Critica Sociale - Anno X - n. 1 - 1 gennaio 1900

(' H I '/' I e A ;-;() e I A I. ,,: italiano i1·redcntista !lega agli operai il suffragio univei·• sale; a Vienna i deputiti irredenti italiani della quinta curia votano sempre le leggi pilt rcn.;donarie e l'ii trovano in discordia continua coi rndicali e coi socialisti; nel– l1Jstria i JJreti sussidiati dal li\. Dante Alighieri non fanno che della propagauda antisocialista j a 'l'l'ieste le elezioni si fanno a base di corruzione. Del 1·esto lm.-.ta parlare con uno di quei buiti irredenti, che son ,·enuti in Italia, })Cl'vedere che gli ir1·edenti~ti ::;ono41rnsi tutti rc11zionari e codini feroci i e gli stessi ine<lenti...;ti democratici o re– pubblicani, come 1'011. Ilarzilai 1 si dichiarano })ronti a sostenere il militarismo purchè rivolto contro l'A.ustria. Yice,·ersa nel Trentino e nel Trièstino gli operai pa:-sano tutti al socialismo, e mentre hanno per J>rogrnmma mi– nimo la. conquista dell'autonomia nmminist .. ativa e per programma. nrnssimo la. trasformazione doll'lmpero in repubblica federa.le, .non si sentono nessuna voglia di fari-i redimere da.i nostri l3a.va Beccnris e J)rofcrisco110 mille volte la servitù nustrh\ca. - Orl'Ore ! ron !a. lil,crt,'t d'associniione e di riunione l'iilpettnt,\ - alht libo1·t1't ita• liana - o dolce maggio 1 98, rhi ti tlit11<rntiche1·.\ mai? Di f1·0"nte n mm. tale condizione di cose; che gl l ilTO· dentisti possono deplorare a lagrime (li Sangue ma non negare, si capisce chfl un monarchico i1·r(Hlentisfat 11011 J}l'O\'i ;1Ùmrn.esitazione; per un IJuon n10m11·chico- si sa - la sovranit.ìt 110polaro esiste solo in quanto JHlÒ funziona.re da JJOlrnrino sulla volontìt del sovrn.no ere• dita rio; andMe nei paesi irredenti, metten,i d'accordo con i partiti 1•eft.zionari, OI>I)rimere i J)a.rtiti J)OJ)Olari in nome del bene inseparabile, ])Cr essi ò l.t ~ola J)Olitica. degna. di esser seguita. ·~ra. la cosa dovre!Jbe essol'e ben diversfl. per un repubblica.no o JJe1· uu democratico i1-re– dcntista. L'on. na.rzilai 1 sosteHitore della. sov,·anitit nazio• na.le 1 dovrebbe <"UH!a.,·e it 'l'rieste ad imporro alht nrng• gioranza. del paese un regime di cui li\ non si sente trop1lo bi1mgno; !'on. Harzilll.i, llernocratico, dovre!Jbe n.n• dai·e a Trieste a.d alloa.r:-i coi reazionari contro i domo• cra.tici; !'on. B:trzilai, ro1)ubblicano, dovrebbe n ,uln.re 1t Trieste a imJJorre le istituzioni mona1·chiche alla clMile operaia, che ò re1mbblicana. Insomma, da qualunque ))arte si guardi l'irredentismo democratico italiano, esso ci presenta un insieme (li con– traddizioni e di equh·oci, spesso ridicoli, :-,empre perico• lo.si . rn li'1•aneio. gli irredentisti, uiJO Rochefort e Daroulòcle, sono nemici delle istituzioni 1·epubblicane e propugn;1.110 la necessifa di un colpo di Stato, che dia il pnei-e in braccio ai militari e 1·encla possibile la. guerra. Sono perfettamente logici. In Italia i nostri .Deroulède JJroten• clono di essere nello stes.-,o tempo democratici e i rreden• tisti, repub!Jlicani e militaristi ùi pecto1·e. Val quanto diro che, ,c;e - poniamo. - dovesse un giorno prevalere in Italia il JHwtito democratico, questo dO\'l'ebbe o rìnuu– zi:ire alle rivemlicazioni delle frontiere naturali o tradire la democrazia al militarismo. O incoerenti o tntditori. meno quelli che tengono il mestolo iu ma.no - sono in gran maggioranza irredentisti fu1·io:;:i. Or non sarebbe egli !iene che i repu!Jblica.ni lom1Ja1·(li si mottcssero una IJuona ,•olta. d'accOi'<IOcoi loro con• fra.~clli delle nitre regioni; e che il partito sociali.,;bt dete!'mina.-.se netta.mento la smt posiziono di fronte agli uni e di fronte agli altri? IL MUNICIPIO NUOVO Col mnti-lrC, a trnvC'rso i t.cmpi e per mezzo df'I• l'aumento dei hisog11i 1 delle forme eco1lomiche o SO· ciali, muta. l'indole e Ja. forma di quell'organismo che sorge per sodrlìsfaro le e!.ip:cnzc dello ristretto collettiYitì1: il )lunicipio. 