Critica Sociale - Anno X - n. 6 - 16 marzo 1900

88 CRITICA SOCIALE ficoltà d'applicazione di tale leggo dopo i hilancì,• ossia .... alle calende greche. Millerand rispose sopprimenclo dn ogg-i la imp08Fli• biJifa di appliMziono della legge 1S9:l colrunifiCiH"l' la gior11ata di laYoro, vietare ogni organizzazione di lavoro per turni o squadre, e collo srttl>ilire « i 1·i1XJ.•i alle stesse fJre JJer tuttf' le JMrsoueJJrotette dalla, temr, eccetto 1101-tli opifici a fuoco continuo. ,, Lo shtto di spirito utopistico di Vaillant lo riprcsr dopo il voto deffunificazione a 11 ore. 'P.gli infatti domandò che i fanciulli non possano venir impiegnti nell'industria prima dei IG anni compiuti. Ciò .ittesbl, ccrtamc11tr, H suo buon ruore. ~ra.come può una. hllc domandll formularsi da un socialistfi, che dcc preoc– cuparsi tli diminuire i pesi delh1 f11111i~liaoperaio o che devo comprendere che, 11il1 tardi comincia il no– Yiziato del fanciullo, piì.1ritarda il tempo che ci potr1'1 Yirnre elci proprio snlario1 AJfinchù i minorenni opero.i non rimangano in istracht mentre padri e madri sono all'officina, essi vcnµ-011 fatti coricare, nell'officina medesima " distesi sulle pezze cli tulle ., (lettera del segrctf1rio del Sinclac1lto dei luUi.r~ti, di Canclry, nrl .Nord). Che faranno nllorn i fanciulli dai 12 o l:J anui fino fii 1(; 1 senza occn1rnzione contin1rnhl a carico dei loro geni tori? Diversi cmendamenti 1 tendenti ttlln giornata di IO ore entro intervaJli piì:1 brevi, vennero in seguito discussi. Si finì per arrestarsi Ili due inten•alli di due anni ciascuno, proposti da Colliarcl e accettati eia Alillerand 1 che permettono agli industriaJi di tra– sformare il loro macchinario in vista d'una medesimn procluzioue. Questfl. proroga permetter/\ inoltre alla classe operRia di org-anizzarsi f)er i,revenire una di– minuzione di salari e 11cr ,·igihtro 11ll'a1,plic11zion" della leg-:;e delle 1L ore. He il f-;('1rnto moclific11ssC' questa. leg~e in un sem;o restrittivo, il proletariato avrebbe un eccellente terreno d'aµ-itazione, dacchò egli sa og-g·i) per lo dichinra.zionì dei minist,ri e do:.;-li ispettori, che In l'ifor111a propostft () votata dalla Ca– rnera. è csscniialmentc pratica e non compromette In r1roduzione nazionole. [ depuhHi socialiAti flYC\"ftnOtrnscurato di interes– sRre Ja classe opcn1ia nllo imperfezioni dellR legge del t8fl2; non le i-li cm mai seg-nn\:1.toquesto terreno di JotttL contro i ministri, che av<','A.110fatto vota1·c una le~g-c confessata innpplicahilc. 'l'uttavia qualcun d'essi ne domanda og-gi il mantenimento, sotto mi- 1rnccia di agitare g-li aml)ienti socialisti, che per altro non vi si presta110 1 fattn. eccezione di qualche Comi– hl..t.o politico. )fa questa classe operaia è oggi postn, e pe1· la prima volta, da 1Cillerand, sopra. un eccellente terreno di difesa, in nome della giornata reale di L1 ore, con riduzione a 10 ore, senza pericolo per l'industria nò pei salari. Di 1>iù,colla sua circolare agli ispettori del hworo, i\Cillerand permise agli 01>arai di avere nozioni precise sulla legge stessa 1 che gli ispettori dovranno loro commentare, come han già fatto, per lo leggi già votate, a Belf'ort e a Rouhaix. E grazie a questo contatto 1>ermanente, g-razie alle rappresentanze 01}eraie nei diversi corpi consultivi del lavoro (Com– missioni dipartimentali, Consiglio superiore), le leggi protett.l'ici del lavoro potranno e3sere nlfine in Francia una realt~. Io credo che i eomJlfl~ni italiani conosceranno ora lo spirito del diseg-no di Jeg-ge ~Cillerand-Collhtrd 1 come 1n11·cdella discussione che ehl,e luogo alltt. Cfl– mcra. e nel partito socinlistn francese. [o ho fittto conoscere l'atteggiamento di Guesde e di Vaillant prima che )[illcrand f)rcscntasse il suo progetto; i com1>ag11icapinumo difficilmente che g-li