Critica Sociale - Anno X - n. 1 - 1 gennaio 1900

CRITICA SOCIALE 13 Mant{esto Comuntsta ('); essa è temprata invece volontariamente e coscientemente dalla mano del– l'uomo. Ad un certo punto di sviluppo, l'economia moderna si manifesta inadeguata at bisogni sociali. Questo è l'enunciato della crisi economica del ca– pitalismo. Ma qual è il ritmo causale, mercè cui la nuova forma sociale assorbe e modella a sua immagine le odierne energie economiche? Quali sono le induzioni morfologiche che ci conduconoa pl'0vedere le gene1·alissime leggi direttrici della nuova economia anticapitalistica 1 Dice il Loria che la forma capitalistica della produzione è più produttiva della primitiva esi– stenza di terra dissociata, perchè fa che gli schiavi, i servi, i salariati lavorino in comune ~otto la direzione del capitalista, ma non gìunge a tale associa1.iooe che a prezzo d'una coazione, la quale impone alla produzione una serie di vincoli pode– rosi e ne attenua così la produttivHà. Essa imprime al lavoro una efficacia che è maggiore di quella che avrebbe se dissociato, ma minore di quella che avrebbe se fosse associato liberamente ( 1 ), perchè, osser1•a il Loria altrove('), la produttività di ciascun sistema economico è in ragione inversa del grado di coazione che esso infligge al lavo– ratore. L'associazione libera del lavoro è quindi un mezzo per sviluppare le potenze produttrici rlella economia sociale. Dunque la risoluzione dell'odierno squilibrio delle conrlizioni economic:he fonrlamentali è asseguibile soltanto con la ricostituzione della terra libera, che è la generatl'ice dell'associazione libera. à'[entre, quando la terra libera esisteva, fu giuo– coforza sopprimerla per potenziare il lavoro, ora, che la terra libera non esiste più. occorrerà, per s, 1 iluppare l'efficacia del lavoro, c,·eal'la per altre vie, che sono quelle del Diritto e della Ragione. Quando l'aumento de11a popolazione ha ra.tto della terra un a1ente naturale limitato, la volontà dell'uomo, e lo leggi che ne sono il p1·odotto, possono sempre nel modo più completo surrogare la liberalità primiti,•a mercè l'istituto del dfr1Uo alla terra, sulla base del quale si organizza. l'associ aziono mista con renomeni e caratteri sostanzialmente identici a quelli che si prc– ducono quando la terra è illimitato, e si perpetua quel sistema economico egualitari<\ che si mani(esta in tal modo come il corollario normale della terra libero, a qualunque causa dovuta \ 4 ). Dunque è l'affermazione d'un nuovo principio di diritto, proclamato dagli uomini, che arrecherà la trasformazione economica che sopprimerà il p,·o– fitto. La funzione ideate del priucipio della terra libera qui si pare evideute. 'l'utte le società a pro– fitto traevano origine da un fenomeno: la negazìone d'un diritto, che è stato la condizione prima della esistenza sociale. Il principio della ter,·a libera nasconde un diritto naturale, al quale il Loria, con potente suggestione mentale. cimenta ogni forma capitalistica, per farne l'ilevare il carattere tra11si– torio e artificiale. L"economia a terra libera è per lui un fenomeno limite, com'egli ha detto con locuzione m'atematica molto impropria, volendo indicare appunto che essa è la forma a~soluta del– l'economia umana, nella quale ogni ulteriore evo– luzione è inconcepibile. È perciò che, al momento ( 1) D,u llommunLfttsc-he atantre&t. Selte H. lt) toll.1A, La proprl 1 td fowttar,a e la qw•&tione &ociale, pa. gina !19 e l!lf'g. l') LORJA, La co.JW11:fo11eeconomica OfUtr11a, pag. 8!0, (4) Ibidem, png. 3!. in cui 1a dissoluzione capitalistica comincia, la so– cietà ha già a sè dinanzi schiusa la strada maestra del diritto assoluto alla terra, violato, ma non abo• lito dalla necessita delle vicende economiche. Il 1'tcorso vichiano alla terra libera non è che ìl rientrare dell'umanità nelle condizioni tipiche e sostanziali in cui definitivamente si assidel'à e da cui avea deviato per forza di