Critica Sociale - Anno VII - n. 17 - 1 settembre 1897

CRITICA SOCIALE 267 curò ai suoi nemici la vittoria nelle altre elezioni. E anche in queste, socialisti e democratici scesero in lotta alleati, promettendo mari e monti in un manifesto, nel quale il socialismo faceva la figura dell'elisir del dottor Dulcamara. A elezioni finite, si trovò che il Consiglio comunale era in maggio– ranza di socialisti e in 1ninoranza di democratici. E qui cominciò la più buffa commedia, che si sia mai vista. Una maggioranza socialista portava seco una Giunta socialista, evidentemente; ma nella maggioranza non c'erano, pare. elementi capaci di far da assesso1·i; si ebbe cosi il caso di una mag– gioranza socialista, che nominò una Giunta demo– cratica e si lasciò governare da essa fino a pochi mesi addietro. Finalmente, il 30 maggio prossimo passato, in seguito a una crisi generale della Giunta, la maggioranza si è avvista che era assurda una Giunta presa nella minomnza e ha costituita una Giunta tutta socialista. E così, dal ·93 al '07, in Imola una Giunta democl'atica avl'ebbe dovuto attuare il programma minimo socialista. Certo, qualcosa di buono un'amministrazione di questo geno1·e non ha mancato di farlo, e, per esser giusti, non si devono tacere i miglio1·amenti intro– dotti nell'istruzione elemental'e, per la quale il corpo insegnante è stato portato da 51 (1888)a 62 per– sone (1806), e lo stipendio delle maestre ò stato sensibilmente aumentato, senza, però, che queste operazioni determinassero pel bilancio un aggravio maggiore di 12.000 lire. l\fa, accanto a poche opere buone, quante cat– tive! Anzitutto l'amministrazione, partendo dal~ l'idea assurda che fosse s.uo dovere rornir lavoro agli operai, ha speso grandi somme in opere pub– bliche, come appare dal seguente specchietto, nel quale sono conteggiate solo le spese facoltative e non le obbligatorie ordinarie e straordinarie (dalle r,o alle 60 mila lire annue): (') 1888. 14.651 1889 . l I.26i 1890. 1891. 1892. 1893. 1894. 189:j. 1800. 6.re1 13.65·1 13"57 73.2';5 12.i31 -18.202 46.413. Noi non neghiamo la utilitc\ e mil.gari la neces– sità di parecchie di queste opere; ma, quando quat– trini non ce ne sono e si è obbligati ad aumentare il dazio consumo, è da buoni amministratori aggravare in poco tempo il bilancio di somme relativamente enormi 1 Parecchi cti questi lavori non potevano (arsi con più calma o rimandarsi a tempi migliori1 E da buoni socialisti, per dar lavoro agli operai, conceder loro qualcosa con una mano e togliel'ia coll'altra per mezzo delle imposte indirette! Il Mu• nicipio socialista, oggi come oggi, non ha nessun dovere di dar lavoro agli operai; finché sente l'uti– lità ed il bisogno di un'opera pubblica e ha quattrini per farla, fa lavorare, trattando certo gli operai secondo umanità. e giustizia; ma quando quattrini non ce n'è e bisogna far debiti e imporre tasse ~ui lavoratori, è pazzia continuare sulla stes:;a via! Ma dove l'amministrazione si è comportata in modo addirittura scandaloso, è stato nella distribu– zione degl'impiel)hi municipali. Anche in questo pare che i socialisti sieno stati guidati dall'idea di dar lavoro ai disoccupati. Per far posto ai nuovi venuti, sono stati messi a riposo impiegati, che non ( 1) Riportiamo le cifre stantia.te nei preventh·i. B1 1uLt:: '"1 J no 01a u ne avevano ancora il diritto, e l'onere delle pen– sioni è salito da L. 11.177 11011'88, al,. 