avversari di questa nuova legge non si siano inquietati 1,iì: 1presto per l'irrnpplicabilitit da essi confm:1sata del.la legge del 18fl2, o non ahhiano a~itata allora l a ch,ssc ope– raia, come vorrebhero !lgitarla oggi contro una legge B b te a G .,o B ne che riduce di di ritto e d i fatto la g-iornatn degli adulti, di fatto la gform i.bt dei fanciulli 1 e che as'ticura, entro q1111ttroannii la giornata di 10 ore a tutti gli O)Jerai. Questi potranno nllora 1>E'nsarealla. giorrrnta di 8 ore, di cui lo Atnto attuale d<'ll'industria e del· l'organizzazione operaia fanno un'utopia. [ compngni itaforni ca.pira.uno difficilmente siffatta. ostil_iH1,sopra• tutto quando sapranno le misure prese da1fillerand, che fece entrarff g-li opcr>1i nei Consigli delrinclustria, permettendo loro cosl lo sviluppo dei loro Sindacati, e li chiamò n cooperare co~li ispettori (lei laYoro, per– mettendo loro per tol modo di sorregliare l'a.1)plicn– :t.ionc delle leggi opcn1ie, di la.vorn.ro al1 1 ela.h0l'Azione di nuove legg-i e li fornì, in un a. p arola, colla cono– scem~a delle leggi e dclll'1, tecnica indu~triale, dollft f>Ossibilità, se non altro 1 di resistere efficacemente a qualsinsi tentath·o di riduzione del salario o di au– mento tielle ore di hworo. Al periodo passivo della classe operaia. succede il periodo attivo. l'erchò ciò non sia compreso dagli ~1111ici di Ouescle e di Vaillant 1 diremo in un pros– simo Articolo . PAUI, .01lAMA$. Lega di Com uni Non ò vero aclunque ohe " i giuramenti abbiano le ali?,, Quella vampata di passione popolare, che l'estate scorso in nome della protesta civile folgorò le decrepite consorterie spadroneggianti nei mnggiori comuni dcll'Jtalia settentrionale, non era stata acccs;:L– comc calunniarnno i hcn rimunerati 'l'ersi ti - dnlla. ra– bida. fom111m di un anarchismo selrng~iamente distrug– gitore, 111a era il luminoso annunzio che l'oppressa CO* scienza popolare 1 lnng-uc11tc sotto la tirannide accen• tratrice del dio ~tnto gincohino, sig-nifìcava. ai fedeli suoi dì llllfl, prossima aurora di Jil)ern rinascenza co– munale. La storia si compie. Prinrn. lo squillo dcJ– raudace ayanguardia socialista nella Yetusta cittù sabauda, soffocato dalle alte e spesso muraglie della fazione reazionaria. nncor prevalente; poi la f~rnf'ttm tonante ft distesa del forte Comune parmense; infine l'ordine di marcia vigorosamente o nudacemente im-. partito dal campo gencfale dei confederati, da :\lilano, eternamente giov_ine ed alacre come ai dì gloriosi della Lomharda Lega. Valo la pena ripet.ere qui nclh1 semplicit.i\ sua, senza onl'ttsi, e senrn patos, quell'online del giorno che il magistrato milanese consegnava alla storia ci– vile della nuova Italia, pre,·ia la. glossa corroborati\'a del suo CaJ>O: JI Consiglio eonsiderntn. la propondernnte ingerenza dello Stato nella vitn del Comune, col paralizzarne le iniziath•e, coll'assorbire gran parte delle sue entrate, col riversare su esso oneri che dovrebbero essere a carico J)ro1Jrio 1 che non gli 1>ermettono di svolgere la sua nzione civile nell'economia sociale, ò convinto che come rimedio a.Ile tristi condizioui itttun.li si i m1>ono h~ necessità che si riformi In legge comunale e provincin.le perchè i:iia riconosciuta. In. sua autonomia.; delibera inoltre di as~o– condare qu!ll5ia'li agitazione le:?ale e cominciare n. pro~ muo,·ere l'n'lSOCh\zione tra i Comuni italiani diretta tt conseguire h~ invocata riforma. ln\'ita infine l'on. Oiuntn a JH'OV\'cdcrc in conforn1itì1. Se voi ficcate un po' g-li occhi nello fondo di questo documento e poi vi ricoverate nel silenzio delle vo– stre memorie voi vedrete come disegnarsi dinanzi a voi le inrngini delle querelo e delle doglianze contenute nei cahier8des charyes dell'antica. monarchia. -E anco1·

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