cose. Noi vedremo, dopo di aver seguito il Loria nella delineazione della natura del diritto alla terra, come questo si riannodi, anche senza parere, al Diritto naturale della scuola filosofico-razionale, e vedremo anche quale eno1•me abisso ideale separi la coucezione lariana della storia sociale da quella man:ista. E così crediamo di rendere servigio non lieve alla verità scientifica, miseramente affogata <lachi, in rtalia e fuori, si ostina a vedere nel Loria un plaghrio di Ma1·x ! (Conttnua). E. LEONE. FRA LIBRI E RIVISTE Xci 1886 CAm~o CATTANEO scriveva un opu~colo intito– loto /Uce1·cheeconomiche sulle inter(li~ioni ùn1,oste dalla lcr;ue civile agli israeliti, iu occ:uiione di una lite :-:orta nPI C'antono s,•izzoro di na.. ~ilea.Campngno por un anti<'o :-:hltuto che intel'fliceva agli ,1.-,rnoliti il dil'itto cli libont Jlo,-sidm,1.ìl.nel Cantone. Hulln. tino del ...uo opuseolo il tnttnnC'o seri\'eva: "Que.-:to ~eritto è tli materi;\ oeen-,io– nole (' tran.,itoria, la qunlo però potendo, an. :i dovemlo 1 ri11nov1ir:-i1>iì1volto o 1we,:,somolte nazioni, può ri,1w1ll' 4 c\ar... i come argomento :-tnbilo P Jlc>1·01111c>. ~ E inratti s<'m• lmi scritto o~gi in occa-:ione <IC'lle1lfdtitzioni antbemito frtln<·e"'i, ou'ltriache 1 po\n(•rhC') rumene. )lentre gli enN 4 J!Umeni dell1antisemiti-.mo modc>rnodomamliu10 Jeitgi per climiuarc gli Ebrei dal COlhOl'l.iO(•i\'ilrl Carlo ('att:lllCO llimostro in modo m('rnviglioMunrnte :-icuro ehe furono appunto leggi siffatte In. C:HNl, JJ<'r('Ui n<"Imedio evo gli Ehrf'i ries cirono ad nc rre-.(•('l'C e11orm1Jniente le 101·0 ri<·t·hru:e, ad n.ume11ta.rc di numoro, e furo110 obblignti l\CI n~,wmcre tutti i cnrntto ri p.,;iellici, i ciunli o~gi ven– gouo ritC'nuti poculiflri dC'lhl loro ra;,;zn. Leg,:cndo oggi que:-.to :-,(•ritto ciel geniillb.simo powm– tore e clcmocrntioo milan<':-C' 1 l'ipuhhlicnto dal Romu:-.:-,i nella. Hiblioteea l."ni,,er:-:ll<' Honzogno (L. 0:2.)), pare di aver sott'octhio l'oJ)era di un uo-.tro rontemJ)OranC:'0 1 il quolo nhbia saputo trnr prolltto di tutti i re,..ultati della sciemrn. mo<lerna 1 tel'laurizz:rndo in eC'onomia politica. g-li studi della scuola atorica tNlc:icn e della scuola 1>,itolo– giea au:;triaca 1 fondendo colle conqubste clclla scienza libori-;tn le conquiste del mìl.terinli:-mo storito; dimo– sh'ando:-i nello atesso tempo grami<' :-toriro, gran µ-iuri-.to, grande eC'onomista. Su Cnrlo Cattiwoo e sul :-110rrnt('ll0 int<'IIC'ttunle, Giuseppe Forr,ni, la. St'i<'111.n. uffi(:ial(' h11 fotto tlnorrt la. c.ongiunt del silenzio; ~li :ste:-:,;:i 1·('puhhli– c11ni o c lf>moC'ratici hauuo - !'laivo J)O(•histudio.-:i lom– banli - dimentic11.to i tesori sci<'ntitki e gPili-;('gnomcnti rcrondi r Mcolti nelle OJ>C're cli ('ottaneo e di Ferrari 1 <' si :-ono perduti dietro al ~misti('ismo inconcludente di )lazzini e di f-:affi. ).la. la no.stra dcmocra;,;ia, appena f\. niri't. cli trastullar~i col elio, :1.eui non crede, e eol popolo, ~~l~~~;.:~~rr 1 :('~0:rv~jl~ta~~J)~~~\i~~i~J 1 \~i~l;;~:~fj ~?~:~:.~fo~ dovrà. nccef:'Jarinmentc ri,alire 1 sca\'nlcnndo le formulo 11rnzziniane 1 alla dottrina po11:itivndei due J>iì1eminenti di.;C'epoli di Oinn Domenico Homngnosi. l'rr invogliiuc i nostri a leggere l'opuscolo riJrnbbli– cflto dlll Homussi, riprodul'l'emo qui alcune sentenze frn le moltissime, dl cui il Catbllll'O ha ingcnrnu\to 1 lla gnt11 signor<', il suo lit:,ro: .: Snrebbe a desidenm,i che i metafisici, rtb"bando11rtndo il prrJlC'tuo circolo della ideologia triht ed usuole 1 inda 4 ga.:::,-,ero l'origine storica <Il quo.lcuna di quelle idee dritte o storte, le quali, difl'u:-e noi ~onere umano, gli hanno prepornto le più felici e le pH1 doloroso vicende. ~ A L:t ,•ia.1>iì1 diretta per immutnre i co-,tumi di una :-tiri>e d'uo mini si è quelln di riformare il loro stato economico, o:,.- .ia.di d:u·e un clivor~o corso ai loro intore/)si. ,,

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