finanziarie, è 'dunque un' im• posta sul rcd11ito, i~1trnsfer,ihile, oltre il limite ciel minimo, al consumatore. Nt1turalmente, facendo questa. osservazione, noi determiniamo il fenomeno dal punto di \'ista. teorico; in pratic11.1>oi,come molto spesso l'imposta semplice sul reddito è intntsf'eribiJe, sir et simJJliciter, cosl anche quella prog-ressh•a. è tra.sferi– ribile oltre il limito del minimo. Ad ogni modo, la simpatia clell1Economitt politica. radicale per l'im])osta sul rccldito non risulta da questo solo elemento, ma. anche da considerazioni ncccssoric, come la maggiore speditezza ed economia del proce<llo1ento, l'utilità di riconoscere i,er ttp))rossimazione lo stato delle fortune del paese e la loro distribuzione, la convenienza di misure eccezionali, è co~l via. Tutte queste conside· razioni si apJ)licuno tanto all'imposta sul reddito· cli Stato, quanto all'imposta sul reddito municipale. La. convenienza della sua. introduzione in un proi:;rnmma di aoeialismo municipale non pare dunque cliscu= til1ilo. i\Cu. noi abbhuno posto eomo scopo del socialismo municipale di evitare, nei limiti del possibile, che le (') 1•er I l)enl IOKll'l'ttl n monOJ)Ollon11tura1eo nrtlftch,le l'lmJ)ost& cado ilUI11rotluttoro i\('I bene. OI <'Ontrarlo nvvl10 è Il J>rof.Omzhrnt, ma l'OIIIH>~ta <lln1oi1lraxlone11e11••:11i:reworih pub (llrill del:ln111,11. Q11e;uo J}tullo è llttH!"rlo tt"IIC!N! In mente JH!rla ro111lllertu:lonedella mag– giore umuA (li munlcl1m11u:are I eenl:cl 11u1Jt,Ut1.

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