1,; così come, nelle formo economiche primitive, in cui piì1 hl.rgmnente e fol'– tementc si nffenna. l'ngricoltura ed in ef-isfl ~i con– centra.no g·li interessi piìi ditticili e vitali tlclln popo• ]azione, noi ahhiamo un f'om11110 c111in.cntc111entc rurale (il Comune J)l'imiti,·o, il mii· dei Hussi e il rla11 degli Irlandesi); <"' come nell'etiì. medioende il Co– mune sgorga dalla corporftzionc, e dai suoi traffici e (IAI suo sriluppo è p.lasmato, hrnto da .divenire un Comunecm:porattl"oj così dallft odierna _forma indu– striale nasce ed ingigantisce il Jfuniti180 nuo,;o, ~mi– mato dallo stesso soltio Yivifica.toro che fa intensa, vcrt.iginosa, fremente la. Yita attuale economica. *** Lo sviluppo delle industrie, e l'introduzione delln macchina nelle campagne, cacciano . i contadini (hli campi 1 e li conducono nello cit.tù, alle quali ]i <'llia.• mano, con insistente seduzione, i comignoli delle officine. ?ifa nei primi tempi, Jì1 dorn si s,·ulgc rattivib't delle falJhl'iehc e SOl'J!C il moderno industriitlismo, la. vita sociale ~i troni ancora. arret.ratfl; le turbe delle campagne, chiama.te Alla città dal nuovo IJiso_g-no, tron1..no in essa un organismo in grflH parte anti• quato, doYe 8paclroncggìano le vecchio consorterie, figlie della passnta. corporazione, dore Yigono flntiche consuetudini amministrA.th·c, dorn i se1•yizì puhblici 1 cleficientissimi o rnnnetrnt.i, potevano tutt'al piì1 ad:1.t• busi alla. ristretta vita dello collottiYitìt mi!lori del– l'epoca appena. tn:iscorsa.; dorn il Municipio, insomnrn, piì:1 che rispondere ai nuOYi e sorgl"nti hisogni, ri• corda un mondo oramai superato. Di qui 1111 conflitto fra Id. nuova. vita e J1a.11ticfl, orma.: cli qui lln periodo cli transizio11e fU. :compagna.to eia. ::ingustie e da soffo. renze. Le citfa, di ant,iquata coshuzione, ospitano una 1>0polirnione esuberante, la qua.le vive risfrctta in qua.rtieri inSftlulJri, priYi di lu~e o di nria, dove si sviluppano frequenti le epidemie, llOYO fa mort.alifa è altissima, dove manca qualsia.~i a.iut.o di rigenera– zione intellettuAle e morale 1 dove - infine, - i nuovi venuti costituiscono una continua ed h1evita• La pros1)etth•a non è davvero coni-olnnte J)ei democratici, bile minacch.1 alla salute, al benessere, alla trnn- e molto meno ... per noi. quillit.à delle classi alJIJienti. Questa. coscienza <101111. contraddizione fra irredentismo L'infinita. se1·ie di nrnli, che ht nuova forma eco- e democrazia uon ò fortunatamente mono1,o!io del sç,10 nomica sviluppa attraendo le numerose turhc rnrflli partito socialista; I).trecohi repubblicani o democrntici fra le mura cittadine, crea, altresì, tosto il suo ri· specialmet1te in Lomba.r<lia, dovo ili sono melr!Jo çon~c 1•. medio: "il colera diventa un socialrcfonner,,, come va.te lo tradizioni della dott.l'ina di C,ittaneo o dJ, 1:-e1Tari, dice ''idnc~· Webb; fil llisoprn dellft città. sofferente amano l'irredentismo come il fumo negli occhi; 0 non nasce j\ 1lfttuicivio 11uovo. La colletti,·it:\ dolorante raccoglie in esso le sue forze per alleYia.re i ;propri è molto PEduca=ionepolilica e il Crepuscolo hanno detto mali, ed il Municipio nuo,·o compensa., in qunlche chiaro e tondo che i repubblicani lombrrnli PiHedentismo modo, il da.uno che Ja, cittit ha. procurfl.to alle masse lo la..<.ciano volentieri ai commendatori e ngli a.mmi1·n• della campagnrt. )!isso restituisce quel benessere che tori <li Hnva Becca.ris. Questo ò bene, 'Tna. i repubblicani l la ,rita tranquilla e relath·amento piì1 sana dei campi lombardi non sono i 1·epubblica11i e i democratici di lo"ro procurarn. . . tutta Italia; quelli del centro e del sud d'Italia - a.lr , • IL!\ prima. cura clel :à[unicipio nuOYO è diretta ad Ult:

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