27.007 nel ·01. In nove anni, su 18 impiegati dell'amministrazione centrale, ne sono stati rinnovati 7; su 11 guardie municipali urbane e rur·ali, ne sono state rinno– vate 8; su 51 maestri e maestre, rinnovali 15; 5 levatrici, tulle mutate; cambiati ,1 su 8 medici del rorese, 3 su ,1. impiegati deil'Urfìcio tecnico. Il soldo degli impief?ati al dazio consumo è salito da L. 21.240 a L. 24.7j(), senza conta1·e le indennità, mentre quello delle guardie - pove1'i diavolacci senza influenze politiche - ò sceso da L. 17.600 a L. 15.s,10 ('). Le spese pel macello son cresciute da L. 1120 a L. 2710 1 perché prima c'era solo un bol– latore e poi hanno creato un posto nuovo d'ispet– tore: il signor Z... E.. che ha avuto questo nuovo posto - è socialista! - non potrebbe nello stesso tempo ispezionare e bollar-et ne va della sua di– gnità? F. sì che i socialisti dicono che il lavoro manuale è onore! IU questa tregenda di impiegati, che entrano ed escono - gli uscenti sono per lo più moderati, g-li entranti socialisti o democl'atici - si vedono dei nomi far dei salti curiosissimi. Nel 1891 si vede comparire e!r abr-upto nel personale amministra– tivo un signor A... N ... con 1800 lire di stipendio, mentre tanti altri disgraziati continu,ano a far gli scrivani con un migliaio di 1ire. - E socialista. - Il sig. S... G... è invece democratico; nel 1888 era alunno al dazio consumo con L. 720 annue; oggi è ispettore con 2000 lire; e intanto gli altri diavo-· lacci, che una volta erano superiori in grado al– l'odierno ispettore, son restati sempre a 1100. Potrei continuare a citare altri fatti ancora per un pezzo; ma sono stanco e smetto. Solo non voglio trascurare un'ultima breve osservazione: per la re– fezione scolastica sono state stanziate quelle disgra– ziate 2000 lire nella forma che tutti sanno; nessuno, però, degli amminisfratori ha pensato a sopprimere i sussidi agli studenti secondari e universita1:ì, che da L. 3750 (1888) son saliti a L. 5000 (1807). E vero che molti studenti vivono malissimo e hanno appena da man~iare; ma questa non è ragione perché il Municipio debba spender in sussidi ad essi 5000 lire; tutti avremmo bisogno di un sussidio del l\foni– cipio; e giacché 3000 lire si voglion spendere, non sa1·ebbe più logico che i socialisti le spendessero piuttosto nella rerezione gratuita? Essi sono i t'ap– presentanti degli cperai, che figli al liceo non ne mandano, e non della classe che dà i medici e gli avvocati; dunque? Dunque, appunto pe,· questo. i sussidì agli studenti in Imola sono di 5000 lire, e sono dati direttamente e non pe1· mezzo di un Comitato, mentre per la rerezione vi sono 2000 lire di ele– mosine. (la fì,;e al pt'ossimo 1111111ero). UN T!tAVF.'r. POSTILLA. Il capitolo IV di questo studio ò ricco di pennella.lo di color roseo, che a parecchi parranno anche dettate da eccessivo pessimismo. Noi tuttavia non abbiamo at– tenuato una sola 1n·oposiziono, e ciò per la. stessa. ra– gione che ci indusse a pubblicare questo lavoro, ben consci che, a malgra,do dello premesse inserte nello scOl'S0 numero, esso a.vrebbo r,~tlo sfrillaro più d"un compagno; e cioè perchò stimiamo che quello stesso spirito critico che i socialisti JJOl'tano,con tanto frullo, (') I~ note\'Ole il fatto che gl'lmpieghi più bassi, in generale, nè hanno a\'UIO aumenli di slipendio, nè han vitto mutati I titolari. Il personale a.diletto ai cimiteri e I cantonieri stradali sono rimasti indisturbati. 1-: la ragione si c:lpisce: quelli non ii:ono11osti:\bbn- . stanu. onorevoli per gli affamati della piccola borghesia!

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