Critica Sociale - Anno VIII - n. 16 - 1 ottobre 1899
CRITICA SOCIALE 249 cialista è pure il partito di tulle le vittime deU'avvet-• sità e detl'opp,.euione. Sulla seconda i pareri sono stati meno recisi. Bebel, ad esempio, eonohiude una lunga analisi, dicendo es– sere un errore ed una causa di disorganizzazione per il partito l'entrata di un socialista nel Governo di uno Stato parlamentare: ed essere poi questo errore im– perdonabile se commesso senza il consenso di tutto il partito. Opinione quest'ultima condivisa da Vander– velde, da Plechanorr, da Labriola. e... da molti altri ... Ma non dall'olandese Van Kol che coglie l'occasione pe.r tracciare tutto un programma socialista possibilista ed evoluzionista. e Data la.situazione attuale della Francia, vieto il pericolo di morte in cui versano la. Repubblica e le istituzioni democratiche, quando il clericalismo ed il militarismo danno un assalto furioso al progresso, il dovere del socialista è di impadronirsi quanto più può del potere pubblico. Chi vuole il fine deve volere i"mez:i. Il programm& minimum si applica con la conquista del potere; é questa conquista si compie con la sostituziono progressiva dei nostri agli ... altrJ nel Governo. Dobbiamo cercare di evita.re , se possibile, la rivoluzione violenta mediante riforme saggie, effi– caci, ecc. ecc.> Non fa bisogno quindi di dire che Van Kol ritiene che Millerand ha ratto solo il suo dovere. Invece il severo Pablo Iglesias trova che i socialisti frRncesi si sono scaldati troppo per Dreyfus, una vit– tima. come tante altre di una delle tante infamie bor– ghesi. .ri Essi non debbono o.ccettare ne53una funzione in un Governo borghese e neppure il partito socialista può autorizzare Ja presenza di uno o di parecchi suoi membri nei Governi che hanno per missione di difen– dere il regime del salariato. I socialisti non possono partecipare al potere per• far eseguire le leggi ratte dalla classe sfruttatrice nel fine di mantenere i pro– duttori nella schiavitù, nella miseria e nell'ignoranza. Essi debbono impadronirsene soltanto per distruggere tutti, assolutamente tutti, i privilegi capitalisti. > Ecco un parlar chiaro e semplice e di persona bene intenzionata. Ma poichè abbiamo lodata. l'iniziati va. della Petite Reptlblique, ci sia consentilo <li dire che tutto questo vago tooricismo delle risposte date all'io.chiesta ·dimo– stra che l'inchiesta è stata posta male. Invero la prima questione è una questione che... non esiste, e perciò le risposte sono belle, ma.... oziose e vane. Domandare se il proletariato socialista deve interve– nire nei conaitti della borghesi,._ senza derogare al principio della lotta di classe è un supporre che la lotta di classe sia (a questi lumi di lunai) un qualche cosa di voluto e di cosciente sempre, che viene indetta quando fa comodo ai combattenti, i quali scelgono o non scelgono di combattere a seconda talenti a questa o quella organizzazione politica: invece la lotta di classe è un ratto immanente, che si verifica sempre anche quando il partito socialista o non ci pensa o non tJrede di scomodarsi. Astenersi da entrare nei con– flitti dei partiti borghesi non signiftcherebbo già aste– nersi dal lottare, ma solo astenersi dal vincere per lasciare che i partiti borghesi combattano i loro con– flitti sulle spa.lle nostre al danni del proletariato. Il ballo sociale è: quindi si balla; astenersene è impos– sibilei crederlo è un'illusione della mente; quello che vorrebbe essere l'astensione non sarebbe realmente che resa, dedizione, ra.ssegnazione, incoscienza, sonnam– bulismo. E tanto peggio per noi se la nostra lotta di classe riesce ad essere una di queste cose : vorrebbe dire che avremmo condotta la lotta di classe male; ma non che non abbiamo lottato. Perciò i socialisti fran– cesi sono entrati nell'affare Dreyfus - non potevano farne a. meno, pena. il suicidio. Il dubbio su ciò non sarebbe neanche possibile se di mezzo non ci fossero ragioni locali e personali cho dividono i socialisti fran– cesi, ragioni che col socialismo e la lotta. di classe non hanno niente da. vedere. Entrati nel ballo era. proprio necessario che uoo di loro prendesse addirittura il posto dei direttori di sala 1 In verità. questo non costituisco altro che un caso di coscienza individuale. Se sinceramente il Millera.ndera persuaso che non entrando egli nel Ministero la Repub– blica. sarebbe assolutamente caduta davanti a GuBrin.... Meschino ed a Gamella, Millerand ba ratto benissimo a diventar ministro. Per tutto l'oro del mondo un fran– cese, sia pure un socialista, non può restare, fosse pure per un minuto, sotto l'incubo di questa idea: che nelle sue mani sia la salvezza della Francia .... e lui non la salvi- per scrupoli di coerenza politica e di, disciplina di partito. Ripeto: è un caso di coscienza.; il solo com: petente a discuterlo è Millerand con il suo confessore: tutti i socialisti del mondo non possono metterei naso senza Indiscrezione. Cosl pur(', quando tutti i socialisti del mondo gri– dano a Millerand: Ma almeno dovevi domandare il per• messo al Congresso del partito; Millerand può ben rispondere, che la salvezza della Repubblic& - per lui - non poteva aspettare neanche altri cinque minuti. Che vnlote farci 1 Ci sono dei casi cosiffatti.... Dove pure si vede che la questione generale, eh e dal caso Millerand si volle sollevare, in fondo non in– volge che la previsione di altri casi di coscienza simi– glianti che possono verificarsi nell'avvenire - e che anche previsti non possono esser risolti da altri che dalla parte in causa, ossia dalla coscienza individuale. Perciò anche detta questione ci sembra alquanto aerea e solo ci pare possa prestare l'occasione a giostre, più o meno eleganti, tra possibiÙsti e intransigenti, tra evoluzionisti e rivoluzionari, che però battagliando non possono mai arrivare a cogliere il vivo del dibattito, appunto perehè - ripeto - non si possono prevedere che casi generali, e il vivo del dibattito consiste in imprevedibili fatti di coscienza privata. li vero forse si à che il caso Millerand è un caso tutto francese - per le sue origini, per l'ambiente in cui si svolse, per le discussioni che ba sollevato; tal caso sfugge a tutte le abitudini della mentalità. socialista Ò'rdinaria. Se l'inviluppo degli avvenimenti, i qua.lin'on si svolgono sempre secondo le leggi codificate nei ma• nuali di sociologia o nei catechismi del socialismo, ad un certo momomento storico ha voluto che in Francia sorgesse un Ministero dreyfllsardo, che avesse il co– raggio. di mettere fine in qualche modo alla violenta collisione dichiara.tasi fra l'anim!I francese ciecamente antidreyfusista e l'anima mondiale ciecamente drey– rusarda, e dato che il dreyfusismo era io Francia rap– presentato da un'esigua minoranza. di eletti, e che il solo ftlone di popolarità per esso era da ricercarsi nelle masse operaie-socialiste - quel Ministero Dreyrusardo. doveva inesorabilmente ra.r capo a qualche socialista. Qui veramente pare che i ratti siano sta.ti più forti di tutte le teorie ed abbiano fa.tto pesare vittoriosa– mente la loro violenta tirannide; cinica e petulante tirannide, schernitrice di ogni meglio costrutto idea- 0lismo ! E allora - se cosl è - perchè insistere ancor&
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