Critica Sociale - Anno VII - n. 20 - 16 ottobre 1897

312 CRITICA SOCIALE l'innondazione, ove tutto obbedisce alla. volontà. del– l'uomo, senza che naturali necessità obblighino a rivol– gersi al ciclo, il movimento del proletariato industriale è naturalmente irreligioso, e cade facilmente, ammae– strato dalle lotte economiche, ft'a le braccia del socia– lismo operaio. Non importa (1) se il suo verbo sia quello di :Marx o di Cristo, poichè la base del movimento non cessa perciò di essere essenzialmente terrena; per cui il riflesso dei fatti nel cervello si palesa in nuove idee, in nuovi modi di comprendere le azioni umane; in una parola, in un materialismo incosciente che una scintilla basta a fare apparire nella sua veste reale. La scintilla, sia Darwin o Marx, apre le menti ed impone la nuova marcia ascendente all'intelligenza umana. « Ogni classe crea e foggia Jelle impressioni, delle illusioni, riflesso delle condizioni materiali delta pro– pria esistenza e dei rapporti sociali corrispondenti. L'individuo isolato che, colla. tradizione e colla educa– zione, ne ha ricevufo l'impronta, può credere ch'esse formino il motivo determinante ed il punto di partenza Jel proprio modo di agire. :Ma, a misura che il movi– mento si propaga, che la totla diventa più chiara, che la realtà. materiale sale a galla alla vista di tutti, le impressioni, lo illusioni scompaiono, a al loro posto s01·gono le vere condizioni <li fatto, alle rrasi e chimere dei pal'titi si sostituiscono i loro interessi materia.li e il loro reale organismo. » (MARX, 18 brumaio, pag. 40). Eccone una prova contempora.noa: Dovo i! socialismo moderno si è poco sviluppato, fra le popolazioni agricole, fra i piccoli proprietari, si spanJe, coll'aiuto di una secolare dominazione religioso, il so– cialismo così detto cattolico. Esso organizza i contadini in associazioni cattoliche, impianta Casse rurali, magazzini cooperativi di consumo, volgarizza l'uso dei concimi artificiali più comuni. Di più, almeno in Italia, sfruttando una naturale prero– gativa delle leguminose, bandisce ai quattro venti il sistema Solari, facendone l'indice di una pretesa nuova Provvidenza, che in questo mondo avrebbe posto tutti gli elementi per la felicità. umana. il movimento cattolico ha quindi una base reale, non si libra nell'aria, ma è il riflesso più o meno puro del• l'interesse di classe dei contaJini (1). Solo occorreva cambiare tattica. Al cielo, ai godimenti ed alle gioie del paradiso, era urgente sostituire goJimenti più reali, gioie più prosaiche. « Il pezzetto di teri·a. libero da ogni vincolo, da ogni peso, in perfetta armonia colla società, è naturalmente religioso, nella sua dipendenza dalle forze naturali e nella sommi!:'sione all'autorità che lo protegge dall'alto. Ma il pezzetto di terra crivella.to di debiti, in discordia colla società e coll'autorità, uscito fuori dalle condi– zioni della propria esistenza, ò naturalmente irreligioso. li cielo è un bel soprappiù alla stretta zona di terra acquistata, specialmente col bel tempo; ma esso diventa un'ironia dal momento che figura quale compenso <lei pezzetto di torra perduto. » (MARX, 18 brumaio, pa– gina 114). Non occorre qui dimostrare quanto la moderna pro– prietà. fondiaria parcellare si vada sminuzzanJo, cari– candosi d'ipoteche, Jiminuendo colla suddivisione in fertilità.; quanto Jivengano così impossibili l'applica– zione delle maMhine, i grandi miglioramenti artificiali, mentre crescono lo spese morte di coltura. L'ipoteca genera l'ipoteca e i! contadino cade nelle mani del– l'usuraio. Quindi il socialismo cattolico, prendendo o. cuore (a parte i fini particolari di chi dirige il movimento) gli interessi dei contadini, organizzanJoli, educandoli, con