Critica Sociale - Anno VIII - n. 2 - 16 gennaio 1898

CRITICA SOCIALE 19 chiara., l'origino, e i giornali patrìotardi si sono compia– ciuti a mostrarli inquinati di sangue straniero: il te– desco Scheurer-Kestner, il ginevrino Monod, il vene– ziano Zola, ecr..: o antifrancesi per via. cli religione (il francese puro ò dunque cattolico, antisemita e crede all'autorità dello porte chiuse); alla Camera. nota.no essi, v'era pur qualcuno che parteggiava per la revi– sione; chi dunque? Uno sedeva a destra, l'altro al centro, l'altro a sinistra; nessun legame di parte; ma erano tre protestantii ecco dunque (e lo si leggeva ancora. sta– mane in un articolo firmato da uno doi più noti nomi del boulangismo), ecco il complotto giudeo-protestante. Non gli passava. neppure per la. testa., all'articolista, che i discendenti <lei perseguitati possano possedere, per caso, un particolare senso di giustizia o una par– ticolare dintdenza. contro i giudizi poco chiari. Il piccolo terrore dei mesi scorsi non ha mai per– messo di attribuire moventi più nobili alla campagna; ha ratto solo eccezione per Schcm·er- Kestner tra.ttan• dolo da.... galantuomo, quasi dirci, da bonomo. < Dab– benaggine », si sa, è il derivato astratto di «< uomo dabbene•· . . . Ho parlato fin qui di terro,·e; ma temo che questa sia. un'impressione troppo italiana. In verità. non pare che i francesi abbia.no ratto un grande sf'orzo per tro– varsi subito d'accordo col generalo Billot. Quel senso di soffocazione, quella grave afa. di huis clos e di ca– serma che noi abbiamo sentita pesa.re cosi insopporta– bilmente e che Zola ha. ben reso nelle sue /Jrochu'l'es (oh! lascia.temi rallegrare in un giornale socialista che Io chiamino italiano per cotesto suo atteggiamento civile) non pare a.ver dato gran noia ai petti francesi. Parrebbe che i francesi possiedano una coscienza civile, per intenderci, o una coscienza militare; runa ò pronta, vigile, assai delicata., piena di sa.via dillldenza; l'altra è di facile contentatura, torpida, ingenua, cre– denzona entusiasta. Basta confrontare il volo della. Camera e del Senato per la legge che abolisce l'istrut– toria segreta, col voto seguito pochi giorni dopo per condannare appunto il tentativo di revisione di un processo non solo istruito, mo. giudicato da soldati a porte chiuse. Rocheforl - vi è nota l'attitudine da lui presa in questa campagna - incarna questo dualismo. E quel senso istintivo di pietà o di rivolta che si sveglia cosi presto nel popolo - talvolta così ingiustamente - quando gli si fa. credere che la conda.nn, Ldelrìnferiore copra le porcherie dei capi, e che si è bene svegliato per i compagni di Arton, non ha avuto un fremito per Dreyfus. Quando uscirono i noti documenti così inquietanti, e poi- taluni cosi vicini alla prova, contro Esterhazy, una terribile consegna corse: quand méme... vi è cosa giu– dicata; si tratta dell'esercito, dell'autorità milita.re, della difesa nazionale; ò un delitto di lesa-patria; silenzio e porte chiuse. La sentite la soffocazione? Ebbene la maggioranza dei francesi non l'ha sentita; essi hanno seguitato a baloccarsi col /Jordereau e a starsene con-. tenti di quell'elenco cli vièces che costituirebbero un ben ridicolo tradimento in caso di guerra, da.non valore trenta soldi. Ma il più aie.menta.re spirito di critica cessa., a quel che paro, nei rrancesi quando il docu– mento, su cui dovrebbe esercitarsi, viene dall'autorifa militare. E un fascino, un abbacinamento per tutto quello che viene da quel lato e luccica. Bisogna addirittura che un francese abbia un cervello di costruzione insolita per resistervi. E da citare Clémenceau in questa cam– pagna, o più tardi sono venuti i socia.listi. Parve, un momento, che l'opinione pubblica reclamasse le porte aperte, la pubblicità. piena del processo Esterhazy. L"autorità. militare lo ha giuocato la burletta che sapete, od essa se ne contenta leggendo i resoconti in cui sono descritte lo uniformi dei giudici. Non hanno torto quelli che ravvicinano il dreyfusismo al boulangismo. t la stessa cieca. esplosione cli fervore militare, lo stesso abbandono confidente a.ll" autorità. gallonala. Si pensa quello che può accadere, in questi ritorni periodici morbosi in cui la. coscienza. civile dei francesi ò come offuscata, se un bel generale si mostrasse una mattina sui boulevards montando un ca,·a\lo nero. AMEJ>l-:O MORANnOTTI. L'EUROPA IN CHINA Per la China sembra ormai giunto il principio della fine. li Celeste lmpe,·o assistA,con la sua tran· quillità secolare, alla ingorda spartizione dei suoi porti migliori : nè il litigare degli inglesi, dei te– deschi, dei russi, dei francesi sulle sue rive pare scuoterlo dal sonno profondo in cui ricadde dopo la sventurata guerra contro il Giappone. Che ne diranno i pessimisti della razza bianca, non so. Perché - è bene rico,~larlo - la China dovevn essere per costoro il grande babau minac· cioso ed inesorabile dell'Europa, e dalla China do– vevano partire, in colonne sterminate di milioni d'uomini, i conquistatori della razza bianca. li Faguel si era già avventurato a prevedere per il 1948 gli Stati Uniti d"Europa, l'ultima, la dispe• raia difesa della civiltà europea contro la forza brutale inarrestabile degli uomini di colore! Già, pochi mesi or sono, il Novicow pubblicava un libro essenzialmente polemico per combattere le elegie dei pessimisti e sciogliere un inno ottimi• stico all'avvenire della civiltà e della razza bianca('). Ora la parte di questo libro che dimostra l'as– surdità di una prossima invasione chinese nell'Eu– ropa riceve una singolare quanto formidabile con• ferma. Non cosi si può sperare di tutta la polemica nei suoi termini generali. Perchè anche questo pros– simo disgregarsi dell'Impero chinese, se può rimet– tere in discussione l"avvenire della razza bianca e della razza gialla, non offrirà argomenti decisivi nè agli ottimisti nè ai pessimisti. Gli uni esalteranno le novelle conquiste della razza europea. che va a sottomettere tutte le parti della terra, gli altri com• piangeranno la follia di una razza che va essa stessa ad aprire l'Europa a tutte le invasioni barbariche, e a consegnare alle falangi nere e gialle le armi per batterla. Onde il meglio per ora è attendere, senza tri• stazze, il giorno lontano, se pur sia che questo giorno spunti, nel quale gli sciami bianchi d'oltre mare saranno dispersi, e l'alveare bianco, l'Europa stessa, sarà attaccata ed invasa. Tanto, anche al pen• siero del futuro raffreddamento del sole ci siamo abituati seo1,a soverchia melanconia! . .. Ma la conquista della China eia parte dell"Europa assume ben altra importanza quando se ne consi– derino gli effetti economici. Non è tanto, dunque, ( 1) L'at:e11h· de la t·ace bianche, Paris, 1897,

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