l., ...., VI.V uno scopo rea.le , terreno, fa opera sana e durevole, non solo perchè risponde ai loro interessi del momento, ma perchè, organizzandoli in masse, con Cooperative di con– sumo, ecc, toro dimostra la potenza dell'unione e del– l'associazione tra i lavoratori. Lo scopo della parte di– rigente può essere reazionario, vorrà essere un argine al vero socialismo proletario i ma ciò non toglie che l'opera sua possa riescire molto proficua. Dove il socialismo proletario difficilmente, e solo a poco a poco, può fare proseliti, il prete, giovandosi del suo ascendente religioso, delle sue relazioni che abbrac– ciano interessi colossali, della sua dominazione secolare sulle coscienze, parlando dal pergamo o dal conressio– nale, in un batter d'occhio organizza la massa dei con• tadlni, Jomi dalla superstizione e dall'ignoranza. Ma, allo stesso modo che l'associazione comincia a rendere più aperti ed intelligenti i contadini, sotto lo impulso dei bisogni materiali, e sotto il pungolo degli stridenti antagonismi di interesse che scorge a poco a poco nei suoi direttori; così una parto di' ministri di Dio o dei loro devot!, sia per s_entime?ta.letivolta ba– sata su\l'Evangelo, sia per un vivace riflesso delle con– dizioni in cui vivono, e di cui sentono internamente il contraccolpo nel germoglio di nuovi pensieri, incon– sciamente prendono altro sentiero e si trovano staccati dal resto doll'esercito. Allora scoppia, come ora nel Belgio, il conflitto, e le associazioni cattoliche si tro· vano divise in due camp.i. L'una continua ad essere conservatrice, l'altra diventa di più in più rivoluzio– naria. L'esempio è contagioso, la realtà. della lotta delle classi insegna ed apre gli occhi sempre più, e l'edificio comincia a sgretolarsi, mentre quello socialista--demo– craUco sempre si rafforza e si affi11a. Si sentono dei Decurtins esclamare:« Noi assistiamo ad una lotta selvaggia d'interessi. .. una lolta per resi– stenza veramente terribile », e soggiungere: « l'unione Jei proletari di tutti i par,si non è più una frase reto· rico, ma un fatto concreto. » Quando un parLito, sia pur cattolico, può essere rap– presentato da un uomo il quale vi dice che « la fame non è nè cattolica nè protestante; chiunque, Ji qua– qualunque confessione religiosa o filosofica egli sia, ap– partenga alla scuola di Lassallo o croda all'Evange!o di Cristo, dev'essore il benvenuto, quando concorre alla. risoluzione della questione sociale », non è questo un · fatto che deve dare molto a pensare 1 Si dirà che sono eccezioni, ma tali eccezioni non escono dal nulla, non vivono nel vuoto, ebbero un im• pulso e debbono essere anch'esse il prodotto di deter– minate condizioni storiche, debbono anch'esse essere il riflesso Jelle conJizioni materiali di fatto sulle quali sono sorte. Quindi il socialismo cattolico, organizzando i conta– dini, non solo lascia l'adito alla critica socialista, ma prepara al socialismo il terreno per conquiste maggiori nell'avvenire. E, specialmente aJesso che nella Svizzera e nel Belgio si ebbero esempi cosi clamorosi, quale maggiore cri– tica, e nello stesso tempo, quale migliore lezione per gli incoscienti irreggimentati, Ji quella di far risaltare questi esempi a. lettere cubitali, di porli nella più vi– vida luce, concludendo col necurtins: « Solamente con la libertà. la. più ampia, la legisla– zione in favore dei lavoratori può diventare il grande albero sotto il quale si riunisca.no gli operai di tutte lo nazioni. Ma sarebbe un errore il credere che la· le– gislazione operaia sia lo scopo finale dell'opera nostra; no, essa è solo uno dei mezzi per arrivare a quel giorno

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